[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

(ECU) Ecuador: Il FMI impone lo Stato d'Assedio



1. Ecuador: Il FMI impone lo Stato d'Assedio .. ecco le prime vittime della repressione (Comitato Internazionalista Arco Iris)

2. Ecuador: FFAA disparan contra población civil. Varios muertos (Contracorriente) (stesso testo, in catalano)

-----------------------------------------------------------

Date sent: Mon, 05 Feb 2001 23:09:03 +0100
To: (Recipient list suppressed)
From: COINARIR <arco@comite-arcoiris.com>
Subject: Ecuador: Il FMI impone lo Stato d'Assedio .. ecco le prime vittime della repressione

In Ecuador, malgrado le centinaia di arresti messi in atto dal
governo Noboa, le proteste per misure le economiche neoliberiste
messe in atto secondo i dettami del Fondo Monetario
Internazionale, continuano. Nella giornata di oggi 5 febbraio,
militari dell’Esercito, appartenenti alla Brigata Pastaza, hanno
aggredito la popolazione civile che manifestava lungo i ponti di
Archidona e Puyo, nella regione di Napo. Il bilancio di questa
aggressione vede un saldo attuale di 4 morti, tra cui un minorenne
di 12 anni e numerosi feriti (tra cui il Presidente ed il
Vice-Presidente della Federazione delle Organizzazioni Indigene
del Napo). Sempre nella stessa regione, nella città di Tena, si è
verificata un’altra aggressione, quando la popolazione manifestava
lungo la pista d’atterraggio dell’aereoporto della città. Le
necessità dell’Esercito di portare a Tena nuovi militari,
provenienti dagli stabilitmenti della Shell, hanno determinato
l’ordine di sparare sui dimostranti… Nel frattempo, a Quito,
10.000 indios sono costretti a sopravvivere all’interno
dell’Università Salesiana, circondati dai militari. La repressione
continua ... Fermiamola !

Comitato Internazionalista Arco Iris, 5 febbraio 2001


L’Assemblea Permanente per i Diritti Umani (APDH) dell’Ecuador,
denuncia alla comunità nazionale ed internazionale quanto segue:


1. Secondo informazioni fornite alla APDH dai cittadini José
Avilés, vicepresidente della Federazione delle Organizzazioni
Indigene del Napo (FOIN) e da César Grefa, oggi, Lunedì 5
febbraio, alle 6:00 della mattina, nel quadro dello Stato
d’Emergenza, membri dell’Esercito ecuadoriano hanno sparato contro
la popolazione inerme nella provincia di Napo, nel settore del
Porto Napo, dove un gruppo di indigeni e contadini si riuniva per
concentrarsi e marciare pacificamente nel luogo.

2. A causa di questo violento operativo militare, in cui hanno
operato indiscriminatamente e smisuratamente membri dell’Esercito,
sono morte per ferite di arma da fuoco i cittadini Benilda Cerda e
Juan Garcés, mentre risultano feriti Mateo Aguinda, David Tapuy,
Marco Grefa, Ginger Grefa e Rita Mamallacta.

3. Le minacce pubbliche emesse dall’Alto Comando Militare,
l’azione portata avanti per tutta la settimana da parte della
Forza Pubblica nel paese, in particolare dalla Polizia Nazionale
di Quito e dalle Forze Armate, l’uso sproporzionato e
l’escalation progressiva della forza, l’isolamento alimentare, di
acqua e medicine cui sono sottoposti 10.000 indigeni che
pernottano nella Università Salesiana … costituiscono flagranti
violazioni dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale. Il
decreto statale di uno Stato d’Emergenza lesivo dei diritti umani,
oltre alle altisonanti e minacciose dichiarazioni del Capo del
Governo e del Ministro della Difesa ad una catena radio-televisiva
avvenute due giorni fa, facevano precedere fatti negativi e
violenti.

4. Vediamo con molta preoccupazione e tristezza che, obbedendo ad
ordini del mondo politico e dell’Alto Comando Militare, l’Esercito
ecuadoriano, atipico in una regione dove ha imperato la violenza
ed il terrorismo di Stato, oggi inizia a macchiarsi le mani con il
sangue del suo stesso popolo. Il precedente è funesto: le ferite
tarderanno a cicatrizzare e, per la prima volta, dopo decenni,
l’Esercito nazionale inizia ed essere visto come un esercito
d’occupazione e repressione.

5. A seguito delle espresse considerazioni, esigiamo alle autorità:

a) Il sanzionamento dei responsabili materiali ed intellettuali,
diretti ed indiretti, dei crimini e degli attacchi contro la
popolazione civile indifesa nel quadro della progressiva scalata
repressiva imposta al paese.

b) Fine dello Stato d’Emergenza nell’Ecuador e degli ordini che
hanno scatenato la repressione, ovvero proibire l’uso della forza
indiscriminata, delle armi da fuoco, delle bombe lacrimogene al
viso ed al corpo e fine delle persecuzioni e delle violenze.

c) Apertura immediata al dialogo tra entrambi i settori: Governo
ed Indigeni, però con l’ampliamento dello stesso ad altri settori
della popolazione e trattamento di una agenda di breve e lungo
periodo che eviti l’ingiustizia sociale cronica, causa di queste
proteste e delle sollevazioni, specialmente tra i popoli indigeni.

6. Richiediamo alla comunità internazionale per i Diritti Umani,
alle organizzazioni ed alle istanze delle Nazioni Unite, del Nord
America, dell’America Latina e dell’Europa, di pronunciarsi
urgentemente su questi fatti e ad appoggiare queste richieste.

Indirizzare le denuncie a:

* Dr. Gustavo Noboa Bejarano
Presidente de la República del Ecuador
Fax: (5931)(580735)
despresi@presidencia.ec-gov.net
vpre@uio.telconet.net

* Abogado Juan Manrique
MINISTRO DE GOBIERNO Y POLICIA
Fax: (593-2) 580067
ministrog@presidencia.ec-gov.net

* Almirante Hugo Unda
Ministro de Defensa
Fax: (5932)(580431)
despacho@pop.midena.mil.ec

* Con Copia a: APDH Ecuador quijote@porta.net
COINARIR
ecuador@comite-arcoiris.com

=============================

Il Comitato Internazionalista Arco Iris
è impegnato in un progetto che prevede l'acquisto di una
autoambulanza per il Distretto di Loreto.

Aiutateci a Sostenerlo !

http://www.comite-arcoiris.com/italiano/ambulanza.htm

c/c n° 24059263
Comitato Internazionalista Arco Iris
Via Antonio Gramsci 3
25082 Botticino
CAUSALE: AMBULANZA PER L'ECUADOR

===============================================

------- Forwarded message follows -------
From: "contracorriente" <vallseca@arrakis.es>
To: <vallseca@arrakis.es>
Subject: Ecuador: FFAA disparan contra población civil. Varios m
uertos.
Date sent: Mon, 5 Feb 2001 21:19:59 +0100



Contracorriente: vallseca@arrakis.es

COMUNISTES de CATALUNYA difunde
de: APDH DEL ECUADOR [mailto:quijote@porta.net]


Ecuador: FFAA disparan contra población civil en provincia del Napo. Varios
muertos.



La Asamblea Permanente de Derechos Humanos, APDH del Ecuador, denuncia a la
comunidad nacional e internacional:

1. Según información entregada a la APDH por los ciudadanos José Avilés,
vicepresidente de la FOIN y César Grefa, hoy, Lunes 05 de febrero, a las
0600 de la mañana, en el marco del Estado de Emergencia miembros del
Ejército ecuatoriano procedieron a disparar contra la población inerme en
la provincia de Napo, sector Pto. Napo, donde un grupo de indígenas y
campesinos se reunía para concentrarse y marchar pacíficamente en el lugar.

2. A consecuencia de este violento operativo militar, en el que
indiscriminada y desmesuradamente actuaron miembros del Ejército,
fallecieron por heridas de bala los ciudadanos: Benilda Cerda y Juan Garcés,
dejando heridos a los ciudadanos: Mateo Aguinda, David Tapuy, Marco Grefa,
Ginger Grefa y Rita Mamallacta.

3. Las amenazas públicas que, con anterioridad al Levantamiento, fueran
emitidas por el Alto Mando Militar, la actuación que durante toda la semana
exhibiera la Fuerza Pública en el país, especialmente la Policía Nacional en
Quito y las FFAA en el callejón internadino, el uso desproporcionado y el
escalamiento progresivo de la fuerza, el cerco alimentario, de agua y de
medicinas a los miles de indígenas que pernoctan en la universidad
salesiana, lo que constituyó una flagrante violación a los DDHH y el Derecho
Internacional, el decreto estatal de un Estado de Emergencia desacertado y
lesivo a los derechos humanos, más las altisonantes y amenazadoras
declaraciones de los ministros de de Gobierno y Policía y de Defensa
Nacional, en una cadena nacional de radio y televisión ocurrida hace dos
noches atrás, hacían prever hechos negativos y violentos.

4. Vemos con mucha preocupación y tristeza que, obedeciendo órdenes del
mundo político y del Alto Mando Militar, el Ejército ecuatoriano, atípico en
una región donde imperó la violencia y el terrorismo de Estado, hoy empieza
a mancharse las manos con la sangre de su propio pueblo. El precedente es
funesto: las heridas tardarán en cicatrizar y, por vez primera, en décadas,
el Ejército nacional empieza a ser visto como un ejército de ocupación y
represión.

5. Con estos antecedentes demandamos a las autoridades:

a) Sanción a los responsables materiales e intelectuales, directos e
indirectos, de los crímenes y ataques a la población civil indefensa en el
marco de la progresiva escalada de represión impuesta en el país.

b) Fin del Estado de Emergencia en el Ecuador y órdenes expresas de las
autoridades en sentido contrario a la discriminada represión instruida. Es
decir, orden explícita de prohibición del uso de la fuerza indiscriminada,
de armas de fuego, de bombas lacrimógenas al rostro y cuerpo y cese de las
persecuciones y hostigamientos.

c) Apertura inmediata al diálogo entre ambos sectores: Gobierno e Indígenas,
pero ampliación del mismo a otros sectores de la población y tratamiento de
una agenda de corto y largo plazo que evite la injusticia social crónica,
causa de estas protestas y levantamientos, especialmente en los pueblos
indios.
(...)


APDH DEL ECUADOR quijote@porta.net
Alexis Ponce
Vocero Nacional

------- End of forwarded message -------