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(Fwd) [uma-list] comunicato PU




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From:           	c.olivieri@agora.it
To:             	"Umanisti" <umanisti@href.org>
Subject:        	[uma-list] comunicato PU
Date sent:      	Wed, 15 Nov 2000 19:48:38 +0100
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umanisti@href.org
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Partito Umanista
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Ufficio stampa - tel/fax 06.2147547 - uffstampa-p.umanista@libero.it
Partito Umanista - via La Nebbia, 9 -  00168 Roma, 15 novembre 
2000
CARTA DEI DIRITTI EUROPEI: GLI UMANISTI AVREBBERO 
VOTATO CONTRO

Il Partito Umanista ritiene assolutamente insufficiente la Carta dei
diritti approvata dal Parlamento europeo. I motivi di tale posizione
sono riassunti nel seguente intervento di Loredana Cici, presidente
dell'Internazionale Umanista.

"La tutela dei diritti economici è ancora una volta una proclamazione
senza reali contenuti, poiché si fa sempre rinvio alle legislazioni
nazionali. Così è per: l'articolo 34 (sicurezza sociale e assistenza
sociale); l'articolo 35 (protezione della salute); l'articolo 27
(diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione
nell'ambito dell'impresa); e per l'articolo 30 (tutela in caso di
licenziamento ingiustificato).

Allora in che cosa consiste un diritto comune europeo?  Che bisogno
c'è di una Costituzione europea, se non serve almeno ad elevare la
garanzia dei diritti fondamentali agli standard più elevati
all'interno dell'Unione?

Per quanto riguarda il diritto all'istruzione (articolo 14)  sembra un
po' limitativo parlare di "facoltà" di accedere gratuitamente
all'istruzione obbligatoria, una volta che si è riconosciuto il
diritto all'istruzione. Inoltre anche il concetto di istruzione
obbligatoria non è chiaro (esiste una definizione europea, o anche qui
si fa riferimento alle leggi nazionali, per cui questo diritto varia
di paese in paese? qual è la scuola obbligatoria? quanti anni di
istruzione?)

Anche il divieto di discriminazioni fondate sulla cittadinanza
(articolo 21, comma 2) viene affermato ma poi subito limitato dalle
disposizioni dei trattati. Ossia, a differenza delle altre
discriminazioni, vietate dal primo comma, la discriminazione basata
sulla cittadinanza è ammessa da una carta di diritti fondamentali.

Il diritto all'ambiente (articolo 37) è definito in termini riduttivi
rispetto alla stessa normativa del Trattato dell'Unione.

Tutte queste limitazioni spiegano perché l'articolo 2 si limita a
dichiarare che "Ogni individuo ha diritto alla vita", senza poter
qualificare minimamente la vita cui si ha diritto. Il minimo che si
dovrebbe pretendere da una carta dei diritti europei è che oltre al
diritto di vivere (cioè di non essere condannati a morte o
giustiziati) riconosca un diritto ad una vita degna, ad una qualità
della vita corrispondente alle enormi risorse disponibili in Europa.

Insomma la Carta sembra carente proprio su quelle che sono le priorità
per gli umanisti europei".

Carlo Olivieri
Segreteria stampa nazionale





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