[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

(Fwd) CS 115-2000 - Campagna Mondiale contro la Tortura




------- Forwarded message follows -------
From:           	"Amnesty International" <press@amnesty.it>
To:             	stampa@amnesty.it
Date sent:      	Wed, 18 Oct 2000 18:17:39 +0000
Subject:        	CS 115-2000 - Campagna Mondiale contro la Tortura
Send reply to:  	"Amnesty International" <press@amnesty.it>

#  Questa lista per la distribuzione delle informazioni
#  e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International.
#  Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner@amnesty.it
#  Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare 
press@amnesty.it

AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA, IN CONTEMPORANEA
IN 60 PAESI NEL MONDO, LA CAMPAGNA "NON SOPPORTIAMO 
LA TORTURA." 

Dal 18 ottobre 2000 al 10 dicembre 2001 un ricco calendario di
appuntamenti ed eventi mobilitera' il mondo dei media, le 
istituzioni, i testimonials e gli oltre 70.000 soci di Amnesty in 
Italia.

In Italia, il lancio della campagna coincide con la presentazione del
libro "Non sopportiamo la tortura" (128 pagine con fotografie di  
James Natchway, Gilless Peress, Ken Light, Raymond Depardon, Patrick 
Zackmann, Rizzoli editore, lire 39.000). 

Il volume - introdotto da Luis  Sepulveda, che a suo tempo fu
arrestato dal regime di Pinochet e  'adottato' da Amnesty
International - mostra i differenti aspetti della  tortura nel mondo
d'oggi. In particolare, viene evidenziato come si tratti di un vero e
proprio business, con un incremento nella produzione e nella 
commercializzazione degli strumenti di tortura.

La Campagna si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica nei
confronti di questa pratica terribile, individuare gli strumenti
giuridici e d'intervento per combatterla e raccogliere fondi per
perseguire i suoi obiettivi.

I temi della campagna saranno declinati in diversi periodi dell'anno e
metteranno a fuoco: la tortura nel mondo (dal 18 ottobre al 10
dicembre 2000), la tortura sui minori (dal 10 dicembre 2000 all'8
marzo 2001), la tortura sulle donne (dall'8 marzo al 28 maggio 2001),
la tortura e la discriminazione razziale e sessuale (dal 28 maggio
2001).

Tra i sostenitori della campagna noti esponenti del mondo della
cultura, dello spettacolo e dello sport, tra cui Luis Sepulveda,
Maurizio Costanzo, Sabrina Ferilli, Lella Costa, Oriella Dorella,
Ottavia Piccolo, Licia Colo', Giovanni Soldini.

All'inizio del ventunesimo secolo sono ancora migliaia gli uomini che
continuano a subire questa terribile pratica. Secondo i dati raccolti
da Amnesty negli ultimi tre anni in oltre 150 paesi la polizia
commette torture e maltrattamenti e piu' di 80 questi hanno provocato
decessi. In 50 paesi nel mondo vengono torturati i minori.

La tortura avviene anche laddove vige la democrazia, e' praticata 
nelle carceri come nelle abitazioni private e colpisce persone di 
tutte le estrazioni sociali. Il diritto internazionale la considera 
illegale e 119 paesi hanno ratificato il principale trattato che la 
mette al bando.

 Spesso l'odio razziale e la discriminazione sessuale sono alla base
 di atti di tortura e maltrattamenti. In diversi paesi le donne
 subiscono mutilazioni genitali e punizioni corporali in nome della
 religione e della tradizione.

La campagna di Amnesty International denuncia 14 casi-simbolo di
violazione dei diritti umani compiuta mediante atti di tortura,
avvenuti in Israele e Territori Occupati, Brasile, Egitto, Austria,
India, Iran, Stati Uniti, Repubblica Democratica del Congo, Argentina,
Laos, Kenya, Repubblica Popolare cinese, Sierra Leone.

Amnesty ha inoltre predisposto un Programma per la Prevenzione della
tortura praticata da chi opera per conto dello Stato. Amnesty ritiene
che la sua applicazione costituira' un segnale positivo 
dell'intenzione dei governi di porre fine alla tortura e di operare a 
livello mondiale per la sua abolizione.

In Italia il codice penale non prevede il reato di tortura, e cio'
impedisce un'efficace azione per contrastarla. Questa lacuna persiste
nonostante i ripetuti richiami di organismi internazionali come il
Comitato ONU contro la Tortura. Cio' non consente, attualmente, di
infliggere la pena adeguata per questi atti disumani. Il legislatore
italiano e' chiamato quindi ad allineare le garanzie giuridiche del
nostro Paese a quelle internazionali.

Amnesty International e' convinta che solo la pressione dell'opinione
pubblica possa costringere le istituzioni politiche a prendere
provvedimenti concreti. Gli attivisti di Amnesty creeranno delle "zone
libere da tortura" in tutte le citta' del mondo mediante un nastro
nero-arancio per sensibilizzare tutti i cittadini su questo problema.
Attraverso e-mail e messaggi SMS dai cellulari, chiunque potra'
sostenere la campagna diffondendo appelli urgenti a favore di chi è a
rischio di torture. 
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 18 ottobre 2000



Ufficio Stampa 
Amnesty International

------- End of forwarded message -------