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Un uomo, un voto. 8



UN UOMO, UN VOTO

Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo per l'
immediato riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia

n. 8 del 2 ottobre 2000

* UNA PICCOLA COSA DAGLI EFFETTI GRANDI
Rinnoviamo a tutte e tutti i nostri interlocutori la richiesta di un
impegno, di un impegno adesso: di diffondere e sostenere la proposta che
subito si riconosca il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutti
gli stranieri residenti in Italia; di esercitare una comune continua
crescente pressione sul parlamento affinché a questo obiettivo di civiltà
giuridica si pervenga subito.
Crediamo che per contrastare il razzismo nel nostro paese, per difendere e
promuovere la libertà e la dignità di tutti, il diritto di voto e la
presenza degli stranieri nelle istituzioni democratiche di base, negli enti
locali, sia di una importanza ed efficacia straordinarie.
Un uomo, un voto.

* PROPOSTA DI LETTERA DA INVIARE A GOVERNANTI E PARLAMENTARI
Egregi signori,
a) la Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992 sulla partecipazione
degli stranieri alla vita pubblica a livello locale prevede al capitolo C il
diritto di voto (elettorato attivo e passivo, ovvero la facoltà di eleggere
e di essere eletto) nelle elezioni locali per ogni straniero residente;
b) in altri paesi europei tale diritto è garantito da vari decenni;
c) dal 1996 anche in Italia vi sono già degli stranieri residenti che
godono, come è giusto, del diritto di voto per le elezioni amministrative:
tutti quelli provenienti da paesi della Comunità Europea (e tale
riconoscimento del diritto di voto non ha richiesto alcuna modifica
costituzionale);
d) la bozza definitiva di quella che poi divenne la legge 40/98 prevedeva il
diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutti gli stranieri
residenti, e solo nell'ultima fase immediatamente antecedente l'approvazione
della legge tale ragionevole e doverosa norma fu proditoriamente e
vergognosamente cassata;
e) non vi è dubbio che non occorre affatto modificare la Costituzione per
riconoscere finalmente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti gli stranieri legalmente residenti;
f) è sufficiente una legge ordinaria.
Vi chiediamo pertanto di adoperarvi affinché cessi questa sorta di apartheid
elettorale, affinché a tutte le persone legalmente residenti in Italia sia
finalmente riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative.
"Un uomo, un voto" è stato lo storico motto del movimento antirazzista
sudafricano che Nelson Mandela ha guidato alla vittoria, per il suo popolo e
per l'umanità intera; facciamolo valere anche in Italia.
Cessi l'apartheid elettorale, sia riconosciuto finalmente il diritto di voto
nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia.
In attesa di un cenno di riscontro,
distinti saluti
Firma
Luogo e data

* MATERIALI: UNA LETTERA ALL'ACNUR DELL'11 AGOSTO SCORSO
[La seguente lettera aperta abbiamo inviato alla sede romana dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (in sigla: ACNUR, o anche:
UNHCR) l'11 agosto 2000; l'abbiamo altresì inviata a molti altri
interlocutori: istituzioni, associazioni, mezzi d'informazione, movimenti,
persone impegnate contro il razzismo; ad essa abbiamo ricevuto varie
adesioni che abbiamo successivamente trasmesso all'ACNUR. Dall'ACNUR fin qui
nessuna risposta abbiamo ricevuto]
Lettera aperta all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
Denunziamo l'illegittimità della condotta del governo italiano, e chiediamo
un vostro intervento in difesa dei diritti umani dei profughi e dei
perseguitati
Signori,
vorremmo sottoporre alla vostra attenzione i seguenti quesiti:
1. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia impedisca che approdino nel suo territorio nazionale persone che a
tutti gli effetti hanno diritto ad essere considerati perseguitati e
profughi, a godere del diritto d'asilo, a rientrare nella protezione
garantita dalle norme giuridiche internazionali ed italiane che dispongono
esplicitamente che essi hanno diritto ad accoglienza, assistenza,
protezione?
2. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia esegua provvedimenti di respingimento che possono significare
precisamente e tragicamente consegnare le vittime nelle mani dei carnefici
cui erano sfuggite?
3. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
in Italia persone che non hanno commesso alcun reato e non sono sottoposte
ad alcun procedimento giudiziario, e che dovrebbero essere accolte ed
assistite, vengano invece recluse in campi di concentramento in cui alcune
hanno anche trovato una atroce, barbara ed assurda morte?
4. E' legittimo o costituisce una grave violazione del diritto il fatto che
l'Italia invece di realizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito
per favorire l'arrivo e l'accoglienza di perseguitati e profughi in forma di
intervento umanitario dovuto e giuridicamente fondato, lasci invece che il
trasporto dei migranti che si trovano in stato di estrema necessità e di
estremo pericolo, sia gestito dai poteri criminali che su questa attività
lucrano ricchezze illecite immense?
5. E se questa condotta da parte delle autorità italiane è illegittima,
oltre che disumana; se essa costituisce palese ed ignobile violazione dei
diritti umani e dello stato di diritto; se essa non è conforme né alla
Dichiarazione universale dei diritti umani, né alla stessa Costituzione
della Repubblica Italiana; quali passi ufficiali intendete proporre? quali
iniziative intendete sollecitare le Nazioni Unite ad assumere? quali
segnalazioni e richieste alla magistratura, al parlamento e al governo
italiano ritenere di poter formulare?
Perdonate se vi chiamiamo in causa così esplicitamente, ma ci sembra
orribile ciò che le autorità del nostro paese stanno facendo in danno di
uomini, donne e bambini che secondo la legge italiana e le convenzioni
internazionali hanno diritto ad accoglienza ed assistenza, e che invece
vengono abbandonati nelle grinfie dei poteri criminali, riconsegnati agli
aguzzini, esposti alla morte, umiliati e vessati e torturati con strutture e
provvedimenti palesemente in contrasto con la legalità democratica, la
civiltà giuridica, l'umano sentire.

* BREVE NOTA SUL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO
Attivo dagli anni '70 (dapprima con la denominazione "Comitato democratico
contro l'emarginazione - Centro di ricerca per la pace"), nel 1987 ha
coordinato per l'Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela allora
detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Ha promosso il
primo convegno nazionale di studi dedicato a "Primo Levi, testimone della
dignità umana". Dal 1998 ha promosso una "campagna contro la schiavitù in
Italia".

* I PRECEDENTI FASCICOLI DI "UN UOMO, UN VOTO"
possono essere letti rispettivamente il numero 1 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00230.html ; il numero 2 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00263.html ; il numero
3 alla pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00369.html ; il
numero 4 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00378.html ; il numero 5 alla
pagina web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00382.html ; il numero
6 alla pagina web http://www.peacelink.it/webgate/dirittti/msg00386.html ;
il numero 7 alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00389.html

UN UOMO, UN VOTO
Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo
str. S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail:
nbawac@tin.it