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(Fwd) CS 107-2000 - Argentina
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Tue, 26 Sep 2000 12:38:42 +0000
Subject: CS 107-2000 - Argentina
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CASO OLIVERA: I RITARDI DELL'ITALIA,
I DOVERI DELL'ARGENTINA
Amnesty International ha accolto con profonda preoccupazione la
decisione della Corte d'Appello di Roma di rimettere in liberta'
Jorge Olivera. L'ex ufficiale argentino era stato arrestato a
Fiumicino il 6 agosto sulla base di un mandato di cattura
internazionale emesso dalla Francia il 26 luglio per il sequestro e
la tortura della cittadina francese Maria Anne Erize Tisseau,
"scomparsa" nella provincia argentina di San Juan nel 1976. La Corte
d'Appello ha deciso per la scarcerazione optando per la prescrizione
dei reati contestati.
Questa vicenda mette in evidenza ancora una volta l'inadeguatezza del
nostro codice penale che non contempla ancora il reato di tortura. In
Senato giace dal dicembre 1998 un disegno di legge per introdurre
questo reato nel codice, ma ad oggi non e' stato nemmeno messo
all'ordine del giorno e si teme non venga discusso prima del termine
di questa legislatura. La scarcerazione va comunque contro il diritto
internazionale che proibisce la prescrizione nei casi di crimini
contro l'umanita'.
Sia l'Italia che l'Argentina hanno ratificato la Convenzione
Internazionale contro la Tortura.L'articolo 7 della Convenzione
stabilisce che quando sul territorio nazionale si scopre un presunto
autore di torture, questo sia estradato o siano intraprese azioni
giudiziali nei suoi confronti.
Olivera e' tornato nel suo paese e Amnesty International si appella
alle istituzioni argentine perche' pongano fine al clima di impunita'
instaurato con le leggi de Punto Final (1986) e dell'Obediencia (1987)
che hanno finora impedito le indagini sulle violazioni dei diritti
umani commesse negli anni della dittatura militare (1976-83).
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 26 settembre 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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