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(Fwd) CS 103-2000 - Tibet




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From:           	"Amnesty International" <press@amnesty.it>
To:             	stampa@amnesty.it
Date sent:      	Mon, 18 Sep 2000 14:43:16 +0000
Subject:        	CS 103-2000 - Tibet
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LE FORZE POLITICHE ITALIANE SANNO COSA SONO 
I DIRITTI UMANI?    
Amnesty International contesta le dichiarazioni di una delegazione
parlamentare in Tibet

Negli scorsi giorni, leader di quasi tutti i partiti italiani
protestavano ripetutamente per la condanna a morte in Virgina di Derek
Rocco Barnabei avvenuta il 14 settembre. In quegli stessi giorni, sono
state rese pubbliche alcune dichiarazioni di una delegazione di
parlamentari italiani recatasi in Tibet tra la fine di agosto e
l'inizio di settembre. La delegazione era composta da Romualdo
Coviello (Partito Popolare Italiano) Antonio Soda (Democratici di
Sinistra), Michele Saponara (Forza Italia), Marco Zacchera (Alleanza
Nazionale), Luigi Marino (Partito dei Comunisti Italiani) e Renzo
Gubert (Centro-Upd). L'onorevole Coviello avrebbe dichiarato che in
Tibet vi e' una situazione estremamente positiva e che "alla 
popolazione tibetana e' garantita la liberta' di esprimere e di 
praticare la propria religione". 

Delle due l'una: o movimenti come Amnesty International e Human Rights
Watch, quando scrivono i loro rapporti sulle violazioni dei diritti
umani in Cina fanno a gara a chi la spara piu' grossa, oppure questi
nostri parlamentari hanno visto solo quello che i funzionari della
Repubblica Popolare Cinese han voluto far loro vedere. In tutto il
territorio controllato da Pechino e' in atto un nuovo giro di vite 
sui buddhisti tibetani, su cristiani, cattolici e protestanti, 
musulmani e gli adepti della setta Falung Gong. Negli ultimi mesi 
sono stati operati migliaia di arresti nei confronti di chi rifiuta 
il controllo del Partito Comunista sui gruppi religiosi, anche mentre 
la delegazione dei nostri parlamentari si compiaceva del grado di 
liberta' religiosa in Tibet. Centinaia di monaci e monache sono 
attualmente rinchiusi nelle carceri tibetane per le loro opinioni. 
Subiscono torture, vengono costretti al lavoro forzato, non ricevono 
ne' cure mediche ne' alimentazione adeguate, muoiono per gli stenti, 
per le torture e i maltrattamenti.

I leader dei partiti italiani devono smentire queste dichiarazioni e
attivarsi affinche' nei confronti della Cina si compiano finalmente
azioni concrete. Diversamente, sarebbe meglio che in futuro evitassero
retoriche prese di posizione in favore dei diritti umani nel mondo. In
quanto ai sei parlamentari, ci permettiamo di suggerir loro di tornare
presto in Tibet e chiedere di incontrare Ngawang Sangdrol, monaca
tibetana arrestata nel 1992 all'eta' di 16 anni e condannata in
quattro diversi ridicoli processi a 21 anni di reclusione, solo per
aver pacificamente chiesto l'indipendenza del Tibet e la fine del
controllo delle questioni religiose da parte del partito comunista
cinese. Ammesso che le autorita' cinesi concedano questo incontro,
questi parlamentari si potrebbero fare un'idea un po' piu' realistica
di quella che diffondono sulla situazione delle liberta' in Cina.



Daniele Scaglione 
Presidente della Sezione Italiana 
di Amnesty International

Roma, 18 settembre 2000
Ufficio Stampa 
Amnesty International

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