[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Demoliti ripari notturni immigrati a Montalto. Lettera alPrefetto di Viterbo



Al Prefetto di Viterbo

A Montalto di Castro demoliti i poveri improvvisati ripari notturni di
immigrati presenti per i lavori stagionali: una "brillante operazione"
umiliante e crudele, che lascia senza un riparo e mette in ulteriore
pericolo la salute e quindi l'incolumità di esseri umani già duramente
provati

Signor Prefetto,
i quotidiani locali  del 6 settembre riferiscono che il giorno precedente i
Carabinieri e la Polizia Municipale di Montalto di Castro (VT) hanno fatto
demolire la serie di baracche in cui numerosi immigrati presenti per i
lavori stagionali trovavano rifugio per la notte.
La demolizione è stata disposta da una ordinanza del sindaco di Montalto.

Scrive "Il messaggero" (cronaca di Viterbo del 6 settembre): "Le ruspe sono
arrivate intorno alle 7 del mattino e hanno lavorato per circa tre ore,
buttando giù i manufatti costruiti dagli uomini di colore e usati come
rifugi notturni". E ancora: "Alla vista dei militari gli extracomunitari si
sono dileguati nelle campagne circostanti".

Analogo l'articolo apparso sul "Corriere di Viterbo" (cronaca provinciale
del 6 settembre): "Con un vero e  proprio blitz, si è passati a vie di
fatto. Alla vista dei militari c'è stato un fuggi fuggi nei campi da parte
di alcuni extracomunitari. Questo, però, non ha fermato l'opera di
demolizione, che è subito iniziata e che, poche ore dopo, aveva lasciato
intatte, delle casupole, soltanto le strutture in cemento".

E' una notizia agghiacciante.

Con tutta evidenza gli esseri umani che in quelle baracche trovavano rifugio
per la notte sono stati privati di un riparo; con tutta evidenza le
istituzioni hanno mostrato loro solo un volto distruttore e negatore del
diritto ad un alloggio; con tutta evidenza il Comune non si è adeguatamente
preoccupato di realizzare prima un'alternativa abitativa, né di discutere
con gli immigrati, né di mettersi dal loro punto di vista, né di venire
incontro alle loro esigenze di esseri umani.

Ora dove troveranno rifugio per la notte quelle persone che lavorano nella
Maremma viterbese?

Non sarebbe stato più logico mettere a loro disposizione degli alloggi
dignitosi (e a Montalto ve ne sono nella disponibilità pubblica)?

Quale è la logica che presiede a tali operazioni? Se fosse quella di
costringere a condizioni ancora più crudeli e umilianti degli esseri umani
già duramente provati, allora non è forse una logica disumana e
persecutoria, indegna di uno stato di diritto ed incompatibile con un
ordinamento democratico?

Sulla base di quanto abbiamo appreso dai mezzi d'informazione, riteniamo che
quanto è accaduto sia stato ingiusto, crudele, disumano.

Crediamo che il Comune di Montalto, dopo aver disposto questa sciagurata
impresa, debba ora al più presto riparare: ed impegnarsi a garantire a tutti
gli immigrati presenti per lavoro nel suo territorio un alloggio dignitoso
ed un rapporto con le istituzioni ispirato alla legalità, alla democrazia ed
al senso di umanità.

Crediamo che sia compito di tutte le istituzioni che vogliano essere
rispettose dello stato di diritto, dei princìpi sanciti dalla Costituzione,
della legalità e dei diritti umani, accogliere ed assistere esseri umani in
difficoltà e giammai infierire vieppiù su di essi.
Distinti saluti,

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 7 settembre 2000

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace"
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax 0761/353532; e-mail: nbawac@tin.it