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Notiziario "Un uomo, un voto" n. 2 del 19 agosto 2000
UN UOMO, UN VOTO
Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo per l'
immediato riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a
tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia
n. 2 del 19 agosto 2000
I. EDITORIALE
Anche la recente pubblicazione della Commissione per le politiche di
integrazione degli immigrati, a cura di Giovanna Zincone, Primo rapporto
sull'integrazione degli immigrati in Italia, Il Mulino, Bologna 2000,
conferma (ed argomenta esaurientemente) la necessità e giustizia di
riconoscere al più presto il diritto di voto nelle elezioni amministrative
locali a tutti gli immigrati residenti (cfr. il cap. VI, pp. 355-399).
E' urgente che si addivenga al recepimento nella legislazione italiana di
questa scelta di civiltà, che si applichi finalmente il capitolo C della
convenzione di Strasburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla
vita pubblica a livello locale, che si estenda a tutti quanto già
riconosciuto per gli stranieri residenti provenienti dai paesi dell'Europa
comunitaria con DPR del 1996.
Ed è necessario che la via sia quella a suo tempo indicata dalla proposta di
legge di iniziativa popolare promossa da un vasto arco di movimenti della
società civile impegnati nella solidarietà e nella promozione dei diritti
umani: una legge ordinaria e non di riforma costituzionale.
Ed è altresì necessario, a nostro avviso, che il periodo previo di residenza
prima di avere il riconoscimento dell'elettorato attivo e passivo per gli
enti locali sia equiparato a quello oggi stabilito per gli effetti
amministrativi ed elettorali di tutti i cambi di residenza in Italia.
II. MATERIALI
* Una lettera aperta del 26 febbraio 2000
Lettera aperta del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo alle
coalizioni, le liste e i partiti impegnati su posizioni non razziste nelle
elezioni amministrative dell'aprile 2000
Inserite nel vostro programma elettorale l'istituzione dei consiglieri
stranieri aggiunti come primo concreto passo per far cessare l'apartheid
elettorale in Italia
Egregi signori,
in aprile si voterà per molte Regioni ed enti locali.
Alle coalizioni, le liste ed i partiti che ritengono di caratterizzarsi in
senso non razzista, formuliamo una richiesta precisa: che nel loro programma
elettorale inseriscano l'impegno ad istituire la figura dei consiglieri
stranieri aggiunti, come primo concreto passo verso il riconoscimento del
diritto di voto per tutti i residenti nelle elezioni amministrative.
a) La proposta dei consiglieri stranieri aggiunti
Consiste nell'istituire e successivamente procedere all'elezione di
consiglieri stranieri aggiunti eletti direttamente dagli stranieri
regolarmente residenti nel territorio amministrato ai quali è tuttora
assurdamente negato il diritto di voto anche nelle elezioni amministrative,
nonostante in altri paesi europei esso sia acquisito da decenni, e
nonostante la Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli stranieri
alla vita pubblica a livello locale del 5/2/1992 lo preveda esplicitamente
al suo Capitolo C -mai ratificato dal Parlamento italiano- (in Italia solo
gli stranieri residenti provenienti da paesi della comunità europea hanno il
diritto di voto amministrativo dal 1996).
Tali consiglieri stranieri aggiunti hanno il diritto di partecipare a tutti
i lavori dei consigli (circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali)
in cui sono stati eletti: partecipano ai lavori delle commissioni e dei
consigli, prendono la parola sulle proposte di delibera, sono titolari del
diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, proposte di
deliberazione, e svolgono altresì ogni altro atto proprio del consigliere
eletto, ad eccezione del voto finale sulle proposte di deliberazione.
Tale esperienza è già in corso in Italia a partire dal Comune di Nonantola
(MO) dal 1994.
Noi proponiamo l'istituzione dei consiglieri stranieri aggiunti in tutti gli
enti locali come atto di rafforzamento delle istituzioni democratiche di
base, di progresso civile in sé, ed anche come azione propositiva e
sollecitatrice nei confronti del Parlamento affinché al più presto anche l'
Italia, come gli altri paesi europei che la hanno da tempo preceduta,
riconosca il diritto di voto per le elezioni amministrative a tutte le
persone legalmente residenti nel territorio amministrato dall'ente locale
per cui si vota.
b) L'obiettivo legislativo: il riconoscimento del pieno diritto di voto per
tutti i residenti stranieri nelle elezioni amministrative
Da tempo riteniamo che occorra un impegno comune di tutti i democratici per
un obiettivo limitato ma concreto, il cui conseguimento potrebbe a sua volta
produrre sviluppi assai rilevanti: il riconoscimento del diritto di voto per
le elezioni amministrative a tutti i residenti così da permettere al più
presto ad oltre un milione di immigrati residenti in Italia di far sentire
la loro voce come elettori e come eletti negli enti locali, così da poter
anche contribuire ad orientare in senso democratico l'azione delle
amministrazioni locali.
In Italia vi sono oltre 1.250.000 stranieri legalmente residenti. Con la
loro presenza, la loro umanità, essi contribuiscono all'economia, alla
cultura, alla vita civile di questo paese; ma a tutti loro è negato il
diritto di voto per le elezioni amministrative (con la limitatissima
eccezione di quelli provenienti da paesi membri dell'Unione Europea).
Per il diritto di voto nelle elezioni amministrative il Parlamento potrebbe
procedere con relativa celerità, essendovi riferimenti giuridici e
precedenti significativi. Il riferimento giuridico fondamentale è la
Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli stranieri alla vita
pubblica a livello locale del 5/2/1992, che al capitolo C (ancora non
ratificato dal Parlamento italiano) prevede appunto il diritto di
voto -elettorato attivo e passivo- per le elezioni amministrative. In altri
paesi tale diritto è da tempo vigente; il caso forse più significativo è
quello dell'Irlanda, in cui tale diritto fin dal 1963 è riconosciuto a tutti
gli stranieri che ivi risiedono da almeno tre mesi. Il precedente
significativo fondamentale è il riconoscimento del diritto di voto
amministrativo per gli stranieri residenti provenienti da paesi membri dell'
Unione Europea, già in vigore in Italia dal 1996.
Il significato politico del riconoscimento del diritto di voto nelle
elezioni amministrative agli stranieri residenti è evidente: un notevole
rafforzamento della democrazia; ed anche un rafforzamento ed una
riqualificazione delle istituzioni democratiche di base in quanto rese così
più rappresentative. A ciò si aggiunga che la presenza negli enti locali
degli stranieri residenti porta nelle istituzioni di base cultura,
sensibilità ed impegno nella lotta al razzismo ed alla discriminazione.
Infine, ciò aiuterebbe a "mondializzare" la coscienza e l'azione delle
istituzioni democratiche di base, a dare loro una corretta prospettiva, non
rattrappita nel provincialismo, ma aperta alle problematiche complessive che
non possono essere delegate ai soli governi nazionali ed alle sole
istituzioni internazionali.
c) la prospettiva: costruire la nuova cittadinanza, passando dallo jus
sanguinis allo jus soli
Con l'istituzione, l'elezione e l'attività dei consiglieri stranieri
aggiunti pensiamo che si realizzino le premesse pratiche e gli esempi
persuasivi che possano indurre il Parlamento a legiferare al più presto il
recepimento del Capitolo C della Convenzione di Strasburgo del 5/2/1992; e
con tale secondo passaggio riteniamo si costruiscano le premesse per
persuadere tutti della necessità ed opportunità che al più presto si vada ad
una riforma della cittadinanza passando dal criterio arcaico e patriarcale
dello jus sanguinis al criterio moderno e democratico dello jus soli, talché
la cittadinanza non si acquisisca pressoché solo "per diritto di sangue" ma
semplicemente e logicamente per diritto di residenza, ovvero di concreta
presenza sul suolo, sul territorio.
Viterbo, 26 febbraio 2000
III. NOTIZIARIO
* Segnaliamo il grande valore civile e democratico del movimento degli
immigrati per ottenere i permessi di soggiorno e per contrastare la
clandestinità nell'unico modo possibile e ragionevole, cioè regolarizzando
la posizione di tutti i presenti. Chiunque esamini la situazione con
ragionevolezza si rende conto che la clandestinizzazione forzata che molti
immigrati subiscono ha come effetti concreti di impedire loro di rivolgersi
con fiducia alle istituzioni ed ai servizi pubblici, di impedire loro di
veder riconosciuti i loro inalienabili diritti umani, e conclusivamente ed
implacabilmente di precipitarli nelle grinfie dell'economia illegale e dei
poteri criminali. L'iniziativa promossa da Brescia costituisce una
esperienza di grande valore e pone un obiettivo fondamentale di democrazia
progressiva che invera e sviluppa le indicazioni fondamentali contenute
nella Costituzione della Repubblica Italiana.
* Segnaliamo le utilissime mailing list della rete telematica Peacelink sui
diritti umani e sul razzismo. Per collegarsi a Peacelink:
http://www.peacelink.it
* Segnaliamo il grande interesse del documento preparatorio su "Armi e
conflitti, popoli e migranti" per l'incontro nazionale della Rete di
Lilliput che avrà luogo a Massa Marittima il 6-7-8 ottobre. Lo trovate nel
sito della Rete di Lilliput, vi invitiamo caldamente a leggerlo.
* Nei giorni scorsi il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha inviato
una lettera aperta all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (Acnur - Unhcr) segnalando gravi violazioni dei diritti umani in
Italia; gli interessati possono leggerla in rete nella mailing list di
Peacelink dedicata ai diritti umani.
* Nel mese di agosto sono riprese le pubblicazioni, dopo alcuni anni di
sospensione, del bollettino "nei labirinti del silenzio", il fascicolo n. 1
del 2 agosto può essere letto in rete alla pagina web
http://www.peacelink.it/webgate/pcknews/msg00278.html; il fascicolo n. 2
dell'8 agosto può essere letto alla pagina
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00780.html
* Del notiziario della "Campagna contro la schiavitù in Italia", giunta al
terzo anno, sono disponibili in rete il n. 1 del 31 luglio alla pagina
http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00764.html; ed il n. 2 del 6
agosto alla pagina http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00775.html.
Chi desiderasse ricevere i 12 fascicoli pubblicati nel 1999 può richiederli
inviando una e-mail alla nostra casella di posta elettronica: nbawac@tin.it
IV. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
* Siti internet sull'immigrazione [estratti dalla rubrica di Giovanni
Ruggeri, "Siti internet", in "Rocca" n. 15 del primo agosto 2000]:
www.un.org/esa/population/migration.htm
www.unhcr.ch/refworld/welcome.htm
www.affarisociali.it/servizi/integrazione/link/siti.htm
www.provincia.torino.it/xatlante/0nws.htm
www.cestim.org/index1.html
www.ismu.org
www.migrazioni.romagiubileo.it/ita/starter.html
www.stranieri.it
www.stranieriinitalia.com
www.ecn.org/macondo/index3.html
www.freeweb.org/volontariato/betania/
www.uniti-onlus.it
V. ALCUNI LIBRI RECENTI
* Commissione per le politiche di integrazione degli immigrati, a cura di
Giovanna Zincone, Primo rapporto sull'integrazione degli immigrati in
Italia, Il Mulino, Bologna 2000;
* Nigel Harris, I nuovi intoccabili, Il Saggiatore, Milano 2000;
* Kevin Bales, I nuovi schiavi, Feltrinelli, Milano 2000.
VI. BREVE NOTA SUL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO
Attivo dagli anni '70 (dapprima con la denominazione "Comitato democratico
contro l'emarginazione - Centro di ricerca per la pace"), nel 1987 ha
coordinato per l'Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela allora
detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Ha promosso il
primo convegno nazionale di studi dedicato a "Primo Levi, testimone della
dignità umana". Dal 1998 ha promosso una "campagna contro la schiavitù in
Italia".
VII. IL PRECEDENTE FASCICOLO DI "UN UOMO, UN VOTO"
* Il precedente fascicolo di "Un uomo, un voto" può essere letto alla pagina
web http://www.peacelink.it/webgate/diritti/msg00766.html
UN UOMO, UN VOTO
Notiziario promosso dal Centro di ricerca per la pace
str. S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax 0761/353532