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TRATTATO UE-MX + altri : ripartiamo con chi?





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From:           	<color><param>0000,0000,8000</param>"Aldo Zanchetta" <<aldzanch@tin.it></color>

Date sent:      	<color><param>0000,0000,8000</param>Wed, 5 Jul 2000 18:33:34 +0200</color>

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INFORMAZIONI E RIFLESSIONI SOPRA IL TRATTATO DI LIBERO COMMERCIO FRA UNIONE EUROPEA E REPUBBLICA DEL MESSICO


Il trattato di libero commercio fra UE e Messico che il parlamento italiano, ultimo fra i parlamenti europei, si appresta a ratificare, è un fatto che scalda poco i cuori contestatari.


Si è molto più gratificati (ed è ben comprensibile) a contestare il MAI, oppure il WTO a Seattle, che non a contestare i figli minori ma concreti di queste organizzazioni. Così mentre si contrasta la 'madre' e si raccoglie qualche successo, i figli nascono (già adulti) in una certa indifferenza 
generale, salvo qualche gesto scaricacoscienza. Il tutto anche con una certa ignoranza dei fatti, dei meccanismi, dei significati per cui si giunge a fare dichiarazioni di lotta talora inconsistenti, talora inesatte e fuorvianti.


Un esempio ? Chi ha chiaro che il primo luglio la parte commerciale, la più sostanziosa per gli attori economici, è entrata in vigore, e che sarebbe comunque entrata in vigore anche se qualche parlamento avesse espresso voto contrario. Che se il parlamento italiano voterà contro (e non lo farà: 
già in sede europea lo schieramento italiano ha votato in maggioranza il trattato), solo la parte politica del trattato resterà bloccata, non così quella economica.


Altre considerazioni sembrano utili:


- la UE ha iniziato recentemente iter analoghi con Brasile, Argentina, Cile e intende concluderli, pare, entro il 2001


- il parere della società civile dei paesi contraenti non ha avuto voce in capitolo in questo caso e dalle prime mosse sembra non averla neppure nelle prossime: chi è informato infatti di questi inizi di lavori?


- è stato accertato che la maggioranza dei parlamentari in Europa e Messico ha votato per indicazione di partito senza neppure conoscere il contenuto del trattato ed i problemi che comporta


- il meccanismo in essere fa si che il trattato una volta approvato per essere modificato dovrà raccogliere il voto favorevole di tutti e 15 i paesi dell'EU contraenti: cioè probbilmente mai anche di fronte a effetti negativi consistenti (certi)


- infine il trattato nella parte commerciale è entrato in vigore con testo non completo, non essendo tutte le clausole applicative definite fra le parti, clausole a definire le quali provvedono due commissioni tecniche che dovranno dirimere le divergenze anche su punti importanti (si pensa che il 
lavoro durerà non meno di un anno). Quanto concorderanno non sarà riproposto al voto dei parlamenti, a conferma della progressiva perdita di potere dei soli organi politici che dovrebbero inveceavere voce in capitolo.


Così è se vi pare. Il TLCUE è una realtà, uno spezzone di MAI e WTO applicato e immodificabile. Con buona pace di tutti coloro che credono che abbiamo vinto (una battaglia si, ma non la guerra).


La solidarietà col sud del mondo proclamata da molti gruppi passa attraverso battaglie concrete e comuni: quella contro l'attuale struttura di questi trattati è una di queste ed è utile conoscere il lavoro che è stato svolto da alcune organizzazioni europee, messicane o internazionali. Mi limito 
a citare per l'Europa il CIFCA che è un network di OnG europee (ove l'Italia è assente) operanti in Centro America, per il Messico la rete 'Ciudadanos de Mexico ante los Acuerdos de Libre Comercio con la Union Europea' e infine la Federacion Internacional de Derechos Humanos (FIDH) e la 
Confederacion Internacional de Organizaciones Sindicales Libres (CIOSL).


Di fronte al trattato nel mondo delle organizzazioni civili di vario tipo si sono avute varie tipologie di reazione:


- chi si è dichiarato tout court contrario ai trattati di questo genere ed ha preferito o combatterli con proclami e manifestazioni o disinteressandosene e lavorando in altre direzioni e forme di solidarietà.


- chi ha realizzato azioni di lobbyng sulle istituzioni coinvolte per contestare il contenuto. 


è a questo proposito importante sapere che la forma di questi trattati è tale che la parte di potere riservata ai parlamenti nazionali non è di modifica ma di approvazione o rifiuto globale riducendo di fatto la possibilità operativa dei parlamenti stessi; quale di questi pur disapprovando alcuni 
aspetti se la sente di respingere il tutto? In pratica nessuno lo ha fatto né lo farà la Camera dei Deputati italiana.


Così i parlamenti ove le prese di coscienza e il dissenso erano più forti hanno votato parallelamente delle mozioni che impegnano i governi rispettivi a prendere certe posizioni ad es. sulla clausola dei diritti umani. Gesti simbolici inefficaci oggi ma significativi come riferimento per la lotta 
futura. E' il caso del Belgio e della Germania. Lo sarà anche dell'Italia?


- chi, pur magari avendo lottato a Seattle, Firenze, Bologna o Ginevra, è rimasto completamente assente da questo dibattito del TLCUE (adotto la dicitura in spagnolo usata in Messico per definire il Trattato).


Questa è una constatazione e non un giudizio sull'operato delle singole realtà. 


La partita del TLCUE sembra chiusa, quindi?


Non la pensano così le organizzazioni sopra citate che intendono monitorare da vicino l'applicazione ed i risultati effettivi in modo da creare una opinione pubblica sensibile al problema e proseguire la contestazione e la lotta su questo tema.


In realtà ciò serve anche ad avviare la lotta sugli altri trattati in via di formazione.


A breve termine, visto il rinvio della votazione al 18 luglio o giù di li, resta possibile tentare una ulteriore sensibilizzazione di un certo numero di parlamentari. Farli arrivare al voto non del tutto ignoranti può facilitare il voto a favore di una mozione parallela (con tutti i limiti già 
detti), e comunque fargli sentire che la società civile cresce e li pedina da vicino e li contesta (denunciando nel caso il voto espresso) può non essere inutile.


A coloro che non reputano questo una perdita di tempo ed in particolare a coloro (pochi) che si sono dichiarati disponibili ad attivare un impegno sui nuovi trattati mi impegno a fornire informazioni estratte dal molto materiale messomi a disposizione dal CIFCA che desidero ringraziare vivamente. 
Oltre al testo del trattato questo materiale riguarda vari aspetti del trattato nonchè analisi dei risultati del trattato fratello, il NAFTA.


Per non intasare le reti ez e lilliput lo invierò solo a quanti ne faranno richiesta al mio indirizzo aldzanch@tin.it. Può essere il punto di partenza per un lavoro comune, o una lista di discussione?


Lo articolerò in appunti numerati in maniera di poterli inoltrare man mano che riuscirò a prepararli.




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