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Aggiornamento vertenza immigrati



Cari amici,
scusandomi con chi l'ha già ricevuto rinvio a tutti in allegato il verbale
ragionato dell'incontro della settimana scorsa al ministero dell'Interno,
che ha sbloccato la questione dei "soggiorni negati".
Vi comunico invece di seguito le novità emerse dall'incontro di oggi presso
la questura di Roma con il dirigente dell'Ufficio stranieri Di Maio,
relativo ovviamente allo scenario romano ma indicativo, data l'importanza
numerica di Roma (oltre 1/6 dei soggiorni "pendenti" in Italia), di linee
di tendenza nazionali.
Un nuovo incontro è convocato alle ore 12 di venerdì prossimo, e sarà
preceduto da una riunione tecnica che si propone di tenere alle 10 presso
l'Arci-solidarietà di Roma, in via Goito 35b.
Prima, a metà settimana, si dovrebbe tenere un ulteriore incontro presso il
Servizio immigrazione del Viminale, sulle questioni lasciate aperte dalla
precedente riunione (vedi appunto il file qui allegato).
Questa sera, nell'assemblea che si terrà al Villaggio globale, il
sottoscritto ed altri porteranno le proposte di un incontro nazionale a
Brescia a fine agosto e del lancio di un'iniziativa (corteo o assemblea) di
grande rilievo in settembre a Roma, per rilanciare, sull'onda di questa
vittoria, tutte le questioni tuttora aperte (asilo, cittadinanza e diritti
politici, "nuova clandestinità" e nuovi ingressi, centri di detenzione,
immigrati e carcere). Su quest'ultimo punto, cioè sulla minaccia da parte
di Fassino di espulsione automatica (dunque, sembrerebbe, non volontaria)
degli immigrati condannati, credo che occorrerebbe però un'iniziativa
politica immediata.

Ciao a tutti
Dino Frisullo

SINTESI DELL'INCONTRO CON IL DR. DI MAIO - ROMA, 3.7.00

All'incontro hanno partecipato immigrati originari di Pakistan, India,
Bangladesh, Senegal, Albania, Ghana, Ecuador, e alcuni italiani, ed è stato
preceduto da un presidio di oltre mille immigrati e seguito da un'assemblea
tenuta nei giardini presso la questura, che ha accolto con soddisfazione il
resoconto della delegazione.
In sintesi, la questura di Roma:
1. garantisce che TUTTE le 9.265 domande di soggiorno ancora pendenti a
Roma avranno risposta positiva, ad eccezione di quelle con prova falsa già
trasmessa alla magistratura e di quelle dove risultino precedenti penali
ostativi al soggiorno;
2. conferma che, contestualmente all'emissione del permesso di soggiorno,
saranno revocati d'ufficio i provvedimenti di rigetto della domanda e le
"intimazioni a lasciare il territorio nazionale", che siano o non siano già
stati notificati all'interessato, senza bisogno di istanza individuale di
revoca;
3. assicura la sua collaborazione per revocare le espulsioni "pregresse"
(precedenti all'istanza di soggiorno) e per ottenerne la revoca da altre
province - ma in questo caso occorre l'istanza individuale di revoca;
4. avvierà la consegna dei soggiorni presso i commissariati di Ps A PARTIRE
DA LUNEDI' 10 LUGLIO (quando dovrebbero essere già pronti fra 1000 e 2000
soggiorni), sulla base di liste suddivise per nazionalità che saranno
affisse nei commissariati e preventivamente consegnate alle associazioni
(con qualche dubbio residuo, alla fine della riunione, sulla possibilità
che la diffusione delle liste violi il diritto alla privacy: questo si
verificherà insieme);
5. dopo la consegna di un primo blocco di permessi di soggiorno consentirà,
entro limiti numerici ragionevoli, di ripresentare le domande (in caso di
immigrati impediti di presentarle, ma in possesso dell'antico
appuntamento), o di allegare la documentazione (in caso di domande "nude"
di cui non si sia potuto, in questi due anni, allegare la documentazione
richiesta dalla legge);
6. NON richiederà, in tutti gli altri casi, la presentazione di ulteriori
"prove" di presenza o di lavoro e alloggio;
7. ammetterà, come "prove di presenza", anche le certificazioni consolari e
i passaporti in precedenza messi in dubbio;
8. nel caso di rapporti di lavoro nel frattempo decaduti o non verificati,
proseguirà nella pratica, già avviata a Roma, di attribuire agli
interessati un permesso di soggiorno di validità annuale "per inserimento
nel mercato del lavoro";
9. si impegna a terminare l'emissione dei soggiorni entro il mese di luglio;
10. dà atto che le eventuali denunce o procedimenti giudiziari per reati
lievi che non c'entrino con la documentazione per il soggiorno (es.: le
denunce per commercio abusivo) non ostano all'emissione del permesso di
soggiorno;
11. conferma che in casi particolarissimi (es. invalidi per lavoro) è
possibile ricorrere all'attribuzione del permesso di soggiorno
straordinario "per motivi umanitari";
12. provvederà a correggere la pratica invalsa di dare permessi di
soggiorno di durata solo mensile alle donne straniere gestanti, ed a
verificare che ai minori di 18 anni non sia negata l'iscrizione nel
soggiorno attribuito ai genitori;
13. consente a riprendere la pratica di riunioni periodiche con le
associazioni, in cui verificare l'andamento delle pratiche di "sanatoria"
(ma anche, subito dopo, quello delle pratiche di rinnovo del soggiorno, di
ricongiungimento familiare, di soggiorno per matrimonio).

La prossima riunione si terrà venerdì 7 alle ore 12 in questura, e
affronterà (speriamo) anche il problema delle pratiche "difficili" per
denuncia per falso alla magistratura o per precedenti penali.
Per i romani, ricordo che oggi (lunedì 3) alle 18 si terrà al Villaggio
globale una grande assemblea di bilancio, in cui si deciderà anche se
proseguire o rimuovere il presidio in piazza della Repubblica. Inoltre
venerdì alle 10 in via Goito 35b (Arci-solidarietà) si terrà una
pre-riunione, a cui sono invitate le associazioni e in particolare i
servizi legali che hanno seguito le pratiche più "difficili" (fra cui
specialmente quelle dei rom).

N.B.: questa sintesi, così come il documento allegato, è destinata alla
circolazione interna al movimento antirazzista, non alla pubblicazione in
nessuna forma, trattandosi di una trattativa politicamente assai delicata.




==Attach=Converted===


"SOGGIORNI NEGATI"

SCHEDA INFORMATIVA
SULL'INCONTRO AL VIMINALE DEL 27.6.2000 E SUI POSSIBILI ESITI

Il 27 giugno il prefetto Alessandro Pansa (Direttore centrale polizia di
frontiera ed altre), insieme al dirigente del Servizio naz.le immigrazione
dr. Mone, ha incontrato prima una delegazione di Cgil, Cisl e Uil, poi una
degli immigrati in lotta a Roma (presenti pakistani, bangladeshi,
latinoamericani e albanesi) insieme al sottoscritto e a Kurosh Danesh del
Celsi-Cgil di Roma. Questa delegazione era stata formata di comune accordo
con gli immigrati e le associazioni di Brescia, anche se questi non
potevano essere presenti.

Ferma restando la decisione di non mettere nulla nero su bianco (di non
emettere provvedimenti o circolari), ci hanno comunicato le seguenti
decisioni, che sarebbero già "ordini" impartiti a tutte le questure:
1. Tutti i rigetti e le "intimazioni a lasciare il territorio nazionale"
consegnati o destinati a immigrati richiedenti la regolarizzazione saranno
revocati automaticamente, senza necessità di istanza individuale di revoca,
nel momento in cui sia rivista positivamente la pratica di sanatoria.
2. "Si sta cercando la modalità più idonea" per revocare, con la stessa
automaticità, le espulsioni "pregresse" che abbiano impedito la
regolarizzazione.
3. Le questure emetteranno nei prossimi giorni circa 20.000 permessi di
soggiorno, corrispondenti a una prima "tranche" di domande: quelle sospese
e/o rigettate per prova di presenza "non idonea" (ma non manifestamente
falsa).
4. L'emissione dei permessi sarà annunciata con liste affisse nelle
questure e regolarmente consegnate alle organizzazioni sindacali e alle
associazioni che ne faranno richiesta, o con le quali le questure sono in
contatto.
5. Quanto alle altre pratiche sospese e/o rigettate, ferma restando la
volontà politica di soluzione positiva, la soluzione tecnica non è ancora
stata definita in sede ministeriale, e sarà via via individuata e
comunicata alle questure. Si tratta, in ordine di "difficoltà crescente",
delle pratiche:
5.1: con "prova di presenza" manifestamente falsa o rivelatasi falsa in
seguito a verifiche;
5.2: con certificazione di lavoro superata o infondata;
5.3: con uno dei due precedenti elementi sotto esame della magistratura per
denuncia per falso;
5.4: prive di qualunque certificazione (la nuda domanda);
5.5: prive anche della domanda (gli "appuntamenti" sempre prorogati senza
consentire di formalizzare la richiesta di soggiorno);
5.6: prive della ricevuta (spesso sequestrata all'ultimo appuntamento in
questura);
5.7: relative a immigrati con precedenti penali.
6. La certificazione relativa all'"alloggio idoneo" invece non è più
richiesta, e non ha più alcuna validità come elemento ostativo al soggiorno.
7. I tempi: le questure "cercheranno di rispettare" la fine di luglio come
termine ultimo per la verifica di tutte le domande sospese (ma è difficile
che ci riescano).
8. Per il confronto su tutta la casistica, resterà aperto il tavolo
ministeriale (con segnalazione dei casi controversi al dr. Mone, al
Servizio immigrazione), mentre a livello locale la richiesta di "tavoli"
analoghi con le varie questure "può avere risposta positiva", anche se non
è automatico.

La delegazione, e poi l'assemblea degli immigrati in piazza della
Repubblica, ha valutato positivamente la decisione di dare risposta
positiva a circa la metà delle pratiche: E' UNA PRIMA VITTORIA, niente
affatto scontata appena un mese fa, quando TUTTE le pratiche erano
destinate al rigetto, e gli interessati alla clandestinità.
E' stato lo stesso interlocutore ministeriale ad ammettere la disparità di
trattamento, la discrezionalità e quindi la complessiva ingiustizia delle
procedure che ora il governo accetta gradualmente di "sanare".
Tuttavia non possiamo ritenerci soddisfatti, perché:
- il governo dimostra di non avere, rispetto agli strepiti scomposti della
destra, neanche il coraggio civile di emettere una circolare;
- non è stata accolta la richiesta originaria del movimento di Brescia,
Roma e altre città, di un permesso di soggiorno, provvisorio ma di congrua
durata e valido per lavoro, subito e per tutti i richiedenti;
- non sono ancora chiari, nonostante le nostre precise proposte, i criteri
di soluzione per le casistiche residue (punto 5), lasciando aperta quindi
la possibilità che, una volta esaudite le altre, resti uno "zoccolo duro"
di domande inevase o con esito negativo: semmai avremmo preferito che si
iniziasse a ritroso, dalle pratiche più controverse;
- non c'è chiarezza sui tempi: scavalcare l'estate significa aumentare il
rischio di dispersione del movimento e del suo potere contrattuale.

Ripercorrendo i punti di cui sopra, alcune considerazioni di merito:
1. se si revocano i provvedimenti negativi, bisognerà anche consentire il
rimpatrio di coloro che siano stati espulsi in seguito ad essi (es. a
Mantova);
2. la "modalità idonea" per revocare rapidamente le espulsioni pregresse
c'era e c'è: è l'"autorizzazione al rientro", di competenza ministeriale e
non delle singole prefetture;
5.1: in questo caso bastava e basterà richiedere una nuova prova di presenza;
5.2: in questo caso, l'unica via d'uscita (già prevista dalla circolare
Masone del maggio '99) è l'emissione di un permesso di soggiorno per
"inserimento nel mercato del lavoro";
5.3: considerando gli immigrati vittime dei raggiri in stato di necessità,
e comunque in base alla presunzione di innocenza, dev'essere emesso un
permesso di soggiorno di durata congrua (non il semplice permesso
trimestrale "per motivi di giustizia", che non abilita al lavoro),
eventualmente (non automaticamente!) revocabile solo su sentenza definitiva
della magistratura che accerti il dolo dell'immigrato. E' importante che le
questure sospendano la trasmissione di altri atti alla magistratura;
5.4: basta invitare gli immigrati a consegnare la documentazione, che
spesso le questure stesse hanno impedito di consegnare perché incompleta o
imperfetta;
5.5: gli "appuntamenti", se autentici, devono costituire elemento
sufficiente ad istruire oggi la pratica, perché il ritardo di due anni in
genere non dipende dall'immigrato ma dalla burocrazia;
5.6: anche in assenza di ricevuta, la pratica giace in questura e dovrà
essere riaperta su segnalazione dell'interessato;
5.7: va ribadito che solo le condanne (definitive) per gravi reati (quelli
che impediscono di ottenere il soggiorno) vanno considerate ostative, come
già chiariva la citata circolare Masone. Questo è di particolare rilievo
per alcune comunità (es. rom).
7. e 8.: è necessario mobilitarsi provincia per provincia, offrendo agli
immigrati sedi unitarie in cui portare carte e questioni e socializzarle, e
chiedere su questa base un confronto permanente ad ogni questura. Questa,
in assenza di circolari scritte,  è la sola garanzia di tempi rapidi e
procedure non discrezionali ma coerenti e trasparenti.

A Roma, l'assemblea in piazza della Repubblica ha deciso di promuovere:
- VENERDI' 30 GIUGNO ALLE 15.30, un incontro ampio di discussione presso la
Sala Fredda della Cgil (via Buonarroti 12);
- SABATO 1. LUGLIO una delegazione alla manifestazione di Torino;
- LUNEDI' 3 LUGLIO ALLE 10 una presenza ampia davanti alla questura, dove
una delegazione  chiederà un incontro con i responsabili per chiarire i
criteri di verifica delle circa 10.000 pratiche giacenti o rigettate;
- LUNEDI' 3 LUGLIO ALLE 18, una grande assemblea al Villaggio globale
(Lungotevere Testaccio), con invito a tutte le forze democratiche e
solidali della città.

In tutte le altre città, richiamando l'appello di Brescia e Roma già
diffuso, si chiede di promuovere e comunicare (a questa E-mail o ai fax
06.44701017, 030.3771921) il massimo d'iniziative per i giorni fra l'1 e il
3 luglio. Oltre a Roma e Brescia, le città che hanno già comunicato
iniziative sono: Venezia, Cuneo, Palermo, Catania.

(A cura di Dino Frisullo)