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(Fwd) CS 77-2000 - Sierra Leone
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Mon, 3 Jul 2000 16:15:28 +0000
Subject: CS 77-2000 - Sierra Leone
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SIERRA LEONE: AMNESTY INTERNATIONAL A TUTTO
CAMPO PER FERMARE I DIAMANTI SPORCHI
Amnesty International rinnova al Consiglio di Sicurezza dell'ONU la
richiesta di indagare sui diamanti esportati dalla Liberia e da altri
paesi dell'Africa Occidentale per assicurare che non provengono dalle
aree controllate dal Fronte Rivoluzionario Unito (RUF) della Sierra
Leone.
Ci sono stati indubbiamente delle iniziative positive: Israele e India
hanno introdotto severe misure di controllo sulla provenienza dei
diamanti; l'Alto Consiglio per i Diamanti (HRVD) si e' detto pronto a
collaborare; il Consiglio di Sicurezza dell'ONU sta esaminando la
bozza di una risoluzione che se sara' approvata proibira' il
commercio dei diamanti grezzo della Sierra Leone fino a quando il
governo di Freetown non avra' riconquistato i giacimenti attualmente
sotto il controllo del RUF.
Ma tutto cio' non basta. La gravita' della crisi in Sierra Leone
impone provvedimenti immediati per bloccare il commercio dei diamanti
da parte del RUF che con le armi acquistate continua a commettere
atrocita' di ogni genere. Amnesty International lavora su due
fronti. A livello internazionale continua a premere sulle
multinazionali (la De Beers, in primo luogo) e sull'HRVD per fermare
immediatamente i diamanti del RUF. In Italia Amnesty International
lavora in modo capillare sui soggetti del commercio diamantifero.
Dopo aver manifestato le proprie preoccupazioni a VicenzaOro e aver
scritto alla Federazione Nazionali Orafi e Argentieri, Amnesty
International chiede ai singoli gioiellieri di pretendere che i
fornitori garantiscano sempre la provenienza dei diamanti.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 3 luglio 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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