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"Diritto di esistere": prima vittoria! (scheda)



Cari amici, vi allego, la scheda sulla PRIMA, PARZIALE, IMPORTANTE MA
ANCORA INSUFFICIENTE VITTORIA segnata dall'incontro di ieri al ministero
dell'Interno, nella vertenza sui "permessi negati".
Vi prego di farla girare in tutte le possibili reti e sedi, e di riprodurla
ad uso degli immigrati e degli operatori.
Come diceva ieri un pakistano, "se il buon soggiorno si vede dal
mattino...", questo è un buon inizio della lunga risalita che ci attende.
Ciao a tutti
Dino Frisullo


__________________
"SOGGIORNI NEGATI"

SCHEDA INFORMATIVA
SULL'INCONTRO AL VIMINALE DEL 27.6.2000 E SUI POSSIBILI ESITI

Il 27 giugno il prefetto Alessandro Pansa (Direttore centrale polizia di
frontiera ed altre), insieme al dirigente del Servizio naz.le immigrazione
dr. Mone, ha incontrato prima una delegazione di Cgil, Cisl e Uil, poi una
degli immigrati in lotta a Roma (presenti pakistani, bangladeshi,
latinoamericani e albanesi) insieme al sottoscritto e a Kurosh Danesh del
Celsi-Cgil di Roma. Questa delegazione era stata formata di comune accordo
con gli immigrati e le associazioni di Brescia, anche se questi non
potevano essere presenti.

Ferma restando la decisione di non mettere nulla nero su bianco (di non
emettere provvedimenti o circolari), ci hanno comunicato le seguenti
decisioni, che sarebbero già "ordini" impartiti a tutte le questure:
1. Tutti i rigetti e le "intimazioni a lasciare il territorio nazionale"
consegnati o destinati a immigrati richiedenti la regolarizzazione saranno
revocati automaticamente, senza necessità di istanza individuale di revoca,
nel momento in cui sia rivista positivamente la pratica di sanatoria.
2. "Si sta cercando la modalità più idonea" per revocare, con la stessa
automaticità, le espulsioni "pregresse" che abbiano impedito la
regolarizzazione.
3. Le questure emetteranno nei prossimi giorni circa 20.000 permessi di
soggiorno, corrispondenti a una prima "tranche" di domande: quelle sospese
e/o rigettate per prova di presenza "non idonea" (ma non manifestamente
falsa).
4. L'emissione dei permessi sarà annunciata con liste affisse nelle
questure e regolarmente consegnate alle organizzazioni sindacali e alle
associazioni che ne faranno richiesta, o con le quali le questure sono in
contatto.
5. Quanto alle altre pratiche sospese e/o rigettate, ferma restando la
volontà politica di soluzione positiva, la soluzione tecnica non è ancora
stata definita in sede ministeriale, e sarà via via individuata e
comunicata alle questure. Si tratta, in ordine di "difficoltà crescente",
delle pratiche:
5.1: con "prova di presenza" manifestamente falsa o rivelatasi falsa in
seguito a verifiche;
5.2: con certificazione di lavoro superata o infondata;
5.3: con uno dei due precedenti elementi sotto esame della magistratura per
denuncia per falso;
5.4: prive di qualunque certificazione (la nuda domanda);
5.5: prive anche della domanda (gli "appuntamenti" sempre prorogati senza
consentire di formalizzare la richiesta di soggiorno);
5.6: prive della ricevuta (spesso sequestrata all'ultimo appuntamento in
questura);
5.7: relative a immigrati con precedenti penali.
6. La certificazione relativa all'"alloggio idoneo" invece non è più
richiesta, e non ha più alcuna validità come elemento ostativo al soggiorno.
7. I tempi: le questure "cercheranno di rispettare" la fine di luglio come
termine ultimo per la verifica di tutte le domande sospese (ma è difficile
che ci riescano).
8. Per il confronto su tutta la casistica, resterà aperto il tavolo
ministeriale (con segnalazione dei casi controversi al dr. Mone, al
Servizio immigrazione), mentre a livello locale la richiesta di "tavoli"
analoghi con le varie questure "può avere risposta positiva", anche se non
è automatico.

La delegazione, e poi l'assemblea degli immigrati in piazza della
Repubblica, ha valutato positivamente la decisione di dare risposta
positiva a circa la metà delle pratiche: E' UNA PRIMA VITTORIA, niente
affatto scontata appena un mese fa, quando TUTTE le pratiche erano
destinate al rigetto, e gli interessati alla clandestinità.
E' stato lo stesso interlocutore ministeriale ad ammettere la disparità di
trattamento, la discrezionalità e quindi la complessiva ingiustizia delle
procedure che ora il governo accetta gradualmente di "sanare".
Tuttavia non possiamo ritenerci soddisfatti, perché:
- il governo dimostra di non avere, rispetto agli strepiti scomposti della
destra, neanche il coraggio civile di emettere una circolare;
- non è stata accolta la richiesta originaria del movimento di Brescia,
Roma e altre città, di un permesso di soggiorno, provvisorio ma di congrua
durata e valido per lavoro, subito e per tutti i richiedenti;
- non sono ancora chiari, nonostante le nostre precise proposte, i criteri
di soluzione per le casistiche residue (punto 5), lasciando aperta quindi
la possibilità che, una volta esaudite le altre, resti uno "zoccolo duro"
di domande inevase o con esito negativo: semmai avremmo preferito che si
iniziasse a ritroso, dalle pratiche più controverse;
- non c'è chiarezza sui tempi: scavalcare l'estate significa aumentare il
rischio di dispersione del movimento e del suo potere contrattuale.

Ripercorrendo i punti di cui sopra, alcune considerazioni di merito:
1. se si revocano i provvedimenti negativi, bisognerà anche consentire il
rimpatrio di coloro che siano stati espulsi in seguito ad essi (es. a
Mantova);
2. la "modalità idonea" per revocare rapidamente le espulsioni pregresse
c'era e c'è: è l'"autorizzazione al rientro", di competenza ministeriale e
non delle singole prefetture;
5.1: in questo caso bastava e basterà richiedere una nuova prova di presenza;
5.2: in questo caso, l'unica via d'uscita (già prevista dalla circolare
Masone del maggio '99) è l'emissione di un permesso di soggiorno per
"inserimento nel mercato del lavoro";
5.3: considerando gli immigrati vittime dei raggiri in stato di necessità,
e comunque in base alla presunzione di innocenza, dev'essere emesso un
permesso di soggiorno di durata congrua (non il semplice permesso
trimestrale "per motivi di giustizia", che non abilita al lavoro),
eventualmente (non automaticamente!) revocabile solo su sentenza definitiva
della magistratura che accerti il dolo dell'immigrato. E' importante che le
questure sospendano la trasmissione di altri atti alla magistratura;
5.4: basta invitare gli immigrati a consegnare la documentazione, che
spesso le questure stesse hanno impedito di consegnare perché incompleta o
imperfetta;
5.5: gli "appuntamenti", se autentici, devono costituire elemento
sufficiente ad istruire oggi la pratica, perché il ritardo di due anni in
genere non dipende dall'immigrato ma dalla burocrazia;
5.6: anche in assenza di ricevuta, la pratica giace in questura e dovrà
essere riaperta su segnalazione dell'interessato;
5.7: va ribadito che solo le condanne (definitive) per gravi reati (quelli
che impediscono di ottenere il soggiorno) vanno considerate ostative, come
già chiariva la citata circolare Masone. Questo è di particolare rilievo
per alcune comunità (es. rom).
7. e 8.: è necessario mobilitarsi provincia per provincia, offrendo agli
immigrati sedi unitarie in cui portare carte e questioni e socializzarle, e
chiedere su questa base un confronto permanente ad ogni questura. Questa,
in assenza di circolari scritte,  è la sola garanzia di tempi rapidi e
procedure non discrezionali ma coerenti e trasparenti.

A Roma, l'assemblea in piazza della Repubblica ha deciso di promuovere:
- VENERDI' 30 GIUGNO ALLE 15.30, un incontro ampio di discussione presso la
Sala Fredda della Cgil (via Buonarroti 12);
- SABATO 1. LUGLIO una delegazione alla manifestazione di Torino;
- LUNEDI' 3 LUGLIO ALLE 10 una presenza ampia davanti alla questura, dove
una delegazione  chiederà un incontro con i responsabili per chiarire i
criteri di verifica delle circa 10.000 pratiche giacenti o rigettate;
- LUNEDI' 3 LUGLIO ALLE 18, una grande assemblea al Villaggio globale
(Lungotevere Testaccio), con invito a tutte le forze democratiche e
solidali della città.

In tutte le altre città, richiamando l'appello di Brescia e Roma già
diffuso, si chiede di promuovere e comunicare (a questa E-mail o ai fax
06.44701017, 030.3771921) il massimo d'iniziative per i giorni fra l'1 e il
3 luglio. Oltre a Roma e Brescia, le città che hanno già comunicato
iniziative sono: Venezia, Cuneo, Palermo, Catania.

(A cura di Dino Frisullo)