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(Fwd) CS72-2000
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From: "Amnesty International" <press@amnesty.it>
To: stampa@amnesty.it
Date sent: Fri, 23 Jun 2000 10:41:27 +0000
Subject: CS72-2000
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CS 72-2000
USA - PENA DI MORTE: LEADER MONDIALE DELLA
VERGOGNA
Gli Stati Uniti non perdono occasione per ribadire il proprio primato
sulla scena mondiale, per rivendicare il ruolo di paese guida in
fatto di democrazia e diritti umani. Ma nei fatti la leadership che
nessuno puo' contestare a questo paese e' quella delle condanne
a morte di giovani e minorati mentali. Gary Graham e' stato ucciso
questa notte nel Texas per un crimine che (forse) aveva commesso
quando era diciassettenne, nel 1981.
Thomas Provenzano e' stato ucciso
in Florida due giorni fa nonostante la sua insanita' mentale fosse
piu' che mai evidente. La pena di morte negli USA non e'
un'eccezione, non e' una semplice stortura, e' la punta dell'iceberg
di un sistema giudiziario e penale profondamente malato, incapace di
garantire anche il minimo diritto alla difesa degli imputati.
L'applicazione della condanna capitale e' la piu' evidente violazione
dei diritti umani fondamentali, proprio quei diritti umani che gli
USA sostengono di voler promuovere in tutto il mondo.
Ci si chiede se il dibattito suscitato in questi giorni sulla pena di
morte negli Stati Uniti non possa essere considerato un passo avanti.
Se Graham e Provenzano fossero ancora vivi, potremmo rispondere di
si'. La realta' e' che da tempo negli USA molte persone hanno
capito che le uccisioni di stato sono inique e inutili. Ma sono in
primo luogo i governatori e i rappresentanti politici a non volerle
mettere in discussione.
Perche' mandando a morte delle persone, essi
evitano di mettere concretamente mano ai gravi problemi sociali
che determinano la violenza nella societa' statunitense.
Daniele Scaglione
Presidente Sezione Italiana
Amnesty International
Roma, 23 giugno 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International
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