Summit Ue-Cina. le raccomandazioni di Amnesty



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COMUNICATO STAMPA
CS102-2005

SUMMIT UNIONE EUROPEA - CINA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UE DI
CONTINUARE A PREMERE PER OTTENERE PROGRESSI CONCRETI NEL CAMPO DEI DIRITTI
UMANI

Alla vigilia del summit tra Unione europea (Ue) e Cina, previsto a Pechino
il 5 settembre, Amnesty International ha diffuso un briefing su alcuni
temi relativi ai diritti umani in Cina, gia' al centro della
preoccupazione da parte dei Venticinque. L'organizzazione ha anche chiesto
all'Ue di continuare a esercitare pressioni per ottenere da Pechino
progressi concreti nel campo dei diritti umani.

All'ultimo incontro tra la Troika Ue e la Cina, nel maggio scorso, in cui
si era discusso delle implicazioni derivanti dall'eventuale rimozione
dell'embargo sulla vendita delle armi, l'Ue aveva espresso preoccupazione
su quattro punti, sui quali Amnesty International giudica insoddisfacenti
i progressi sin qui fatti dalle autorita' cinesi:

1. Rilasciare tutte le persone ancora in carcere in relazione alle
attivita' del movimento per la democrazia del 1989.
Decine di persone rimangono in carcere 18 anni dopo i fatti di piazza
Tiananmen e il governo cinese continua a negare un'inchiesta completa,
indipendente e imparziale. Un caso esemplare e' quello di Yu Dongyue,
ancora in carcere per aver gettato vernice, insieme ad altri due giovani,
sul ritratto di Mao Zedong appeso sulla Tiananmen.

2. Allentare la censura sui mezzi d'informazione
Negli ultimi sei mesi le autorita' hanno messo in vigore nuovi strumenti
giuridici, tecnologici e politici per controllare e limitare la
circolazione di informazioni e la libera espressione sui vari media. I
nuovi provvedimenti colpiscono aree in cui precedentemente i cittadini
cinesi godevano di maggiore liberta', come ad esempio i blog personali su
Internet.

3. Riformare il sistema della rieducazione attraverso il lavoro
I passi del governo cinese per abolire o riformare il sistema paiono aver
subito un rallentamento negli ultimi mesi. La proposta di una nuova 'Legge
sulla rettificazione dei comportamenti illegali' non e' in linea con gli
standard internazionali sui diritti umani.

4. Ratifica del Patto internazionale sui diritti civili e politici (Iccpr)
La detenzione arbitraria dei difensori dei diritti umani, il massiccio uso
della pena di morte, della torture e di altri maltrattamenti nonche'
l'impossibilita' di un immediato accesso a un avvocato difensore,
costituiscono violazioni dei diritti fondamentali protetti dall'Iccpr. La
ratifica del Patto costituirebbe un passo importante per porre fine a
queste pratiche. Nonostante le promesse, tuttavia, il governo non ha
proposto alcun calendario per la ratifica.

'Apprezziamo il fatto che l'Ue abbia subordinato l'abolizione dell'embargo
alle riforme nel campo dei diritti umani' - ha dichiarato Dick Oosting,
direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Ue - 'ma
rimaniamo preoccupati su tutte le aree all'esame dell'Ue. Il governo
cinese deve ancora presentare un coerente programma di riforme e fare
passi concreti e decisi per migliorare la propria prassi in materia di
diritti umani'.

Amnesty International chiede all'Ue di continuare a esercitare pressioni
sulla Cina su tutti questi aspetti, nel contesto del dibattito sulla
rimozione dell'embargo sulla vendita di armi.

FINE DEL COMUNICATO
Brussels / Roma, 2 settembre 2005

Il 'Briefing di Amnesty International sulle preoccupazioni dell'Ue
relative ai diritti umani in Cina' e' disponibile all'indirizzo
www.amnesty-eu.org

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

Amnesty International EU Office - Ufficio stampa
Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl at aieu.be





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