questa è una lettera con motivazioni valide da far girare



REFERENDUM

Cari tutti,

ho scritto la mia tesi sulla fecondazione assistita e sapete anche che tra
poco ci sarà il referendum.

In questi mesi ho potuto vedere in prima persona cosa sia la
disinformazione... ci dicono solo di andare o non andare a votare, ma
nessuno si sta preoccupando di
spiegare agli elettori di cosa si sta parlando!

Nel mio piccolo, visto che posso dire di conoscere l'argomento meglio di
molti parlamentari, voglio provare a spiegarvi su cosa verteranno i quattro
quesiti; non vi dirò di votare sì o no (siete tutti in grado di tirare le
vostre conclusioni), ma una cosa ve la chiedo: andate a votare.

Se siete favorevoli alla Legge 40 andate a votare per il no, e viceversa;
l'astensionismo è sempre una pessima cosa.

Ci sono volute una dittatura e due guerre mondiali per avere la democrazia,
e noi che oggi ce l'abbiamo non la esercitiamo. Ricordate che se i
governanti esortano sempre a disertare i referendum è perché sanno bene
quanto sia pericoloso per la politica dare la parola direttamente ai
cittadini!


Ho provato ad essere sintetica, ma non ho potuto scrivere meno di questo;
abbiate cinque minuti di pazienza, perché è davvero importante.
I quattro referendum chiedono di abrogare alcune norme contenute nella
Legge 40/2004, e precisamente:

1-     il divieto di fecondazione eterologa; la fecondazione eterologa è la
tecnica che consente alle coppie in cui l'uomo è completamente sterile di
concepire un figlio grazie al seme di un donatore anonimo; è una tecnica
che si pratica da decenni in tutto il mondo, e oggi l'Italia è l'unico
paese che la vieta.

Questo perché il legislatore ha deciso di tutelare il modello tradizionale
di famiglia, basato sui legami di sangue; ma, a parte il fatto che questo è
un concetto non più rispondente alla nostra realtà sociale, le conseguenze
di questo divieto si stanno rivelando molto pericolose; le coppie italiane
non hanno mai smesso di praticarla: i più ricchi possono andare in Spagna,
Francia, Inghilterra ecc.; ma tutti gli
altri si stanno dirigendo verso paesi come la Bulgaria o l'Ucraina, più
economici ma con standard di sicurezza igienica e sanitaria molto bassi. E
cosa ancor più grave, si è sviluppato ormai grazie a internet un fortissimo
mercato nero: vere e proprie banche clandestine in cui abbondano le offerte
di seme a pagamento; gli affari vanno alla grande, ma non c'è alcuna
garanzia sulla provenienza di questo seme e soprattutto sulla salute dei
donatori, che potrebbero anche essere sieropositivi o affetti da malattie
veneree.

Se passerà il referendum si potrà ricominciare a praticare l'eterologa nei
centri autorizzati, dove sarà al sicuro la salute delle donne e dei loro
bambini.

2-     il divieto di ricerca sugli embrioni; ciò che non viene detto è che
nessuno pensa di fare strani esperimenti su dei futuri bambini!  Esistono
in Italia migliaia di embrioni non più impiantabili, perché vecchi o
malati, che non potranno mai svilupparsi e che quindi  potrebbero essere
destinati alla ricerca; ricordate che quando si parla di embrioni a questo
stadio ci si riferisce a poche decine di cellule in una provetta.

La legge 40 dice che questi embrioni devono essere lasciati in provetta
"fino alla loro naturale estinzione", perché questo significherebbe
rispettare la loro dignità; in realtà è molto più rispettoso della vita
umana sostenere la ricerca


sulle cellule staminali, che costituiscono l'unica via per curare in futuro
i tumori, il Parkinson, il diabete ecc., piuttosto che lasciar morire in
una provetta le sole speranze di essa.

Ricordate che: si tratta di embrioni che comunque non possono svilupparsi,
e che così invece sarebbero utili e importantissimi per il nostro futuro;
ormai tutti gli scienziati italiani, che in questo campo sono tra i
migliori al mondo, lavorano all'estero - e  noi compriamo a caro prezzo da
quei paesi i ritrovati brevettati
molto spesso proprio da italiani!; e infine, se da una persona adulta in
punto di morte possono essere espiantati gli organi per salvare altre vite
umane, per quale motivo delle cellule in una provetta destinate a morire
non possono essere usate allo stesso scopo?

3-     L'articolo 1 della legge; in esso si stabilisce che la procreazione
assistita si può praticare solo per curare la sterilità, e solo se non
esistono terapie alternative. Questo significa innanzitutto che le coppie
non sterili ma affette da malattie genetiche non possono usare queste
tecniche, come in passato, per concepire un bambino senza trasmettergli la
loro malattia; significa inoltre che non si può richiedere direttamente la
tecnica che si sa essere più idonea per il proprio caso, ma si deve passare
prima obbligatoriamente per altre cure più "blande", come i bombardamenti
ormonali (che blandi non lo sono per niente).

Quindi si sottopone la coppia a terapie non solo molto  pericolose per la
salute, ma anche inutili, perché stiamo parlando di persone di cui è stata
già accertata la
sterilità, e che fanno perdere del tempo prezioso.

4-     Il divieto di formare più di tre embrioni per ogni tentativo di
impianto, l'obbligo di impiantare contemporaneamente tutti gli embrioni
formati, e il divieto di conservazione degli embrioni; questa è una delle
norme francamente più assurde della legge.

Il legislatore ha deciso che gli embrioni non si possono più conservare in
laboratorio, perché questo non è rispettoso della dignità di un organismo
che la legge considera come una persona a tutti gli effetti; e quindi
bisogna fare in modo che non si producano più embrioni di quanto
necessario.

Ecco la soluzione:
per ogni tentativo di impianto si possono produrre al massimo tre embrioni,
che devono essere tutti trasferiti in utero; se i tre embrioni non fossero
sufficienti, i tentativi si potranno ripetere senza limiti.


Innanzitutto,
non si possono stabilire per legge dei numeri, perché ogni donna è diversa
dall'altra e solo il medico può dire quanti embrioni sono necessari per
avere delle speranze di  successo; tre embrioni poi sono quasi sempre
troppo pochi, perché stiamo parlando di una donna sterile o infertile:
quindi si dovrà ripetere tutto il procedimento da capo, di tre in tre fin
quando non si riesce, e ogni tentativo di impianto implica una serie di
interventi fortemente invasivi e pericolosi per il corpo della donna (senza
pensare al trauma psicologico di dover affrontare una serie di fallimenti).

Esiste anche la possibilità inversa, che tutti gli embrioni attecchiscano:
a quel punto dovranno essere comunque trasferiti in utero, e quindi la
coppia potrebbe ritrovarsi con una gravidanza bi o trigemellare e con il
doloroso dilemma se abortire o meno.

Ora sapete più o meno di che si tratta, e quindi il vostro voto, qualunque
sia, avrà un senso. Aiutatemi a far circolare questa e-mail il più
possibile, penso che molte persone abbiano voglia di saperne di  più; non è
una catena e io non ci guadagno niente, se non la soddisfazione di dare un
senso a tanti mesi di lavoro.

Chiara