Nè pastori nè pecorelle



A Capranica, un paese di circa 6000 abitanti, domenica e lunedì sarà molto
difficile andare a votare. La parrocchia ha organizzato da giorni
"plotoni" di volontari pronti, con tutte le parole più dure e
intimidatorie possibili, a proclamare l'astensione dalle urne. Il mio
paese non è una rarità, ci sono centinaia di comuni, dove l'anonimato non
esiste; esiste invece il controllo delle persone, dei loro voti, delle
loro mosse. Ho raccolto il disagio comune sopratutto delle donne. Sanno
che sarebbero additate dal potere dominante comune. Le regole di
comportamento sono inequivocabili: non votare, girare alla larga dai
seggi, adducendo tutti i motivi possibili. Il mio non è un appello, ma una
riflessione che vorrei fosse fatta. Non mi sento nè pastora nè pecorella,
ma certamente per il mio vissuto, libera dalle vessazioni oggi non solo
psicologiche ma materiali che fanno smarrire  migliaia di persone. Non
potranno essere certamente i rappresentanti di lista a proteggere e
invitare al "voto comunque" gli abitanti di questo paese, che sfoglia
un'altra vergognosa pagina della sua storia.
Doriana Goracci