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ITALIAN PATRIOT ACT
Lecce: l'utile teorema



di nuin e antos
In rapida ed inquietante successione, la repressione
dello stato si sta abbattendo indistintamente contro
ogni forma di dissenso.
A distanza di poco tempo abbiamo assistito alla
richiesta di sequestro del sito di Indymedia,
ìcolpevoleî di aver pubblicato un fotomontaggio del
papa, alla richiesta di arresto nei confronti degli
attivisti di Action, da sempre in prima linea nelle
lotte per líalloggio a canone sociale, agli arresti
domiciliari dei disobbedienti che parteciparono alla
cosiddetta ìspesa proletariaî in occasione della
manifestazione contro il precariato e per finire,
oggi, cinque persone sono state arrestate a Lecce
nellíambito dellíinchiesta sulle proteste contro il
Cpt ìregina Pacisî di san Foca, a cui sono seguite una
ventina di perquisizioni in tutta Italia.
Il minaccioso elemento che lega alcune di queste
vicende Ë líuso spregiudicato ed intimidatorio del
famigerato art. 270 bis, "associazione con finalitý di
terrorismo anche internazionale o di eversione
dell'ordine democratico", un articolo del codice
penale, da sempre usato strumentalmente dalla
magistratura per reprimere ogni forma di dissenso, con
il quale chiunque puÚ rischiare dai 5 ai 10 anni di
carcere anche solo per aver partecipato ad una
manifestazione, ad una occupazione o ad una riunione
di un collettivo.
Un articolo al quale soprattutto alcuni magistrati,
tra cui gli infaticabili Vitello e Ionta, ricorrono
sempre pi˜ spesso, segno inequivocabile di una sorta
di rivalsa da parte del potere costituito nei
confronti di un conflitto sociale sempre pi˜
acutizzato e di un dissenso generalizzato
inevitabilmente sempre pi˜ diffuso.

Nello specifico della vicenda leccese, l'accusa che
pi˜ di tutte le altre evidenzia l'obiettivo che si
vuole raggiungere Ë la seguente: "L'operazione,.....ha
permesso di accertare che i destinatari delle misure
restrittive sono ritenuti gli autori di diversi
episodi delittuosi, tra i quali le numerose rivolte
scoppiate tra gli immigrati trattenuti all'interno del
Centro di permanenza Temporanea "Regina Pacis" di San
Foca di Melendugno (Lecce). Sono inoltre accusati di
minacce gravi perpetrate nei confronti del personale
del Centro. "
Cosa significa questa frase per il cittadino medio che
legge i giornali?
Significa che...

...il CPT "Regina Pacis" Ë il luogo dell'ospitalitý e
dell'accoglienza cristiana e che i migranti , lÏ
reclusi, hanno messo su numerose rivolte non perchË
quel carcere Regina Pacis, quella leggeBossi-Fini,
stavano stroncando la loro speranza di costruirsi un
futuro dignitoso in questa parte del pianeta, ma
perchË un gruppo di anarchici, mirando a far saltare
l'ordine costituito, hanno spinto i migranti alla
rivolta.
Ma tutto questo c'entra nulla con il fatto che Don
Cesare Lodeserto e i gestori del 'Regina Pacis' sono
indagati per numerosi reati, per maltrattamenti ai
migranti, per maltrattamenti e abusi sulle donne
ospiti del Centro?
Gli inconsapevoli 5 ragazzi ci sembrano pi˜ le pedine
di un gioco finalizzato a screditare tutta la
battaglia contro i CPT e il Regina Pacis fatta in
questi anni che non dei terrorristi capaci di
sovvertire l'ordine democratico.
Ma se si fa passare nell'opinione pubblica che, chi si
Ë opposto ai CPT Ë solo un gruppetto di anarchici
(terroristi!!!!) sui quali si riversano accuse
gravissime, benchË inverosimili, vuol dire che davvero
Don Cesare e i suoi collaboratori erano dei
benefattori e che tutto il castello accusatorio che
vede Don Cesare alla sbarra per maltrattamenti ed
altri reati si smonta; l'opinione pubblica
identificherý negli oppositori ai CPT i cattivi e
quindi, per esclusione, gli altri sono i buoni.
La rilevanza mediatica, amplificata dalle modeste
dimensioni di Lecce, di questa vicenda e i tanti lati
oscuri lasciano spazio ad ipotizzare non solo la
costruzione di un 'teorema accusatorio' esagerato
nelle sue conclusioni ma soprattutto finalizzato ad un
uso e consumo di chi oggi si vuole rifare una
credibilitý , messa pesantemente in discussione dalle
indagini della magistratura e dall'opposizione civile
e ampia ai lager per migranti.
Dentro questa ottica, l'uso del termine 'terrorismo' Ë
scellerato e spregiudicato, perchË evoca oscure paure
dentro la mente della gente, evoca terrore e morte ,
evoca un terreno sul quale non puÚ esistere
discussione politica, culturale, sociale; evoca solo
un istinto primordiale di conservazione, di difesa
dell'ordine esistente, un bisogno di repressione e di
uno Stato capace di garantire Ordine e Sicurezza.
In fondo la filosofia del Patriot Act, conseguenza
dell'attacco alle Torri Gemelle, Ë questa: la paura
deve dominare da protagonista nell'animo umano e
quindo legittimare lo Stato forte e repressivo:
possono essere, ieri i mussulmani oggi gli anarchici o
i disobbedienti, a essere designati al ruolo dei
cattivi, l'importante Ë che la gente guardi allo
straniero, al dissidente, al diverso, come ad un
nemico e si convinca che per difendersi da esso si puÚ
anche rinunciare ad elementari principi di diritto e
di garanzia, che si possono rinchiudere altri esseri
umani incolpevoli dentro i lager dei CPT e che a
questo venga anche dato il nome di ACCOGLIENZA.

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