(Fwd) Si potevano evitare i morti dello Tsunami?



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Date forwarded: 	Mon, 10 Jan 2005 15:28:11 +0100
Date sent:      	Mon, 10 Jan 2005 15:26:26 +0100
To:             	pace at peacelink.it
From:           	Michel Collon <michel.collon at skynet.be>
Subject:        	Si potevano evitare i morti dello Tsunami?
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Si potevano evitare i morti dello Tsunami?
Michel Collon (31.12)

Sì, dicono gli scienziati. Come? Collocando, come avevano sollecitato,
due "tsunamometri", cioè alcune boe dotate di sismografi, per misurare
l'impatto di questi terremoti. I rischi dell'Oceano Indiano erano
conosciuti.

Complicato? No. Da ben cinquanta anni, gli Stati Uniti
hanno installato sei tsunamometri per proteggere le loro coste.

Caro? 250. 000 $ l'uno (*). È quello che costa la macchina da guerra
del Pentagono ogni secondo, 1.500 milioni di $ al giorno.

Troppo caro a dispetto di tutto? Sì. Gli scienziati non avevano
ottenuto i crediti. Quanto vale una vita umana nel nostro sistema?

Ma ciò non è tutto. Sembra che si sarebbe potuto avvisare le autorità
dell'Asia. In effetti, gli scienziati che lavorano per la National
Oceanic & Atmospheric Administration degli Stati Uniti hanno avvisato
con sufficiente anticipo la base militare Usa Diego García, che non ha
sofferto danni. Ma sembra che non abbiano staccato il telefono per
avvisare i governi dell'Asia, secondo le accuse di due statunitensi (*
*). Avrebbero inviato solo una e-mail all'Indonesia, senza occuparsi
d'altro.

Se avvisate, le vittime avrebbero potuto ritirarsi verso l'interno o
situarsi in qualche posto elevato: la differenza tra la vita ed il
disastro erano 10 o 15 metri. Come spiegare questo disprezzo per le
vite del Terzo Mondo e di semplici turisti? Ovviamente, anche i
governi locali ed i governi dei paesi ricchi possono essere denunciati
per non avere finanziato quei "tsunamometri." E non è la prima volta
che si stabilisce un'industria turistica in una zona di rischio.

In questi momenti tragici, che cosa fa l'uomo più potente del mondo?
Bush ha lanciato un'elemosina di 15 milioni di dollari [si è saputo
che Bush ha aumentato sostanzialmente quell'importo solo dopo la
stesura dell'articolo]. Cioè, la millesima parte di quello che ha
speso contro il popolo iracheno. Chiaro che la guerra dà grandi
benefici alle multinazionali; la guerra gli permette di intimorire e
mantenere il loro dominio nel mondo...

Questo disastro c'invita alla riflessione:
1. Sì, le catastrofi sono naturali, ma la maggior parte delle loro
conseguenze potrebbero evitarsi o ridursi. È questione di priorità
nelle spese.. 2. Una società nella quale la scienza e la tecnologia
sono tanto sviluppate e non servono, non è per caso una società
assurda? 3. A che cosa bisogna dedicare le migliaia di milioni? A fare
la guerra o a salvare vite? 4. Il sapere può continuare ad essere
monopolizzato dai paesi ricchi? Perché gli esperti e le conoscenze
necessarie esistevano, ma nel posto inadeguato; perché i cervelli si
comprano e monopolizzano come volgari merci... 5. Un altro mondo non è
solo possibile, bensì indispensabile. Il mondo che sostituirà le
dittature del massimo beneficio delle multinazionali per la
cooperazione e la solidarietà tra i paesi

(*) Nota del traduttore: il costo dei due tsunamometri sarebbe asceso
a circa 500 000 $, cioè circa 360. 000 ? o circa 60 milioni di
pesetas: La macabra quantità di 3 ? o di 500 pesetas per morto! (* *)
Sara Flounders e Dustin Langley. Comunicato dell'International Action
Center, Usa. www.michelcollon.info

<http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2004-12>http://w
ww.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2004-12-
30%2011:30:09&log
=invites


Traduzione dallo spagnolo di FR, www.resistenze.org - osservatorio -
mondo - politica e società



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