[cultura] Cento anni fa veniva ucciso dai fascisti Giacomo Matteotti. Qui un profilo del suo impegno socialista e pacifista



La visione socialista ed internazionalista di Matteotti non ammetteva la concezione della patria, in nome della quale venivano dichiarate le guerre e venivano inviate al macello le classi lavoratrici, nell’una e nell’altra parte del fronte. Del rapporto tra patria e classe egli scrive in un articolo pubblicato sul settimanale del Polesine “La lotta”: “Noi non neghiamo l’esistenza della patria ma essa non è la nostra idealità; un’altra e più alta assai è la nostra aspirazione. E quando a paladini della patria si ergono i clerico-moderati, i nazionalisti, i militaristi, cioè tutti coloro che necessariamente si contrappongono all’idealità socialista, e si servono anzi a tale scopo dello straccetto patriottico, allora noi insorgiamo anche contro la patria”.

Giacomo Matteotti nella sua breve vita fu sempre guidato dalla bussola dell’internazionalismo, dell’emancipazione dei lavoratori e della difesa della libertà di pensiero. 

Mauro Pizzola

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