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Riflessioni storiche di Gorbačëv: “Gli Stati Uniti non furono sinceramente interessati ad aiutare la Russia a diventare una vera democrazia”
- Subject: Riflessioni storiche di Gorbačëv: “Gli Stati Uniti non furono sinceramente interessati ad aiutare la Russia a diventare una vera democrazia”
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Fri, 4 Mar 2022 12:35:36 +0100
Ricevo da Francesco Comina
Alcune annotazioni per il compleanno del presidente Gorbačëv: se solo lo avessimo ascoltato
Oggi è anche il compleanno di un grande presidente russo, grazie alle cui inziative di disarmo unilaterale è stato possibile abbattere il Muro di Berlino, sciogliere il Patto di Varsavia e mettere fine alla "prima guerra fredda". Michail Gorbačëv, un lungimirante premio Nobel per la pace, che voleva costruire un mondo multipolare fondato sul disarmo e la cooperazione internazionale. Ingannato dagli USA e tradito dai suoi successori a Mosca: se invece tutti l'avessero ascoltato oggi non ci troveremmo dentro alla "seconda guerra fredda" e perfino sull'orlo della terza guerra mondiale.
"Il neoliberismo ha clamorosamente fallito. E purtroppo la crisi non è solo finanziaria. Diventerà presto anche crisi economica reale e ad essa dobbiamo aggiungere la crisi climatica, quella energetica, quella dell'acqua. Procedendo con un modello basato esclusivamente sulla ricerca del massimo profitto e di una crescita parossistica dei consumi saremo costretti a scontrarci inesorabilmente con i limiti dello sviluppo. Bisogna istituire nuove regole e reintrodurre nelle scelte dei governi i criteri della giustizia sociale e della solidarietà verso i più poveri e i più deboli all' interno dei paesi e nei rapporti tra paesi. Dopo il crollo dell' Urss gli Stati Uniti si sono sentiti dei vincitori ed hanno imposto al mondo le loro regole. Ora dovrebbe essere chiaro a tutti che quelle regole non hanno funzionato"
[intervista e La repubblica, 12 ottobre 2008]
"Sotto al tavolo, gli americani si stavano già sfregando le mani soddisfatti. Pensavano di essere i vincitori della Guerra fredda invece di riconoscere il nostro ruolo nel portarla a termine. Pensavano di essere a capo del mondo; non erano sinceramente interessati ad aiutare la Russia a diventare una democrazia stabile e forte. Pensavano a spartirsela. E hanno demolito la fiducia che avevamo costruito"
[intervista a Panorama.it, 13 giugno 2016]
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