rassegna stampa: Alimentazione: Ue, da settembre piu' pesticidi sulla frutta



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "legambiente.eu" - 28/08/2008

Alimentazione: dal 1 settembre l’Ue aumenterà limiti consentiti per i
pesticidi nell’ortofrutta,
Legambiente lancia l’allarme e insieme alle altre associazioni del Pesticide
Action Network
presenta il ricorso alla corte di giustizia europea.
Dal primo settembre 2008, i limiti legali massimi ammessi per i pesticidi
nei cibi europei subiranno una sostanziosa impennata. Il cambiamento avverrà
in ragione dell'entrata in vigore della nuova legislazione comunitaria in
materia (regolamento 149/2008) realizzata con l'intento di armonizzare i
limiti di tolleranza a livello europeo.
Legambiente in “Pesticidi nel Piatto 2008” (scaricabile dal sito
www.legambiente.eu) nella primavera scorsa aveva già lanciato l’allarme per
la presenza di multiresidui chimici sull’ortofrutta e oggi un'analisi di
Greenpeace e della ONG austriaca Global 2000 evidenzia come i limiti per i
residui dei pesticidi siano troppo elevati per garantire la sicurezza
alimentare. Secondo questo studio pubblicato oggi circa 700 dei limiti
massimi di residui di pesticidi legalmente ammessi su frutta e verdura in
Europa sono troppo alti. La contaminazione permessa su mele, pere, uva,
pomodori e peperoni in particolare è spesso così elevata da poter recare
danni acuti e cronici alla salute, particolarmente nei bambini. In 570 casi
presi in esame tali limiti stabiliti per frutta e verdura oltrepassano,
infatti, la dose acuta di riferimento ammessa dalla stessa EFSA (l'Autorità
Europea per la Sicurezza Alimentare). Tra i rischi possibili anche quello
per la salute a lungo termine, dal momento che 94 dei nuovi limiti ammessi
dall'UE superano la dose giornaliera ammissibile e quindi aumenta la
possibilità di subire danni cronici come il cancro o disturbi all'apparato
riproduttore ed endocrino.

 “Il criterio seguito dalla Commissione europea è pericolosissimo: si è
individuato il paese europeo che aveva il limite più permissivo per ogni
pesticida e si è esteso questo alto livello a tutti i paesi membri – ha
spiegato Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente -. I
consumatori europei adesso avranno una ben minore protezione rispetto alla
loro quotidiana esposizione alimentare alle migliaia di pesticidi presenti
sul mercato. E' una logica inaccettabile: almeno i bambini dovrebbero essere
sicuri quando mangiano frutta e verdura e dovrebbero poterne mangiare quanta
ne vogliono. L'UE deve rivedere questi limiti immediatamente”.

Per questa ragione PAN Europe,  Pesticide Action Network Europe,
l'organizzazione che raggruppa le associazioni europee a difesa della salute
e dell'ambiente contro i pesticidi di cui Legambiente fa parte e la ONG
olandese Natuur en Mileiu hanno presentato insieme un ricorso alla Corte di
Giustizia Europea.
“L'Ue con questa legislazione ha tradito l'impegno di portare i limiti al
minimo livello tecnicamente raggiungibile, previsto nel regolamento 369 sui
pesticidi del 2005, ed a tutti gli effetti vincolante” –ha  commentato
Elliott Cannell coordinatore del PAN Europe.

“In Italia – ha dichiarato Rina Guadagnini biologa di Legambiente - rimane
ancora alta, al 47,4% la percentuale di campioni di frutta contaminati da
uno o più residui chimici e molto significativi sono anche i numeri relativi
alla presenza di pesticidi nei prodotti elaborati come vino e olio, con una
percentuale di 18,3% dei campioni contaminati da uno o più principi attivi.
Una normativa efficace e moderna dovrebbe invece considerare la questione
del multiresiduo, cioè la presenza contemporanea, anche entro i limiti di
legge, di più principi attivi su uno stesso prodotto. Fenomeno non
abbastanza studiato e del quale non conosciamo ancora i potenziali effetti
sull’organismo umano. E per questo la decisione della UE di aumentare i
limiti è francamente allarmante”.
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