rassegna stampa: OGM. Per una "operazione di tracciabi lità" José Bové e altri 11 attivisti rischiano il carcere.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
--------------------------------------
tratto da "Green Planet" - 29/08/2008

OGM. Per una “operazione di tracciabilità” José Bové e altri 11 attivisti
rischiano il carcere

"Ho l'impressione che intendano farci pagare il fatto di avere avuto ragione
troppo presto" I fatti risalgono al novembre 2006, il mais transgenico
Mon810 è stato vietato in Francia nel 2008"*. Questo è quanto ha dichiarato
mercoledì scorso José Bove, a margine dell'udienza del processo, in corso a
Bordeaux, che lo vede accusato insieme ad altri 11 "faucheurs volontaires
d'OGM" (letteralmente falciatori volontari), responsabili di una operazione
di "tracciabilità" di mais OGM.

Il 4 novembre 2006 circa un centinaio di faucheurs, tra i quali Bové, si
introducono nell'azienda di proprietà di Marc Giblet, a Lugos in Gironda, e
"marchiano" con del mallo di noce (un colorante naturale) il mais
transgenico presente in un silo, rendendo di fatto impossibile la
commercializzazione di una parte delle 2000 tonnellate stoccate.
Inaspettatamente Giblet fa la sua comparsa e spara con il proprio fucile. Lo
stesso è immobilizzato dai presenti nel giro di pochi attimi. In seguito
utilizzerà il proprio 4X4 per tamponare le macchine di alcuni manifestanti.

Il processo. Il dibattimento processuale è iniziato il 10 luglio scorso a
Bordeaux. Ma è nell'udienza di mercoledì che si dispiega pienamente il
contraddittorio. Bovè e gli altri faucheurs sono accusati di distruzione di
beni, Giblet di atti di violenza a mano armata, oltre a figurare
contemporaneamente come vittima. Ma il confronto fra le parti va presto
oltre i capi di imputazione: in aula si discute di OGM, di genetica, di
agricoltori sottomessi allo strapotere delle multinazionali, di politica
ambientale e legislazione, di azione non violenta. Ma nonostante la difesa
abbia voluto imprimere alla discussione un alto profilo, il pubblico
ministero Jérôme Bourrier, contrario a trasformare l'udienza in "tribuna
politica e mediatica", ha richiesto una pena di otto mesi senza condizionale
per Bovè (pene minori sono state richieste per gli altri 11 coimputati)
nonché la sospensione dei civili e politici per quattro anni. Il pubblico
ministero ha inoltre chiesto la pena di 10 mesi con la condizionale per
Giblet.

È interessante notare in quale modo si articoli il confronto sugli OGM in
Francia. Bové e gli altri attivisti si dicono costretti ad agire per cercare
di bloccare una dinamica che temono possa divenire inarrestabile e che già
ora pone forti problemi di giustizia sociale in paesi nei quali i piccoli
agricoltori non godono di alcuna tutela. Alla richiesta di responsabilità e
precauzione degli agricoltori si contrappone un'industria agro-alimentare
che nonostante i recenti insuccessi (vedi appunto l'interdizione alla
commercializzazione del mais Mon810) non sembra sostanzialmente intenzionata
a cambiare il proprio business plan. La stessa discussione sulla politica
ambientale francese, aperta al mondo associativo (la cosiddetta "Grenelle"
dell'ambiente), non ha saputo risolvere le contraddizioni e le grandi
incertezze derivanti dalle applicazioni della ricerca genetica. Invece di
risolvere la questione, la legge sugli OGM approvata nel maggio scorso, che
rende legali le colture transgeniche e prevede il "reato di falciatura", ha
generato forte malcontento nel mondo ambientalista. Per concludere il
governo si dice proprio in questi giorni intenzionato a fare dello sviluppo
verde il principale motore della crescita economica del paese. Se questo sia
o meno un ulteriore tentativo di dotare finalmente la presidenza Sarkozy di
un "brand" efficace, lo vedremo nei prossimi mesi.
(di Fiorenzo Fantuz - *Dichiarazione raccolta da Karine Ménégo di
metrofrance.com)
----------------------------------------------------------------------------
--------
 N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at altragricolturanordest.it