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rassegna stampa: GLI OGM NON RISOLVONO LA FAME NEL MONDO.
- Subject: rassegna stampa: GLI OGM NON RISOLVONO LA FAME NEL MONDO.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Thu, 24 Apr 2008 09:09:34 +0200
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ----------------------------------- tratto da "Green Planet" - 20 April 2008 GLI OGM NON RISOLVONO LA FAME NEL MONDO. Occorre aiutare con programmi seri i paesi più poveri a sviluppare le loro agricolture. Il presidente della Cia Giuseppe Politi sottolinea che gli organismi geneticamente modificati non rappresentano la soluzione. Evitare che le attuali speculazioni sulle materie prime agricole finiscano per determinare scelte a vantaggio di pochi. "Gli Ogm non risolvono i problemi delle agricolture dei paesi più poveri, né sono la panacea della fame del mondo. Non vorremmo che dietro i rincari di materie prime alimentari, come grano, riso, mais, ci siano quelle multinazionali che spingono per le loro sementi geneticamente modificate". A sostenerlo è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, preoccupato per una situazione veramente esplosiva in molte aree del Pianeta sotto il profilo alimentare. "La soluzione Ogm -sottolinea Politi- non è percorribile. Credo che bisogna percorrere altre strade. Occorre prima di tutto abbandonare il vecchio tipo di cooperazione internazionale che puntava solo sull'assistenza verso i poveri della Terra. Si portano derrate alimentari, mentre le agricolture di questi paesi non vengono affatto sviluppate. Bisogna, invece, procedere in maniera completamente diversa. Dobbiamo aiutare i paesi poveri a migliorare le loro agricolture attraverso seri e moderni programmi di coltivazione. Solo così si possono accrescere le produzioni. E per fare ciò non servono gli Ogm che finirebbero solo per appiattire l'agricoltura e la sua fondamentale biodiversità". "D'altra parte, l'agricoltura europea e quella di altre aree industrializzate si è sviluppata -avverte il presidente della Cia- senza l'ausilio degli Ogm. E penso che bisogna continuare in tale direzione". "Quindi, un ‘no' agli Ogm e l'avvio immediato -rimarca Politi- di concreti interventi ‘in loco' per far sviluppare l'agricoltura in tutti questi paesi dove la fame è un problema quotidiano. Evitare, in sostanza, spinte concentriche e speculazioni che aprono le porte unicamente a vendite massicce di prodotti biotech, lasciando gli ultimi della Terra nella loro povertà, nella loro fame, nell'emarginazione. Bisogna scongiurare che il dramma di milioni di persone si trasformi in profitto per pochi ricchi". (Cia Informa) --------------------------------------------------------------------- ABBIAMO CATTIVE NOTIZIE: GLI OGM SALVERANNO IL MONDO! Sunday 13 April 2008 Ritorniamo su un tema di attualità che comunque si sta sedimentando nel suo carattere d'urgenza ma che ora esplode in tutta la sua drammaticità. L'esplosione sociale è l'ultima mossa verso lo scacco matto, da cui usciremo solo con gli ogm. La crisi alimentare, il consumo di carne, i biocarburanti. Ricapitoliamo. Il presidente del Consiglio Romano Prodi nel bell'intervento ospitato oggi su la Repubblica scrive che: Miliardi di persone soprattutto in Africa, in Asia e in America centro-meridionale, sono colpiti da un progressivo e insostenibile rincaro di tutti i prodotti agricoli, dal grano alla soia, dal riso al mais, dal latte alla carne. Ogni giorno scoppiano rivolte e si ha notizie di repressioni. Spiega quindi come in un Suv alimentato con biodiesel siano necessari 240 chilogrammi di mais per 100 litri di etanolo, ovvero la quantità di cereali sufficienti a nutrire per un anno un cittadino dell'estremo oriente. Dove andiamo con 100 litri di carburante? L'apertura verso i temi "ecologici", come i cronisti più sclerotizzati amavano descrivere le mosse dell'anno scorso del quasi ex presidente Usa George W.Bush , quando improvvisamente ha iniziato a muoversi in lungo e in largo per il continente americano per promuovere i "biofuel", in realtà nascondeva, forse, l'ennesima sofisticata mossa della lobby delle grosse industrie. Tra le caratteristiche principali dell'omologazione globalizzata delle nuove classi medio alte ( che avremmo potuto un tempo chiamare "borghesi") di quei paesi, come l'India, che stanno vivendo un importante sviluppo economico, vi è il consumo della carne. Una dieta ricca di legittime proteine animali al posto di una alimentazione prevalentemente vegetariana, come è nella tradizione di certi luoghi, è un blasone che si acquisisce di status. Queste due notizie, apparentemente slegate tra loro, nascondono l'insidia conosciuta. Per produrre biocarburanti e foraggio alimentare per gli allevamenti di bestiame chiaramente servono cereali. Secondo le previsioni della FAO la produzione cerealicola mondiale nel 2008 è destinata a crescere del 2.6 %, per attestarsi intorno alla quantità record di 2.164 milioni di tonnellate. Il grosso della crescita riguarderà il grano, per l'aumento delle aree seminate in molti paesi produttori. «Se l'aumento di produzione previsto per il 2008 si materializzerà, nella nuova stagione 2008/2009 potrebbe attenuarsi l'attuale situazione di scarsità dell'offerta cerealicola mondiale», afferma il rapporto. Ma ovviamente molto dipenderà dalle condizioni climatiche, avverte la FAO, ricordando che un anno fa, in questo stesso periodo, le prospettive per la produzione cerealicola 2007 erano molto più rosee di quanto non sia stato poi l'esito reale. Condizioni climatiche avverse hanno infatti distrutto le coltivazioni in Australia e ridotto i raccolti in molti altri paesi, specialmente in Europa. «Nella nuova stagione, sarà ancora più importante avere condizioni climatiche favorevoli, perché le scorte mondiali sono ormai al minimo». Secondo le proiezioni FAO, le scorte mondiali di cereali dovrebbero raggiungere nel 2007/2008 405 milioni di tonnellate, il loro minimo in 25 anni, 21 milioni di tonnellate in meno rispetto al livello già assai ridotto dell'anno precedente. Domenica sera, 13 aprile, nel corso del fondo di Sergio Romano durante il telegiornale di La7, ha affrontato con la sua solita serafica calma il tema della crisi alimentare. L'analisi dell'ambasciatore conclude con un ammonimento: l'Europa deve abbandonare "prevenzione e pregiudizi" nei confronti degli ogm. Ma se la gente è nella maggior parte contraria all'utilizzo di ogm, come mai i mezzi di comunicazione sono concordi nel vedere come unica soluzione ad un problema di consumi il loro utilizzo e come avverrà? Quanto è accaduto questa settimana in Francia dove il governo di François Fillon, sotto l'ala vigile del presidente Sarkozy, ha avviato l'iter per il nuovo testo di legge che regolamenta gli organismi geneticamente modificati anticipa quello che potrebbe accadere anche in altre parti. Si cercherà di accordare una prevenzione formale al problema, per accontentare le esigenze di chi è contrario agli ogm, ma poi si aprirà la strada alle nuove coltivazioni per offrire una soluzione al problema dei consumi. (fb) ----------------------------------------------------- N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at altragricolturanordest.it No virus found in this outgoing message. Checked by AVG. Version: 7.5.524 / Virus Database: 269.23.3/1392 - Release Date: 22/04/2008 15.51
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