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Rassegna stampa: LA RUGGINE PER FERTILIZZARE LA CRESCITA DEI PREZZI DEGLI ALIMENTI.
- Subject: Rassegna stampa: LA RUGGINE PER FERTILIZZARE LA CRESCITA DEI PREZZI DEGLI ALIMENTI.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 15 Apr 2008 19:19:32 +0200
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------ tratto da "www.comedonchiscotte.org" - 13/04/2008 LA RUGGINE PER FERTILIZZARE LA CRESCITA DEI PREZZI DEGLI ALIMENTI. (DI F. WILLIAM ENGDAHL, Asia Times) Un fungo mortale che uccide il frumento, noto come Ug99 [Uganda 1999, N.d.T.], si è probabilmente propagato dall'Africa al Pakistan, in base ai rapporti pubblicati nel British New Scientist. Se fosse vero, tutto ciò minaccia il granaio vitale dell'Asia, tra cui la regione del Punjab. La diffusione del mortale virus, la ruggine dello stelo [conosciuta anche come "ruggine nera del grano o del frumento" (Puccinia graminis), N.d.T.], contro la quale non esiste alcun funghicida efficace, avviene mentre le riserve mondiali di grano raggiungono il livello più basso nelle ultime quattro decadi e la produzione di bio-etanolo sovvenzionata dai governi, in particolare negli Stati Uniti, in Brasile e nell'Unione Europea, sta sottraendo a velocità allarmante la terra destinata alla produzione alimentare. La ruggine dello stelo è la peggiore delle tre ruggini che affliggono le piante di frumento. Il fungo cresce principalmente negli steli, che collegano il sistema vascolare, cosicché i carboidrati non possono passare dalle foglie al grano, che alla fine avvizzisce. L'Ug99 è un tipo di ruggine dello stelo che blocca i tessuti vascolari nei chicchi di cereali tra cui il grano, l'avena e l'orzo. A differenza delle altre ruggini che possono ridurre i raccolti, le piante infettate dall'Ug99 possono subire perdite fino al 100%. Durante la Guerra Fredda, sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica accumularono le spore della ruggine degli steli da utilizzare come arma biologica. Nel 1950, l'ultima grande epidemia della ruggine degli steli distrusse il 40% del raccolto primaverile del grano in Nord America. A quel tempo i governi diedero inizio a uno sforzo maggiore per coltivare piante di grano resistenti, guidati da Norman Borlaug della Rockefeller Foundation. Dopo l'epidemia del 1954, Borlaug diede inizio in Messico allo sviluppo di un tipo di grano resistente alla ruggine dello stelo. Il progetto è diventato l'International Maize and Wheat Improvement Center [Centro Internazionale per il Miglioramento del Mais e del Grano , N.d.T.] in spagnolo CIMMYT. Fu sviluppato un tipo di grano ad alta resa e resistente alla ruggine che pose termine ai focolai di ruggine, portò alla Green Revolution, e Borlaug vinse il Premio Nobel per la Pace nel 1970. Un ulteriore risultato è attualmente un numero molto inferiore di varietà di grano che possano resistere ad una qualsiasi epidemia di un nuovo fungo. Quando Ug99 apparve in Kenya nel 2002, Borlaug, ora novantatreenne, lanciò l'allarme: "Troppi anni erano passati, e nessuno sta prendendo seriamente l'Ug99", disse. Egli rimprovera il compiacimento dei risultati raggiunti, lo smantellamento dei corsi di formazione e dei programmi di verifica del grano dopo 40 anni senza focolai, secondo quanto riporta il New Scientist Report. I primi ceppi del Ug99 sono stati rilevati nel 1999 in Uganda. Si è diffusa in Kenya a partire dal 2001, in Etiopia entro il 2003 e nello Yemen nel 2007, quando il ciclone Gonu ne diffuse le spore. Ora il micidiale fungo è stato trovato in Iran e, secondo gli scienziati britannici, può già essersi spinto molto più ad est del Pakistan. Pakistan e India rappresentano il 20% dell'annuale produzione mondiale di grano. E' possibile che mentre il fungo si diffonde, se prevalgono al momento opportuno certe condizioni di vento, si possano avere notevoli spostamenti da un giorno all'altro. Nel 2007, un "fenomeno eolico" durato tre giorni e registrato dal CIMMYT in Messico, generò forti correnti che passarono dallo Yemen, dove Ug99 è presente, attraverso il Pakistan e l'India, e andando diritto in Cina. Il CIMMYT stima che dai due terzi ai tre quarti del grano ora piantati in India e in Pakistan sono molto sensibili a questo nuovo ceppo di ruggine dello stelo. Un miliardo di persone che vivono in questa regione dipendono in modo particolare dal grano per il loro fabbisogno alimentare. Queste sono tutte zone in cui l'infrastruttura agricola predisposta a contenere questo tipo di problemi risulta estremamente debole o inesistente. Tutto ciò minaccia di diffondere il fungo in altre regioni asiatiche produttrici di grano ed eventualmente nel mondo intero, se non sarà controllato. Previsioni allarmanti sulla produzione mondiale di grano. Le Previsioni sull'agricoltura mondiale 2007 fornite dalla United Nations Food and Agriculture Organization (FAO) con sede a Roma, appena rilasciate, proiettano un ombra allarmante sulle scorte alimentari mondiali, anche in assenza di qualsiasi devastazione dell' Ug99. La relazione afferma: "Si prevede che i paesi che non fanno parte del OCSE continuino a sperimentare una crescita dei consumi di prodotti agricoli molto più forte dei paesi della zona OCSE. Questa tendenza è favorita dalla popolazione e, soprattutto, dalla crescita del reddito - sostenuta dalla migrazione rurale verso aree urbane di reddito più elevato.... Si prevede che i paesi OCSE come gruppo perdano quote di produzione e di esportazione in molti beni. In prospettiva la crescita nel consumo dei prodotti agricoli di base, da utilizzare come materie prime per l'industria dei bio-carburanti in rapida ascesa, è uno dei motivi e delle ragioni principali per i quali i prezzi internazionali dei prodotti raggiungeranno a breve termine un livello significativamente più alto rispetto a quanto sia stato riportato nelle relazioni precedenti". La FAO avverte che negli ultimi tre anni la crescita esplosiva di superficie utilizzata per coltivare combustibili e non cibo sta drasticamente cambiando le prospettive per le scorte alimentari a livello globale, e sta spingendo nettamente più in alto i prezzi dei prodotti alimentari, dai cereali allo zucchero, alla carne e ai prodotti lattiero-caseari. L'uso dei cereali, dello zucchero, dell'olio di semi e degli oli vegetali, destinati a soddisfare le esigenze della crescente industria dei bio-carburanti, è uno dei principali motori; in particolare le più grandi quantità di mais negli Stati Uniti, di frumento e di colza nell'UE e di zucchero in Brasile, sono destinate alla produzione di etanolo e di biodiesel. Tutto questo sta già causando drammaticamente l'aumento dei prezzi delle produzioni agricole, la crescita dei costi dei mangimi e un brusco aumento dei prezzi per i prodotti animali. Secondo lo United States Department of Agriculture [Dipartimento Americano delle Attività Agricole, N.d.T] quest'anno negli Stati Uniti circa il 25% del raccolto di mais servirà a produrre bio-etanolo. Ironia della sorte, l'attuale industria di bio-etanolo è stata mandata avanti grazie sia alle sovvenzioni del governo statunitense e sia alla credenza scientificamente falsa dell'Unione europea e degli Stati Uniti che il bio-etanolo sia per l'ambiente meno nocivo dei carburanti derivati dal petrolio e che sia in grado di ridurre le emissioni di CO-2. In una intervista al quotidiano svizzero NZZ del 23 marzo, il direttore generale della Nestlé Peter Brabeck, ha avvertito che nel recente periodo la drammatica conversione di superfici agricole per ricavare bio-carburanti è stata una "follia politica". Ha sottolineato il fatto che le conseguenze non si sarebbero solo viste nell'esplosione dei prezzi del frumento nel mondo. "Allo stesso modo è altrettanto grave che", ha aggiunto, la produzione di biocarburante "minacci il nostro approvvigionamento idrico. Al fine di produrre un litro di bio-etanolo abbiamo bisogno di 4000 litri di acqua. E l'acqua è un problema più grave delle emissioni di CO-2". L'enorme espansione della superficie globale seminata per la produzione di bio-carburanti sta creando altri problemi ecologici e richiede un uso maggiore di pesticidi, mentre l'uso di bio-carburanti nelle automobili rilascia emissioni ancora più micidiali di quanto si immagini. Il bio-etanolo ha poco o nessun effetto sulle emissioni dei tubi di scappamento nei modelli delle automobili attuali. Ma diffonde considerevoli emissioni di certe sostanze tossiche tra le quali la formaldeide e l'acetaldeide, una neuro-tossina sospetta che in California è stata bandita come sostanza cancerogena. L'effetto più allarmante del boom recente dei bio-carburanti, però, è stato un catastrofico cambiamento nelle riserve mondiali di grano allo stesso tempo sia nel'Unione europea che gli Stati Uniti, i quali hanno adottato politiche per tagliare drasticamente le tradizionali riserve cerealicole di emergenza. Diversi anni fa', sia l'Unione europea che gli Stati Uniti hanno approvato delle leggi che riducono drasticamente le scorte cerealicole di riserva. Nell'Unione europea tutto ciò è avvenuto attraverso la riforma dei sostegni ai prezzi dei cereali del Programma dell'Agricoltura Comunitaria e negli Stati Uniti attraverso una politica simile, tramite l'istituzione del FAIR (Federal Agriculture Improvement Program [Programma per lo sviluppo dell'agricoltura federale, N.d.T.]), al fine di rimuovere o ridurre notevolmente gli aiuti ai prezzi dei cereali. Se si aggiunge la grave siccità degli ultimi due o tre anni nelle principali zone di coltivazione, dagli Stati Uniti all'Australia e in parti dell'Asia, se si aggiunge la concorrenza crescente per acquisire la superficie agricola da utilizzare nella coltivazione di bio-carburanti, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile e nell'Unione Europea, negli ultimi tre anni le scorte mondiali di cereali, compreso il grano, hanno raggiunto i minimi mai visti negli ultimi decenni. Nell'UE allargata a 27 membri, nel 2006 un raccolto inferiore alle previsioni, 265,5 milioni di tonnellate, alla fine dell'anno economico 2006/2007, ha portato alla riduzione delle forniture e a prezzi storicamente elevati. Le scorte di emergenza si sono ormai ridotte a circa 1 milione di tonnellate rispetto ai 14 milioni di tonnellate dell'inizio del 2006/2007. Per farla breve, con la grave diminuzione delle scorte di grano in tutto il mondo, con l'espansione delle superfici messe da parte per coltivare cereali da utilizzare come combustibile e non per scopi alimentari, la diffusione di un fungo mortale per il grano è uno scenario pre-programmato per la catastrofe. Visto che la scala di crescita dell'industria dei biocarburanti negli Stati Uniti è ben nota, alcuni suggeriscono che l'amministrazione di Washington ha altre priorità piuttosto che ridurre la fame nel mondo. E' certamente chiaro che ci troviamo di fronte a una crisi di grandi proporzioni anche in assenza di una nuova minaccia del fungo mortale del grano. Una delle conseguenze della diffusione del Ug99 è un nuovo sforzo a promuovere l'introduzione di organismi geneticamente modificati (OGM) e varietà di grano ritenute resistenti al fungo Ug99, da parte della Monsanto Corporation, dell'Azienda agrochimica svizzera Syngenta e di altri grandi produttori di sementi geneticamente manipolati. Alla Monsanto e nei vari laboratori OGM in tutto il mondo, i biologi stanno lavorando per brevettare tali varietà resistenti al Ug99. Nel 2004, il grano Roundup-Ready [abbreviato RR, marchio registrato dalla multinazionale Monsanto. Trattasi di colture geneticamente modificate al fine di tollerare erbicidi a base di glyphosate o glifosato, N.d.T.], stimato per essere il primo carattere genetico biotecnologico distribuito ai coltivatori, fu ritirato dal mercato dalla Monsanto. La società ha denunciato una forte resistenza negli Stati Uniti e in Canada da parte dei coltivatori di grano, che temevano di perdere i mercati di esportazione, se si fosse venuto a sapere che il grano degli Stati Uniti era OGM. Quella tecnologia OGM avrebbe consentito agli agricoltori di utilizzare sulle loro coltivazioni l'erbicida Roundup della Monsanto, il glifosato, per eliminare le erbe infestanti. La Monsanto doveva allora scoprire una varietà brevettata di frumento resistente al Ug99, che avrebbe aperto altri nuovi e grandi mercati di sementi che in passato erano ostili al grano geneticamente modificato. Syngenta ha sviluppato un gene biotecnologico che fornisce resistenza al fusarium head blight [chiamato anche FHB, si intende un vasto genere di funghi per la maggior parte riconducibile a forme imperfette di Ascomiceti, presenti comunemente nel terreno, N.d.T.], e sta anche cercando l'approvazione della legge. Adesso la loro attenzione è rivolta al Ug99. Borlaug, l'ex capo della Rockefeller Foundation e della Green Revolution, è attivo nel finanziamento alla ricerca per lo sviluppo di varietà resistenti al Ug99, e sta lavorando con il CIMMYT, il suo ex centro in Messico, e con l'ICARDA in Kenya, dove l'agente patogeno è ormai endemico. Finora, circa il 90% delle 12000 specie testate sono sensibili al Ug99. Questo include tutte le principali varietà di grano del Medio Oriente e dell'Asia occidentale. Almeno 80% delle 200 varietà, inviate al CIMMYT dagli Stati Uniti, non è in grado di far fronte alle infezioni. La situazione è ancora più disastrosa per l'Egitto, l'Iran, e altri paesi a rischio imminente. Anche se oggi fosse pronta per essere distribuita una nuova varietà resistente, ci vorrebbero due o tre anni per l'incremento delle sementi e per disporre di semi appena sufficienti al 20% degli acri piantati a grano nel mondo, in base alla stima degli agronomi CIMMYT. Il lavoro è stato fatto anche dall'Agricultural Research Service (ARS) dell'USDA, la stessa agenzia che ha partecipato alla tecnologia Terminator della Monsanto per lo sviluppo delle sementi [Terminator Technology è il nome dato ai metodi proposti per limitare l'uso di piante geneticamente modificate facendo in modo che i semi di seconda generazione siano sterili. Questo sistema obbliga gli agricoltori ad acquistare ogni anno sementi dalle aziende fornitrici, per cui è stato definito "tecnologia terminator", N.d.T.]. La diffusione dell'allarme per il fungo Ug99 sta incoraggiando la Montesanto e le altre compagnie OGM del commercio agricolo a richiedere che l'attuale divieto volontario sul grano OGM sia revocato per consentire la diffusione dei semi di grano OGM brevettati con l'argomentazione che sono resistenti alla ruggine dello stelo Ug99. L'influente USA National Association of Wheat Growers [Associazione Nazionale Statunitense dei Coltivatori di Grano, N.d.T.] sta riducendo la sua opposizione man mano che aumentano le paure per il mortale Ug99 che va diffondendosi tra il grano del Nord America. F. William Engdahl è un consulente per i rischi geopolitici e l'autore di "Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation" [I semi della distruzione: agenda segreta della manipolazione genetica, N.d.T.] (http://www.globalresearch.ca/ ) e "A Century of War: Anglo-American Oil Politics and the New World Order" [Un secolo di guerre: le politiche petrolifere anglo-americane e il nuovo ordine mondiale, N.d.T.] (Pluto Press). Può essere contattato sul sito http://www.engdahl.oilgeopolitics.net (Titolo originale: "Rust to fertilize food price surge" - Fonte: http://www.atimes.com/ Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Maurizio Oggianu) -------------------------------------------------------------------- N. B.: se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at altragricolturanordest.it No virus found in this outgoing message. Checked by AVG. Version: 7.5.519 / Virus Database: 269.22.13/1377 - Release Date: 14/04/2008 9.26
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