Inchiesta Altroconsumo, filtrare l'acqua a casa è una spesa e uno spreco



dal sito www.helpconsumatori.it


SALUTE. Inchiesta Altroconsumo, filtrare l'acqua a casa è una spesa e uno spreco
04/06/2007 - 15:09
Filtrare l'acqua del rubinetto ha un notevole impatto ambientale perché servono tre litri di acqua potabile per ottenerne uno filtrato. E non comporta vantaggi economici. È quanto rileva una indagine di Altroconsumo Filtrare l'acqua del rubinetto a casa ha un forte impatto ambientale (servono tre litri di acqua per ottenerne uno filtrato) e comporta una spesa notevole: l'impianto di depurazione costa circa duemila euro cui si aggiungono le spese di manutenzione. "La filtrazione domestica non rende potabile un'acqua che già lo è, come quella dell'acquedotto che arriva nelle nostre case. Gli impianti di depurazione nei rubinetti a casa, al contrario, spesso tendono a peggiorarla, addolcendola troppo e talvolta immettendo batteri non presenti prima della filtrazione. Con effetti di spreco inammissibili, data l'emergenza idrica: per ottenere un litro di acqua filtrata a casa, se ne utilizzano ben tre di acqua potabile, sprecandoli": è quanto emerge da una inchiesta condotta da Altroconsumo sugli impianti di depurazione domestica per l'acqua. L'indagine è stata condotta prelevando 18 campioni di acqua e confrontando la qualità dell'acqua filtrata con quella dell'acquedotto in diverse località (undici città in tutto). Secondo l'associazione, "purtroppo luoghi comuni da sfatare nei confronti degli acquedotti portano all'acquisto di impianti di depurazione domestica". Secondo Altroconsumo si tratta infatti di una scelta che andrebbe evitata sia per l'impatto ambientale - servono tre litri di acqua di rubinetto per ottenerne uno filtrato - sia per la spesa da sostenere: il costo medio degli impianti di depurazione è di circa 2000 euro, a cui si aggiungono i costi di manutenzione. E in caso di cattiva manutenzione i filtri stessi possono diventare ricettacolo di batteri. "Riguardo il calcare e la durezza dell'acqua il falso mito è che siano sinonimo di cattiva qualità - afferma l'associazione - Non è vero: la durezza, ovvero il contenuto di calcio e magnesio è solo segno - positivo - che l'acqua, che scorre nella falda, si arricchisce dei minerali presenti sul terreno. Un'acqua troppo dolce è povera di sali minerali importanti, invece, per la salute del nostro organismo. Purtroppo alcuni dei filtri addolciscono troppo l'acqua, facendola scendere al di sotto del limite di durezza indicato per legge. Per eliminare il sapore o l'odore del cloro, frequente in alcune zone d'Italia, è utile lasciar decantare l'acqua di rubinetto anche solo pochi minuti prima di consumarla, oppure conservarla in frigo in una bottiglia di vetro ben chiusa". 2007 - redattore: BS