vado in India...



L'auto ad aria compressa e' viva e lotta insieme a noi!!!

Il colosso indiano Tata Motors ha firmato con MDI dei Négre (padre e figlio)
un contratto per la produzioni in India dell'auto ad aria compressa.

Il fatto che un'azienda dello spessore di Tata abbia deciso di investire su
questo progetto dimostra che non si tratta dell'invenzione bislacca di un
folle.

In molti ne siamo convinti da anni. Quando 6 anni fa salii su uno dei primi
prototipi, nella fabbrica di Marsiglia, ebbi la sensazione di muovermi con
la macchina del futuro.

Era un'auto straordinaria, un'invenzione geniale, economica e ecologica. Una
monovolume a sei posti, grande bagagliaio, 200 chilometri di autonomia,
raggiungeva i 120 chilometri orari, consumava 3 euro di elettricita' per
percorrere 100 chilometri e sarebbe dovuta costare 12mila euro. Veniva
alimentata direttamente con aria compressa allo stato liquido, contenuta in
due grandi bombole, alloggiate sotto l'auto per tutta la sua lunghezza. In
alternativa era dotata di un compressore elettrico capace di riempire le
bombole. Per ottenere un pieno era sufficiente collegarla per una notte a
una presa di corrente.

Insomma gia' 6 anni fa era un'auto strepitosa. Tra l'altro si avvaleva di
ben 56 brevetti originali. Tutto era particolare: dall'impianto elettrico
con 3 chilogrammi di fili al posto dei 30 di una comune auto di media
cilindrata, ai sedili con anima tubolare che proteggevano il conducente in
caso di incidente, al meccanismo per abbassare manualmente i vetri dei
finestrini. La carrozzeria era stata progettata per essere leggerissima,
offrire ottimi risultati nei crash test e venir costruita anche in fibra e
resina di canapa.

Ma, nonostante le potenzialita' ecologiche ed economiche di quest'auto, sono
passati gli anni e i Négre non sono ancora riusciti a omologarla in Francia.
E qui bisogna proprio fermarsi e chiedersi come sia possibile che per cosi'
tanto tempo si sia riusciti a bloccare la commercializzazione di un mezzo
simile.

Ora, appunto, la scesa in campo di Tata Motors cambia tutta la situazione.

Ho telefonato alla MDI e ho sentito aria di grande festa. E' tutto vero, mi
confermano. Entro un anno e mezzo gli indiani inizieranno a vendere questo
miracolo tecnologico, sbeffeggiato dalle grandi case europee produttrici di
automobili, sabotato dalla lobby dei petrolieri e da politici ottusi.

E di certo dopo l'omologazione in India sara' difficile per i burocrati
europei negare il permesso di circolazione sulle nostre strade all'auto ad
aria compressa.

Il segreto di quest'auto sta in un'idea rivoluzionaria. Ai tempi, gli
ingegneri della Fiat elaborarono un'analisi tecnica di 16 pagine che
dimostrava che questo mezzo avrebbe potuto percorrere solo pochi chilometri,
molti meno dei 200 che millantavano i Négre. E non avevano tutti i torti:
per quanto si possa immagazzinare molta aria compressa allo stato liquido,
questa puo' esprimere solo poca potenza. Ma Négre aveva escogitato un
sistema per moltiplicare l'autonomia del mezzo.

Infatti, l'aria compressa a 300 bar di pressione esce dalle bombole a 70
gradi sotto zero. Più l'aria e' compressa più e' fredda, e' un principio
noto ma non pienamente sfruttato fin'ora nelle sue possibili applicazioni.

Négre invece di usare direttamente la pressione dell'aria, la faceva entrare
in un contenitore dove veniva scaldata dalla temperatura stessa dell'auto.
In questo modo l'aria, aumentando di temperatura, si espande notevolmente e
solo a questo punto veniva utilizzata la forza della sua pressione. Ed e'
questo il segreto che consentiva all'auto di raggiungere un'autonomia di 200
chilometri.

Uso il passato perche' in questi anni i prototipi sono stati ulteriormente
sviluppati. Nell'auto ad aria compressa e' stato integrato un serbatoio di
gas e il motore puo' essere indifferentemente azionato dalla combustione del
gas o dall'aria compressa. E', cioe', un motore ibrido. Cosi', se non c'e'
modo di alimentare l'auto con una presa di corrente o un pieno di aria
compressa liquida, si puo' farla andare con il gas che gia' e' supportato da
una rete di distributori.

Ma la presenza del gas ha anche un'altra funzione che ha portato l'ultimo
modello a un'autonomia di 500 chilometri e una velocita' di 150 chilometri
orari. Infatti l'aria in uscita dalle bombole ora viene scaldata nel "vaso
di espansione" con una fiamma alimentata dal gas cosi' da moltiplicare
ulteriormente il volume dell'aria e quindi moltiplicare la quota
utilizzabile di pressione. Invece di utilizzarla a 2-3 gradi di temperatura
la si porta a 30 gradi. E, come abbiamo detto, aumentando la temperatura,
l'aria si espande ulteriormente.

Infine si e' sperimentato l'uso di meccanismi che recuperano l'attrito della
frenata dell'auto e dell'inerzia nei percorsi in discesa per sviluppare
elettricita' che permette di comprimere altra aria nelle bombole. Insomma,
l'auto che si sono comprati gli indiani e' veramente "completamente
diversa".

Ma qualche europeo che si dovesse svegliare all'ultimo momento avrebbe
ancora la possibilita' di buttarsi sull'affare, almeno per quanto riguarda
alcuni paesi dove i diritti di sfruttamento dell'invenzione sono ancora
liberi.

Infatti, il meccanismo commerciale con la quale quest'auto viene proposta e'
anch'esso particolare. MDI detiene i brevetti e cede fabbriche chiavi in
mano e diritti commerciali di esclusiva su un dato territorio. Tata Motors
ha comprato i diritti per l'India. Ma, ad esempio, Eolo Italia, che deteneva
i diritti per il nostro paese, pare non esista più e quindi i diritti
potrebbero essere liberi.

Vedremo quel che succedera' ora. E certo la partita non e' chiusa. Resta da
registrare che insieme all'auto ad aria compressa sono molte le tecnologie
che le Multinazionali del Dolore sono riuscite a sabotare.

Vi ricordate le campagne di linciaggio contro gli scopritori della fusione
fredda?

Oggi nessuno più la mette in discussione e ci sono decine di brevetti
registrati. Ma ancora gli investimenti nella ricerca, per arrivare ad
applicazioni industriali, sono minimi.

E che dire del progetto delle torri energetiche da impiantare nei deserti?
Bloccato anche quello. Si tratta di enormi tubi, alti 800 metri e larghi
400. Sarebbero da installare nei deserti più torridi. Alla base migliaia di
metri quadrati di pannelli solari scaldano l'aria che salendo attraverso il
tubo si espande grazie all'alta temperatura dando vita a un vero e proprio
tornado artificiale all'interno del tubo stesso. In cima una schiera di pale
eoliche azionano enormi turbine che producono elettricita'. Figuratevi che
basterebbero 40 di questi tuboni per produrre l'energia elettrica necessaria
a tutto il pianeta. Anche questo progetto e' bloccato da anni.

E vorrei notare che anche qui, come nel caso del motore ad aria compressa,
siamo di fronte a un uso trasversale di conoscenze vecchie sulle interazioni
tra temperatura e dilatazione dell'aria.

Ma la lista delle invenzioni bloccate e' lunga (vedi il libro "Olio di colza
e altri 30 modi per risparmiare"
http://www.commercioetico.it/libri/jacopo-fo.html).

Nel nostro piccolo il premio Nobel Rubbia ha dovuto andarsene in Spagna per
veder realizzata la sua idea di centrale solare "di potenza". Una cosa
geniale: con specchi e lenti si scalda fino a 500 gradi una miscela di sali
minerali contenuta in tubi di metallo brunito posti all'interno di tubi
trasparenti, isolanti termicamente. Vengono scaldate sostanze innocue simili
chimicamente ai comuni fertilizzanti agricoli. Queste sostanze a 500 gradi
sono liquide e vengono accumulate in un grande serbatoio sotterraneo,
coibentato per non disperdere il calore. In questo modo lo si puo'
utilizzare sia di giorno che di notte per produrre elettricita'. Con questo
calore viene portata dell'acqua a 100 gradi e si sfrutta il vapore cosi'
prodotto per azionare un generatore elettrico a turbina.

Fra duecento anni i nostri pronipoti si chiederanno increduli: "Ma perche'
se avevano gia' tutte le invenzioni necessarie per evitare l'inquinamento
hanno continuato per decenni a suicidarsi respirando petrolio bruciato?"

La risposta sara' una sola:"Erano coglioni!"

Per maggiori informazioni sulle torri energetiche clicca
http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=1587

Per maggiori informazioni su Eolo, l'auto ad aria compressa vedi:
Terzo Millennio
http://www.ecplanet.com/canale/varie-5/dario_fo-28/0/0/3065/it/ecplanet.rxdf
Auto ad aria compressa in dirittura d'arrivo?
http://www.jacopofo.com/?q=node/1524

Per commentare questo articolo http://www.jacopofo.com/?q=node/2621

Il CACAO della domenica
a cura di Jacopo Fo e la Redazione di Cacao
domenica 11 febbraio 2007




O futuro é marcado, mas ainda não foi escrito.
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Diga-me como o faz e saberei onde quer chegar.
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Mentiras sinceras me interessam.


# Alessandro Matteo Luca Vigilante #


Il futuro é marcato, ma ancora non é stato scritto.
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Dimmi come lo fai e saprò dove vuoi arrivare.
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Bugie sincere mi interessano.

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