rassegna stampa: MESSICO, I BIOCARBURANTI FANNO SALIRE IL PREZZO DELLA TORTILLA .



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Green Planet" - 01/01/07
MESSICO, I BIOCARBURANTI FANNO SALIRE IL PREZZO DELLA TORTILLA.
(di Emiliano Angelelli)
A causa dell'aumentata richiesta di biocarburanti negli Stati Uniti, negli
ultimi tempi il prezzo del popolare alimento messicano si è praticamente
quadruplicato.
Uno dei pericoli legati allo sviluppo incontrollato dei biocarburanti è
l'improvviso rialzo dei prezzi di generi di prima necessità come grano e
zucchero, utilizzati anche per la produzione di carburanti puliti. Ne
abbiamo parlato in varie occasioni e ora sembra che il pericolo stia
diventando realtà. Sulle Bbc News di oggi infatti, si parlava di un'aspra
protesta che la notte scorsa ha coinvolto decine di migliaia di persone a
Città del Messico, scese in piazza per protestare contro il rialzo dei
prezzi della tortilla, la nota focaccia di granoturco che dà sostentamento
soprattutto alle fasce di popolazione più povera.
Sembra infatti, che il prezzo dell'alimento sia salito recentemente del
400%, raggiungendo "picchi" mai toccati negli ultimi dieci anni, e uno dei
motivi principali sarebbe proprio l'aumentata richiesta di grano per
produrre biocarburanti negli Usa.

In base al North American Free Trade Agreement, dal 1994 il Messico era in
grado di ottenere grano a basso costo dagli Stati Uniti, ma negli ultimi
anni buona parte della produzione americana è stata convertita ai
biocarburanti e questo ha causato una notevole diminuzione degli
approvvigionamenti. Il presidente Felipe Calderon si è impegnato a bloccare
le speculazioni e recentemente ha stretto un accordo con alcuni gruppi
influenti nel paese per mettere un tetto al prezzo delle tortilla (8,5 pesos
al chilo, circa 60 centesimi di euro), ma sono stati molti quelli che hanno
fatto "orecchie da mercante" contando sul fatto che l'accordo non è
legalmente vincolante.
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DUBBI SUI BIOCARBURANTI
(diEmiliano Angelelli - lunedì 08 gennaio 2007)
Quanto è fattibile l'utilizzo di biocarburanti nei trasporti?
Sono tre i motivi salienti per cui è lecito sollevare dubbi sull'utilizzo di
biocarburanti per ciò che concerne i trasporti. Primo: non c'è abbastanza
terreno per soddisfare la nostra fame di carburante. Secondo: la possibilità
che si affaccino ogm e fertilizzanti "incontrollati" su questo tipo di
coltivazioni "dedicate" è molto elevato. Terzo: nel caso si parli di grano e
barbabietola, il pericolo che questi generi di prima necessità raggiungano
dei prezzi molti alti è estremamente tangibile. A conforto di queste
considerazioni arriva uno studio pubblicato da Nextant, in cui il biodiesel
viene descritto come una soluzione transitoria in grado di supplire solo in
minima parte al fabbisogno di carburanti. Uno dei problemi maggiormente
messi in luce dal rapporto sono proprio i possibili conflitti tra
biocarburanti e produzione alimentare, anche per ciò che riguarda
l'alimetazione degli animali d'allevamento. L'inevitabile rialzo dei prezzi,
già evidente in Brasile per la barbabietole da zucchero e negli Usa per il
grano, condurrà, secondo gli esperti, alla ricerca di soluzioni alternative.
(fonte: Blogeko)
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