Re[2]: - THE SWITCH -






Nicoletta, sei stata molto gentile a considerare le mie parole ed a restituirmi un molto gradito feedback.


>1) Supponiamo che avessimo al governo un gruppo di partiti  
>responsabile, quale sarebbe la prima campagna da promuovere, relativa  
>al consumo critico, decrescita, ecc?
>QUalcosa di molto preciso e raggiungibile o qualcosa di piu' generico  
>legato alla necessita' di una diversa consapevolezza, istruzione, ecc?


Ci tengo a dire che prima di poter individuare con precisione le varie mete da raggiungere, occorre, come espressamente richiesto in "The Switch", avviare una riflessione e sviluppare la consapevolezza del senso della crescita. (Si tenga presente che vi sono diversi autorevoli decrescentisti che tuttora la definiscono "senza senso", mentre un senso 'sta benedetta crescita ce l'ha, ed è proprio lì il punto chiave della faccenda).


Detto questo, vi è già una azione precisa che possiamo richiedere e che da parte mia propongo già da qualche tempo: il razionamento dei carburanti ad uso stradale privato ed aereo turistico.

Il petrolio è energia: razionando il petrolio possiamo, in attesa di modificare a fondo la nostra economia, modulare le attività attuali come stessimo regolando il volume di una radio.



>Infine, non condivido la richiesta finale in coda al tuo manifesto.  
>Personalmente potrebbe essere un punto per cui quel manifesto proprio  
>non lo firmerei.


Nicoletta: esiste una differenza incredibile tra la realtà meravigliosa che potrebbe esistere e la realtà orribile come invece essa ancora è.

Oggi disponiamo di mezzi di intervento politico molto antiquati, coi quali non ci facciamo un bel nulla, lasciando essi ai partiti ed alla classe politica in generale il monopolio delle innovazioni sociali. Da qui la mia proposta:

http://il-mercato-delle-innovazioni-sociali.hyperlinker.org

che permetterebbe alle singole persone di presentare proprie proposte ricevendone in cambio un guadagno nel caso venissero accettate.


Si tratta di una novità consistente e abbisogna di tempo e di numerosi interventi per mostrarne appieno il senso e la convenienza, ma intanto rispondo alla tua osservazione.

Quando acquisti un libro, provi fastidio a pagarlo, sapendo che parte della somma andrà a finire nelle tasche di chi l'ha scritto?

Ti è mai capitato di consigliare a qualcuno la lettura di un libro, o la visione di un film, pur sapendo che avresti fatto guadagnare chi ci ha lavorato?

Ed in generale, quando acquisti qualcosa, ti è così insopportabile l'idea che qualcuno ne tragga un guadagno?

In cosa consiste esattamente il problema che tu manifesti?


Nicoletta, precisamente ti chiedo:

per quale motivo
la nostra tecnologia
è così avanzata

mentre lo stato
delle nostre società
è così arretrato?


La mia risposta a questa domanda è:

mentre chi opera nell'ambito della ricerca tecnologica può trarre un guadagno proporzionale alla bontà del suo intervento, nell'ambito delle innovazioni sociali non è nemmeno previsto che una persona possa trarre beneficio da un suo intervento.

La mia proposta è di fornire appunto l'ambito d'intervento politico di meccanismi di motivazione simili a quelli che esistono da tempo nell'ambito d'intervento tecnologico.


Nicoletta, ti propongo questo: proponi tu una petizione, tua o di altri, su un qualsiasi cambiamento che vorresti, e se mi sconfinfera non solo la firmerò ma vorrò, lo esigerò espressamente, che tu o chi altri l'abbia concepita ne venga premiato in maniera proporzionale al positivo cambiamento che essa introdurrà nella società!



Grazie ancora per l'attenzione, tante buone cose, danilo