IL CASO Il 26 ottobre ci sarà l’udienza preliminare che coinvolge
una dittà di Carrè nella causa avviata dal movimento consumatori
«Truffati
e rovinati dall'acqua depurata»
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vicentini presentano denuncia. Ma l’azienda
replica: «È purissima. Non crea problemi alla salute»
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Sono 164 i consumatori veneti che hanno deciso di denunciare le 12 aziende
rinviate a giudizio per la presunta truffa dei depuratori ad osmosi inversa.
Tra i rinviati a giudizio anche Fabio Maistro,
amministratore unico della Idronord
srl di Carrè. Dalle denunce
emerge che più consumatori hanno avvertito malori a seguito dell'utilizzo
dell'acqua depurata. L'azienda di Carrè, però ci
tiene a precisare: «Purificatori come i nostri vengono
venduti da cinquant'anni in tutto il mondo e la
nostra azienda opera seriamente nel settore da oltre vent'anni».
Il presidente della Federconsumatori di Vicenza Luigi
Guiotto, però, fa notare che sono ben 50 i vicentini
che hanno già presentato denuncia e molti altri, probabilmente hanno acquistato
il depuratore ad osmosi inversa: «I consumatori che si sono rivolti a noi o che
ci hanno segnalato il caso hanno lamentato problemi di
salute di vario genere, in particolare gastriti e dolori addominali
persistenti. L'acqua filtrata dai depuratori in oggetto è stata esaminata da
numerosi istituti, tra i quali l'Arpav ed è stata
ritenuta non adatta al consumo umano, poiché rispetto a quella che sgorga dal
rubinetto è da considerare peggiore dal punto di vista chimico e
microbiologico, privata di elementi nutritivi e con un
aumento della carica batterica». Un'acqua adatta ai ferri da stiro, quindi, ma decisamente meno ad essere bevuta.
Secondo Fabio Maistro della Idronord
srl le cose stanno in altri termini: «Siamo disposti
a pagare fior di quattrini per le acque oligominerali e quelle povere di sodio
e poi ci lamentiamo quando ci viene messo a
disposizione uno strumento per trasformare l'acqua di rubinetto in un'acqua più
salutare. Il nostro apparecchio purificatore sfrutta il principio dell'osmosi
inversa per depurare l'acqua e può essere opportunamente regolato da chi lo
utilizza attraverso il miscelatore di salinità. Il prodotto ottenuto,
evidentemente privato di metalli e molte altre sostanze, è insapore, quindi può
risultare non gradito, ma certamente non dannoso alla
salute. A dimostrarlo ci sono i numeri, visto che in Italia ogni anno vengono commercializzati 50mila purificatori di questo
tipo».
Due anni fa ci sono state le prime segnalazioni nel Vicentino e l'avvocato Luca
Francetich, allora consulente della Lega Consumatori,
affrontò i casi effettuando una transazione con la finanziaria che aveva
concesso la dilazione del pagamento. Il prossimo 26 ottobre ci sarà l'udienza preliminare.
Matteo Crestani
(Gazzettino, 19/07/2006)
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