rassegna stampa: I produttori: stop alla fontina ogm.



Condividiamo nel giudizio e vi proponiamo una introduzione di Roberto
Pinton, della redazione di Green Panet.net,  alla buona notizia che il
Consorzio Produttori a tutela del DOP Fontina ha inserito nel suo
disciplinare la clausola dell'alimentazione senza OGM per le vacche da
latte.

a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 20/2/06

Il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina ha annunciato che il
latte conferito dalle stalle associate dovrà provenire solo da vacche
alimentate senza OGM.
Ne hanno discusso le associazioni di categoria della filiera: dopo aver
verificato che dare OGM alle bestie faceva risparmiare il 3%, hanno deciso
che non valeva la pena di sputtanarsi per così poco.

È il primo Consorzio DOP in Italia a decidersi a rispettare lo spirito della
normativa europea sulla denominazione d’origine protetta, che può essere
attribuita solo ad alimenti le cui peculiari caratteristiche dipendono
fondamentalmente dal terroir: fattori ambientali e climatici, ma anche
fattori umani, come l'adozione di tecniche tramandate da secoli,
artigianalità e "skills".

Il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano avrà senz’altro il buon cuore
di spiegarci cosa c’entrano gli OGM con la montagna di formaggio Parmigiano
grattugiato, dal quale “rotolano giù maccheroni e ravioli cotti in brodo di
cappone” descritta nel Decamerone dal Boccaccio (1313 ca. - 1375), che
troneggia in ogni brochure che si rispetti.

Il Consorzio del Prosciutto di san Daniele vorrà senza dubbio raccontarci
quanti OGM i Celti (“che hanno lasciato in Friuli evidenti tracce della loro
permanenza in epoca pre-romana”) davano ai maiali.

Quello di Parma ci dirà volentieri quanti OGM usavano 2000 anni fa gli
“strateghi di cultura e contadini esperti” che allevavano i maiali di cui
testimoniano “Catone il Censore, Strabone e Polibio”.

Ma anche gli altri Consorzi si preparino delle risposte, gliele chiederemo.
(Roberto Pinton)
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I produttori: stop alla fontina ogm.
AOSTA - I produttori valdaostani di fontina rinunciano agli ogm (gli
organismi geneticamente modificati).
Lo ha deciso il Consorzio di tutela del più famoso formaggio tipico della
regione.
Dal prossimo futuro, dunque, il latte utilizzato per la fontina dovrà quindi
essere fornito solo da vacche alimentate da mangimi provenienti da
coltivazioni naturali.
La decisione al termine di un confronto con le associazioni di categoria
della filiera di produzione.
E dopo un'indagine sulla disponibilità dei mangimi no-Ogm e sull'aumento di
costi, calcolato nell'ordine del 3 per cento.
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IL NUOVO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA «FONTINA»

Denominazione
1.   Il presente disciplinare regolamenta la produzione, la stagionatura, e
la porzionatura del formaggio a denominazione d'origine protetta «Fontina».
2. La Fontina e' un formaggio grasso a pasta semicotta fabbricato con latte
intero di vacca, proveniente da una sola mungitura.

Art. 2.
Zona di produzione
1.  La zona di produzione, stagionatura e porzionatura del formaggio Fontina
e' l'intero territorio della Valle d'Aosta.

Art. 3.
Materie prime
1.  Il latte destinato alla trasformazione in Fontina deve essere prodotto
in Valle d'Aosta e avere i seguenti requisiti:
a) crudo;
b) intero;
c) proveniente da una sola mungitura;
d) di bovina appartenente alla Razza Valdostana (Pezzata Rossa, Pezzata
Nera, Castana), alimentata secondo le disposizioni dell'art. 4.

Art. 4.
Alimentazione
1.  L'alimentazione  delle  lattifere  deve  essere costituita da fieno ed
erba verde prodotta in Valle d'Aosta.
2.  E' possibile l'utilizzo dei mangimi concentrati conformi alla normativa
vigente.
3.  E'  consentito  l'uso  degli alimenti di seguito elencati nei limiti
delle  quantita'  a  fianco  di  ognuno  indicate espresse in percentuale
sul totale della forlazione del concentrato di cui fanno parte:

a)  farina di girasole di qualita' superiore, ovvero con un contenuto in
proteine oltre il 30% ed in fibra 60%; 28% sul tal quale, in ragione non
superiore al 10%;
b)  pannelli  di  lino, di mais e di soia certificato biologico (in  ragione
non  superiore  al  10%;  se  in  abbinamento alla soia integrale, la loro
somma deve essere inferiore al 10%);

eccetera.
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N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at italytrading.com


Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it

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