rassegna stampa: Basta piselli transgenici.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Notiziario per calendifebbraio 2006" - Associazione veneta dei
produttori biologici.
Basta piselli transgenici.
È di questi giorni [23 novembre 2005] la notizia, pubblicata dal Journal of
Agricultural and Food Chemistry, in cui si annuncia l’abbandono, da parte di
un gruppo di scienziati australiani, del progetto su piselli geneticamente
modificati dopo aver scoperto che il prodotto causava nei topi infiammazione
del tessuto polmonare.
La notizia segue di poco la dichiarazione pubblica di 78 professori e
ricercatori svizzeri sui rischi legati alle piante geneticamente modificate,
con la quale hanno preso apertamente posizione per la moratoria sugli ogm,
decisione che sarà sottoposta a referendum in Svizzera il prossimo 27
novembre. Il referendum chiede di vietare l’impiego di piante e animali ogm
nell’agricoltura svizzera per un periodo di cinque anni. Il comitato di
scienziati, che ha di fatto replicato ad un altro gruppo a favore degli ogm,
ritiene che la moratoria, che si basa sul principio di precauzione, potrà
consentire di fare luce sulla reale utilità e sui rischi connessi alle
tecniche del DNA ricombinante.
Alla luce di queste ulteriori, autorevoli prese di posizione, lascia ancora
più sconcertati la posizione della Commissione Europea che, forzando la
mano, ha già ammesso alla commercializzazione vari prodotti ogm, pur avendo
questi ultimi ricevuto il voto contrario del Consiglio dei ministri europeo.
Tecnicamente tutto ciò è possibile in quanto la decisione finale, in base
alla procedura comunitaria, ritorna alla Commissione Europea qualora il
Consiglio non si esprima con una maggioranza qualificata. Politicamente il
gesto lascia molto perplessi perché, di fatto, la Commissione scavalca la
volontà popolare della maggioranza dei paesi europei, rappresentata dai
Ministri competenti in seno al Consiglio dei ministri, di fatto facendosi
scudo del parere della Agenzia Europea per la sicurezza alimentare, la cui
autorevolezza è in caduta libera dopo i pareri positivi espressi sul mais
MON863 .Su questo tipo di mais, resistente ai parassiti, le stesse ricerche
condotte dalla Monsanto evidenziano seri problemi sulle cavie ( reni meno
sviluppati, alterazioni del sangue, problemi immunologici ), dubbi e
problemi confermati dallo studio indipendente condotto dal Criigen che ha
invitato a svolgere una nuova valutazione approfondita del MON 863.
Nonostante questi gravi dubbi (da tenere conto che il rapporto Monsanto è
rimasto sconosciuto alla opinione pubblica, ma non alla Agenzia Europea,
sino alla pubblicazione sul quotidiano The Indipendent), l’Agenzia ha dato
parere positivo e, pur con il voto contrario della maggioranza degli Stati,
ora il parere finale spetterà anche su questo prodotto alla Commissione
Europea.
Nel frattempo, il principio di precauzione, che è l'unico strumento che può
evitare danni irreparabili all’ambiente ed alla salute dei cittadini e punto
fermo di tutta la legislazione europea in materia, viene di fatto spazzato
via dalle decisioni assunte dalla Commissione, che dell’Europa e dei suoi
principi dovrebbe essere la prima garante. (Ernesto Burgio)
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