CAMST E LIBERA TERRA: UN SAPORE IN PIU'



Inviamo, ritenendo di vostro interesse, il comunicato relativo
all'inserimento dei prodotti Libera Terra fra le referenze di Camst,
impresa leader nella ristorazione.
Cordialmente

Mariagrazia Bonollo
Ufficio stampa Conapi
348 2202662




Comunicato Stampa



CAMST E LIBERA TERRA: UN SAPORE IN PIU'





CAMST, impresa italiana di ristorazione leader a livello nazionale, ha
deciso di inserire all'interno delle proprie referenze i prodotti di Libera
Terra, ottenuti da coltivazioni biologiche sui terreni confiscati alla
mafia. Infatti dal 28 novembre prende avvio un progetto di collaborazione
tra cooperative: da un lato Camst, una delle maggiori cooperative di
produzione lavoro con oltre 6.000 soci, e dall'altro la "Placido Rizzotto -
Libera Terra", piccola cooperativa sociale costituita da un gruppo di
giovani siciliani che, coltivando a grano le terre confiscate alla mafia,
hanno iniziato a produrre una buona pasta biologica.

Il progetto prevede ogni giorno l'inserimento di un piatto di questa pasta
nel menù del ristorante Vertice, situato al centro del quartiere fieristico
di Bologna, mentre la stessa pasta verrà posta in vendita nelle confezioni
da 500 grammi nella gastronomia del locale C'Entro.

L'iniziativa E' maturata in seguito al coinvolgimento di Camst in un
progetto di più ampio respiro promosso da Legacoop per lo sviluppo delle
cooperative che operano sulle terre confiscate alla mafia, che si
riconoscono nell'esperienza di "Libera Terra". Un progetto che accomuna
anche Conapi, il Consorzio Apicoltori Agricoltori-Biologici Italiani, del
quale la "Placido Rizzotto" fa parte. Il consorzio sostiene attivamente
questa impresa occupandosi in particolare dell'individazione di canali di
commercializzazione per i prodotti. Un impegno per la legalità che ha
portato inoltre Conapi ad aderire a Libera e a far entrare nel proprio
consiglio di amministrazione il presidente della "Placido Rizzotto",
Gianluca Faraone.

Obiettivo comune di Legacoop, Camst e Conapi E' contribuire non solo al
riscatto ed al  positivo utilizzo di beni confiscati ai mafiosi, ma anche
allo sviluppo di nuove imprese cooperative caratterizzate in questo caso da
una fortissima carica valoriale.

Lo "strumento", che avrà probabilmente la forma di un'Associazione con
proprio Statuto e regolamento, pur traendo origine dalla volontà e
disponibilità di cooperative ed associazioni di ambito Legacoop,  dovrà
essere aperto sia alle altre centrali cooperative sia ad associazioni,
enti, privati che condividono in modo concreto il supporto diretto
all'esperienza Libera Terra.

Diverse le esigenze messe a fuoco: l'avviamento delle nuove cooperative
(numerosi terreni e beni stanno pervenendo in diverse regioni ad una
confisca definitiva), che significa innanzitutto la messa a punto di piani
d'impresa, di budgets, la messa in rete con le altre cooperative per gli
aspetti produttivi e commerciali, la pianificazione di risorse economiche e
finanziarie etc, la patrimonializzazione nel tempo delle cooperative, a
partire da quelle che già hanno una storia, che significa il vero passaggio
al divenire "imprese" (le terre ed i beni a loro affidati rimangono infatti
solo disponibili) , il mercato  e la distribuzione, inteso come
orientamento dei percorsi produttivi in considerazione  della
commercializzazione e dei mercati di sbocco.



Ufficio Stampa Camst: Antonella Pasquariello 051.6017400   email:
<mailto:Antonella.pasquariello at camst.it>Antonella.pasquariello at camst.it




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