" rassegna stampa: «Carovita day», proteste in tutta " Italia : a ruba i prodotti a basso costo



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Il giornale di Brescai" - 06/11/2005
«Carovita day», proteste in tutta Italia : a ruba i prodotti a basso costo
DENUNCIATI AUMENTI DEL 300 PER CENTO. I «COMITATI DELLA QUARTA SETTIMANA»
CHIEDONO SCONTI

ROMA - Pieno successo, soprattutto in Campania, della giornata del «Carovita
day», l’iniziativa promossa in contemporanea in 30 città italiane tra cui
Milano, Napoli, Cagliari e Bologna, dai «Comitati per la quarta settimana».
I generi alimentari di prima necessità come frutta e verdura venduti a
prezzi stracciati di fronte ad alcuni dei principali centri commerciali sono
andati a ruba, mentre i manifestanti hanno chiesto dal Nord al Sud il
dimezzamento dei prezzi al consumo. Se a Palermo il direttore di un
supermercato «ha dovuto concordare con i manifestanti una giornata di sconti
al 50%», un altro supermercato, a Bologna - informa una nota dei Comitati -
«ha chiuso ed è stato costretto ad aprire un tavolo di confronto con il
Comitato»; davanti a un supermercato ad Afragola (Napoli), c’è stato un
presidio di 500 persone per chiedere di attuare subito il 50% di sconto. A
Bari, «produttori e consumatori, insieme a centinaia di lavoratori, hanno
presidiato il maggiore ipermercato della città vendendo prodotti alimentari
al loro effettivo costo». Prossimo appuntamento nazionale il 26 novembre. A
Roma il gruppo romano di Action dalle 9.30 della mattina ha sistemato
davanti a Panorama, in via Tiburtina, alcuni banchi vendendo carciofi,
melanzane, zucchine, oltre a mandarini, mele e pere, ai clienti del
supermercato al prezzo di costo. «C’è stato un assalto ai banchi - ha
spiegato uno degli organizzatori - la gente che avrebbe dovuto fare la spesa
nel centro commerciale è venuta da noi e in un quarto d’ora 6 quintali di
merce sono finiti. Noi abbiamo acquistato la merce direttamente dai
produttori e abbiamo dimostrato che vengono applicati rincari del 300 per
cento». Un chilogrammo di mele o di pere è costato 25 centesimi mentre un
chilogrammo di carciofi o melanzane 50 centesimi. A Bologna invece
saracinesche abbassate per un’ora al supermercato Pam nella centrale via
Marconi.
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tratto da "Sardegna Oggi" - 06/11/05
Carivita Day: prodotti e consumatori in piazza.
Anche a Cagliari si svolgerà il Crovita Day. Oraganizzata dal Comitato
cittadino per la Quarta settimana, l'iniziativa si svolgerà in piazza del
Carmine, dove saranno messi in vendita per tutta la mattinata prodotti a
prezzi politici. Tra le proposte avanzate dal Comitato, nel giorno della
manifestazione nazionale, l'apertura della vertenza nei confronti della
Gaande Distribuzione Organizzata a cui viene chiesta la riduzione dei prezzi
del 50% e di puntare sui prodotti nostrani.


CAGLIARI - Prezzi raddoppiati e salari cresciuti solo dell'8%. Gli italiani
devono fare i conti, a fine mese, con la crisi della “quarta settimana” che
mette in difficoltà una famiglia su cinque. Per questo sono nati i Comitati
per la Quarta settimana che per sabato 5 novembre hanno organizzato, in
diverse città ed anche a Cagliari, il “Carovita Day”, aprendo una vertenza
nei confronti della grande distribuzione organizzata (GDO) a tutela dei
diritti sociali, dei consumatori, dei lavoratori e degli agricoltori. In
piazza del Carmine saranno messi in vendita per tutta la mattinata prodotti
a prezzi politici con l'obiettivo di dimostrare come, nel passaggio dal
produttore al consumatore, questi aumentino anche fino a sei volte.

In Italia il 47,5% della popolazione si sente più povero e 6,8 milioni (12%)
si trovano realmente sotto la soglia di povertà, mentre in tre anni il
potere d'acquisto dei salari ha perso il 18% e le pensioni sono rimaste al
palo ed oltre il 50% di quelle sociali sono ferme a 400 euro mensili. Solo
nel capoluogo isolano, le associazioni di volontariato aiutano mediamente
1500 famiglie in difficoltà ed erogano circa 200 pasti al giorno. Se prima a
chiedere aiuto erano le famiglie monoreddito, ora sono in aumento le
richieste di generi di prima necessità anche da parte di chi può contare su
due redditi.

In questa situazione generale i Comitati per la quarta settimana chiedono
l'introduzione, in tutti i punti vendita della grande distribuzione, almeno
una settimana al mese, di un paniere sociale di prodotti alimentari e non
food essenziali, ricavato dal paniere Istat, con una riduzione del 50% dsul
prezzo. Inoltre viene avanzata l'ipotesi che la GDO debba assicurare di
acquistare innanzitutto tutta la produzione disponibile di prodotti
agro-alimentari e zootecnici nazionali, prima di rivolgersi alle produzioni
ed ai mercati internazionali. Alle amministrazioni regionali, il comitato
chiede che, nell'assegnare nuove licenze a ipermercati e centri commerciali,
impongano a tutti i soggetti l'obbligo della sottoscrizione di clausole
sociali per l'acquisto di prodotti nazionali e per la giusta remunerazione
dei produttori agricoli. Secondo i Comitati le Regioni potrebbero istituire
i tavoli di sovranità alimentare per assicurare l'esistenza economica e
sociale delle aziende contadine del proprio territorio, la promozione delle
produzioni di qualità, lo sviluppo dei mercati locali e la promozione della
filiera corta (produttore-consumatore). Ai comuni italiani, infine, viene
avanzata l'ipotesi di mettere a disposizione dei contadini, dell'artigianato
e delle attività sociali adeguati spazi attrezzati per la compravendita di
prodotti locali con una puntuale vigilanza sui prezzi.
(Fabrizio Fois)
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carovita day Manifestazione ieri davanti all'Ipercoop di Japigia
«Ridurre i prezzi del 50 %»

Richiesta-provocazione del «comitato per la IV settimana»


 «E' necessario restituire il potere d'acquisto alle famiglie». La proposta
ai colossi della grande distribuzione: «Nell'ultima settimana del mese,
vendita dei cinquanta prodotti che formano il paniere Istat a metà prezzo».
E' andato in scena anche a Bari il «carovita day», la manifestazione
promossa dal coordinamento dei «comitati per la IV settimana». Ieri davanti
all'Ipercoop di Japigia è stato organizzato un presidio di
sensibilizzazione. Non è un mistero che con l'avvento dell'euro i prezzi
delle merci sono in media raddoppiati. «Invece i salari al netto
dell'inflazione - dicono i consumatori - sono cresciuti soltanto dell'8 per
cento». Così la fine del mese è diventata l'incubo maggiore per le famiglie,
in particolare per quelle monoreddito. A fare da contraltare il boom dei
pagamenti rateizzati oppure dilazionati se si tratta di beni di prima
necessità. Il comitato locale per la IV settimana analizza una serie di
fattori: «Da almeno tre anni assistiamo a un generale impoverimento della
società. Le famiglie hanno ridotto i consumi alimentari e tagliato le spese
per l'abbigliamento, la cultura, il tempo libero, le vacanze». Eppure non è
sufficiente. Altri dati: «Il risparmio si è prosciugato a fronte del
progressivo indebitamento e si sono moltiplicati i pignoramenti e le liti
per morosità». La crisi della IV settimana affligge ormai anche quei ceti
sociali che finora non sono stati costretti a contare gli spiccioli. Come
reazione alla «catastrofe» nascono i comitati di cittadini, associazioni dei
consumatori, sindacati di base, organizzazioni degli agricoltori uniti da un
unico obiettivo: riguadagnare il potere d'acquisto sia in termini di
recupero del reddito che di riduzione dei costi. Una provocazione? Il sit-in
ha avuto come obiettivo primario quello di informare i consumatori affinché
tutti prendano coscienza del disagio crescente. La richiesta al Governo,
alle istituzioni, ai colossi del commercio è di avviare politiche che
tendano ad abbassare i prezzi almeno a fine mese. (Antonella Fanizzi)
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Tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno) - 06/11/07

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