rassegna stampa: EX MANAGER MONSANTO: OGM FUORI CONTROLLO IN ROMANIA



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da"Green Planet" - 10/10/05
EX MANAGER MONSANTO: OGM FUORI CONTROLLO IN ROMANIA
Metà della soia seminata è OGM, ma ne ha inquinato un altro 40%
Roma, 10 Ottobre 2005 – La coltivazione su vasta scala di organismi
geneticamente modificati (Ogm) è una minaccia per i contadini e l’economia
romena.
Durante una conferenza stampa di Greenpeace tenuta oggi a Bucarest, l’ex
direttore generale della Monsanto in Romania ha affermato che le autorità
locali hanno completamente perso il controllo sul rilascio degli organismi
geneticamente modificati nel Paese.
Durante un’indagine in Romania, Greenpeace ha scoperto colture illegali di
soia Ogm in dieci delle 42 province del paese e ha presentato prove su come
le autorità romene abbiano perso il controllo della situazione.
La Romania, uno dei Paesi futuri membri dell’Unione europea, è l’unico in
cui è permessa la coltivazione della controversa soia Roundup Ready (RR).
La Romania ospita le più vaste coltivazioni in Europa di colture Ogm;
ufficialmente, la metà dei 140mila ettari di soia piantata nel 2005 è Ogm.
Tuttavia, secondo i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e
persino secondo l’ex manager per la Romania della Monsanto, fino al 90%
della soia coltivata è geneticamente modificata.
Il nocciolo del problema sta nel fatto che le colture geneticamente
modificate contaminano quelle tradizionali; in più, le sementi Ogm sono
vendute illegalmente.
"Pochi mesi fa abbiamo trovato patate e prugne geneticamente modificate, e
adesso si scopre anche che persino la semina commerciale di soia Ogm è fatta
illegalmente. Il governo romeno deve prendere immediatamente provvedimenti
per riprendere in mano la situazione", ha dichiarato Federica Ferrario,
responsabile di Greenpeace per la campagna Ogm.
Dragos Dima, ex direttore generale della Monsanto in Romania, condivide gli
stessi timori. Intervenendo alla conferenza stampa, ha aggiunto: "Non è
pensabile che esista una così vasta superficie di soia Ogm non certificata,
a causa della mancanza di sistemi di controllo e monitoraggio. Io ho
lasciato la Monsanto perché ho espresso le mie preoccupazioni sull’
introduzione della tecnologia Ogm in Romania. Credo che né la Romania né l’
azienda siano state in grado di monitorarla e controllarla. Sfortunatamente,
i vertici dell’azienda non hanno dato ascolto ai miei dubbi”.
Dima ha lasciato la Monsanto nel dicembre 1998; la soia geneticamente
modificata è stata introdotta in Romania nel 1999."La Monsanto ha
deliberatamente spinto la Romania ad adottare una tecnologia che ha portato
a questa situazione. Gli agricoltori e le industrie alimentari, oggi, ne
dovranno subire le conseguenze economiche”, ha aggiunto Federica Ferrario.
Fin dalla loro introduzione nel 1996, le coltivazioni di organismi Ogm hanno
contaminato cibo, pascoli, sementi in tutto il mondo.
Più di cento casi di contaminazione da Ogm illegali o non autorizzati sono
stati documentati in 27 paesi in tutto il mondo – e questo numero conta solo
quelli di cui si è venuti a conoscenza.

Consulta il rapporto: http://www.gmcontaminationregister.org/
Greenpeace Italia, www.greenpeace.it, 10 ottobre 2005
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