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rassegna stampa: USA, OGM NEL 75% DEGLI ALIMENTI INDUSTRIALI
- Subject: rassegna stampa: USA, OGM NEL 75% DEGLI ALIMENTI INDUSTRIALI
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Mon, 29 Aug 2005 19:18:00 +0200
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------ tratto da "Green Planet" - 07/08/05 USA, OGM NEL 75% DEGLI ALIMENTI INDUSTRIALI Secondo una ricerca dell'Istituto di Politica Alimentare Rutgers, la popolazione statunitense, senza saperlo, mangia cibo geneticamente modificato da circa un decennio. La popolazione statunitense mangia cibo geneticamente modificato (Ogm) - non contrassegnato - , comprato nei supermercati, da circa un decennio, ma la maggior parte degli americani non ne è consapevole, risulta da una ricerca. Non è sul loro "schermo radar", afferma William Hallman, il direttore associato del Programma Cibo Biotecnologico all'Istituto di Politica Alimentare Rutgers, quello che ha condotto l'indagine. La realtà è che oggi, circa il 75% del cibo Usa lavorato contiene qualche ingrediente geneticamente modificato, dichiara Stephanie Childs, dei Produttori dei Generi Alimentari d'America. Più dell'80% della soia e il 40% del mais coltivato negli Stati Uniti è una varietà Ogm. Le coltivazioni globali di prodotti biotecnologici - soprattutto mais e semi di soia, buona parte di essi utilizzati per nutrire gli animali - hanno coperto sul pianeta, lo scorso anno, una superficie di circa 80 milioni di ettari, di cui circa i 2/3 negli Usa. Questa primavera raggiungeranno i 400 milioni di ettari, secondo l'Organizzazione Industriale Biotecnologica. I cibi Ogm sono comparsi per la prima volta nei supermercati nel 1994, con il pomodoro, ampiamente pubblicizzato, Flavr Savr, modificato per permettergli una più lunga conservazione e un gusto migliore. Fu un fallimento, soprattutto per il sapore deludente, e il prodotto scomparve nel 1997, dichiara Stephanie Childs. Entro il 1995, intanto, agricoltori in diverse parti del mondo avevano piantato milioni di acri di mais e semi di soia Ogm, e prodotti lavorati contenenti tali ingredienti venivano venduti nei negozi di generi alimentari. ... Rai, 7 agosto 2005 ---------------------- RISOTTO ALL'ARSENICO Environmental Science and Technology: il riso prodotto negli Usa contiene anche 5 volte l'arsenico di quello europeo o asiatico. Il riso prodotto negli Usa contiene fino a 5 volte più arsenico rispetto a quello europeo o asiatico. È il risultato di una ricerca condotta in tutto il mondo e pubblicata sulla rivista Environmental Science and Technology. "Questo vuol dire che chi mangia 500 grammi di riso al giorno, se è riso americano, probabilmente assume una quantità di arsenico superiore a quella massima raccomandata dall'Oms", spiega Andrew Meharg, dell'Università di Aberdeen, (Scozia), che ha partecipato alla ricerca. Meharg ha esaminato riso proveniente da Stati Uniti, Europa, India e Bangladesh, e ha trovato in media 0,26 microgrammi di arsenico in un grammo di riso americano, e solo 0,05 nel riso asiatico. Piccole quantità di arsenico non sono pericolose, e ancora non è chiaro se ci sono rischi per la salute legati al riso, ma lo stesso Meharg ha deciso di non mangiare più riso prodotto negli Usa: "a lungo termine potrebbe aumentare il rischio di tumori". John Duxbury, chimico della Cornell University a Ithaca, nello stato di New York, riconosce che si tratta di una ricerca importante, ma sottolinea che è prematuro trarre conclusioni: "la tossicità dell'arsenico dipende dalle sostanze in cui è presente, e quello sciolto in acqua è da 5 a 10 volte più tossico di quello che si trova nelle piante". I ricercatori pensano che la presenza dell'arsenico sia un'eredità delle coltivazioni di cotone: composti a base di arsenico erano usati per combattere i parassiti e per rimuovere le foglie prima del raccolto. Questi composti potrebbero aver inquinato il terreno: "infatti molti terreni che prima erano coltivati a cotone adesso sono adibiti a risaie", aggiunge Meharg. "Non credo che dovrebbero coltivare riso sui vecchi campi di cotone", conclude. Anche sulle cause però Duxbury è cauto: "l'arsenico presente nei pesticidi è più difficile da assimilare per le piante, e l'origine potrebbe invece essere geologica". In ogni caso i rischi non sarebbero elevati: Meharg stima che se 10.000 persone assumessero per tutta la vita la quantità-limite di arsenico, questo provocherebbe in tutto 92 casi in piu' di tumore. Almanacco della scienza/CNR, 5 agosto ------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Anti-Virus. Version: 7.0.338 / Virus Database: 267.10.0/63 - Release Date: 03/08/05
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