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Sent: Friday, June 17, 2005 12:03 AM
Subject: MDC e Legambiente contro COOP per sacchetti in plastica
degradabile
Shopper Coop Legambiente e MDC ricorrono
all'Antitrust
16/06/2005 - 16:10
Legambiente e MDC decidono di rivolgersi all'Antitrust in merito alla
pagina pubblicitaria di Coop - considerata ingannevole - che pubblicizza
l'innocuità del sacchetto per la spesa in plastica degradabile.
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"Abbiamo deciso di ricorrere alla commissione Antitrust perché la
pubblicità dei nuovi sacchetti Coop manca di un requisito fondamentale: la
trasparenza. Il messaggio che viene presentato al consumatore non
chiarifica la differenza che esiste tra degradazione e biodegradazione e
le conseguenze di una cattiva interpretazione rischiano di danneggiare
l'ambiente vanificando gli sforzi compiuti fino ad oggi per incentivare la
raccolta differenziata e il compostaggio."
Così Legambiente e Movimento Difesa del Cittadino decidono di
rivolgersi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato perché
intervenga in merito alla pagina pubblicitaria di Coop che oggi è apparsa
sulla stampa per pubblicizzare l'innocuità del sacchetto per la spesa in
plastica degradabile realizzato dal colosso italiano della grande
distribuzione.
"Secondo Coop
- continuano le associazioni - i sacchetti
contengono un esclusivo additivo innocuo per l'ambiente che garantisce la
completa biodegradazione entro 36 mesi. Ma perché non si fa riferimento
alla norma armonizzata UNI EN13432 che regola le caratteristiche che
devono avere gli imballaggi biodegradabili ai sensi della legge
Ronchi?"
"Il polietilene frammentabile, come quello dei sacchetti distribuiti da
COOP, che, lo ricordiamo, si degradano in 36 mesi grazie all'aggiunta di
metalli, viene giudicato 'pericoloso per l'ambiente e la salute'
dall'IBAW, Associazione europea dei ricercatori e produttori di
biodegradabili (tra i quali figurano l'Università di Utrecht, l'Organic
Waste System belga, e aziende come BASF, Procter & Gamble, Novamont,
Nature Works) che ha redatto un position paper contenente puntuali
osservazioni, in cui è tra l'altro scritto che 'durante i processi di
frammentazione del polietilene, metalli potenzialmente pericolosi e
tossici possono essere rilasciati nell'ambiente con la conseguenza di
favorire la diffusione di additivi tossici persistenti e l'accumulo di
sostanze pericolose".
"Con affermazioni confuse e volutamente non
chiare - continuano le associazioni - Coop lascia inoltre intendere che i
sacchi in PE addittivato possano essere utilizzati per la raccolta
differenziata dei rifiuti. Questo è un messaggio molto grave e pericoloso
che ci spinge a chiedere al Ministero dell'Ambiente un immediato
intervento affinché questi prodotti, a meno che non si dimostri che
rispettano i requisiti indicati dalla UNI EN 13432, vengano esplicitamente
vietati nella raccolta differenziata della frazione organica in accordo
con le intenzioni della Legge Ronchi e della Direttiva Europea sugli
imballaggi e rifiuti di imballaggio (94/62/EC).
"Speravamo -
concludono Legambiente e MDC
- che Coop puntasse su sacchetti realmente
biodegradabili. Sarebbe stato anche un bell'incentivo alla raccolta
differenziata e in sintonia con tante iniziative di responsabilità sociale
e ambientale dell'azienda, come quelle degli ultimi anni tese a una
maggior riduzione dei rifiuti".
HC 2005 - redattore: NZ |
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