rassegna stampa: LATTE: A GIUGNO ARRIVA L'ETICHETTA D'ORIGINE



Continua l'iniziativa delle associazioni di categoria per ottenere una
etichetta "in chiaro", da apporre sui prodotti alimentari, che sia traccia
reale, dal campo alla tavola, dei metodi produttivi e di trasformazione dei
prodotti, consentendo ai cittadini di scegliere secondo i propri criteri di
sicurezza alimentare, cultura e tradizione, gusto.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 29-03-05
LATTE: A GIUGNO ARRIVA L'ETICHETTA D'ORIGINE
Stop, entro la primavera, al latte munto all'estero, confezionato in Italia
e spacciato come prodotto nazionale.
Coldiretti sottolinea che nel 2004 sono salite a 17 milioni di quintali le
importazioni di latte sfuso (+3%), proveniente da mucche bavaresi,
austriache, francesi o slovene, trasportato in Italia per essere lavorato e
trasformato in formaggi, yogurt e latte alimentare “Made in Italy”.

Una situazione destinata a cambiare entro l’estate 2005 grazie all’entrata
in 7 giugno prossimo dell’obbligo di indicare sulle etichette di tutte le
confezioni di latte fresco il luogo di provenienza della stalla di mungitura
e non solo quello dello stabilimento di confezionamento, sulla base del
decreto interministeriale sull’etichettatura obbligatoria del latte fresco
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N.30/2005 e fortemente sostenuto dal
milione di firme raccolte dalla Coldiretti.
Con le nuove norme sul latte fresco si apre definitivamente la strada per
fare uscire la produzione agricola nazionale dall’anonimato e per consentire
ai consumatori – precisano i coltivatori - scelte di acquisto consapevoli
senza cadere nell’inganno del falso Made in Italy.
Si tratta di un provvedimento che anticipa i decreti previsti dalla Legge
n°204 del 3 Agosto 2004, fortemente voluta dalla Coldiretti, per individuare
in tutti i settori le modalità di indicazione del luogo di origine in modo
da impedire di etichettare come italiani prodotti come la passata ottenuta
da pomodori cinesi e l’olio spremuto da olive tunisine.
Una necessità di trasparenza anche per chiudere definitivamente le porte –
concludono i coltivatori - al rischio di truffe e sofisticazioni che trovano
terreno fertile nella mancanza di rintracciabilità dal campo alla tavola
delle produzione come dimostra la recente positiva operazione condotta dai
carabinieri del Nas di Salerno che hanno sequestrato oltre 110 tonnellate di
olio sofisticato dichiarato “extravergine di oliva”, imbottigliato con
etichette di fantasia riferite ad aziende inesistenti.
Helpconsumatori, 29 marzo 2005
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