[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Re: R: Fw: [gas] lotta all
- Subject: Re: R: Fw: [gas] lotta all
- From: "Patrizio" <patsuppa at inwind.it>
- Date: Sun, 20 Mar 2005 23:32:48 +0100
- Priority: normal
Il 14 Mar 2005, alle 22:24, daniele ha scritto: > > Insomma sono abbastanza lontano dalla scelta di un consumo critico > totale. So che ho molti passi da fare ancora, ma so anche che ha senso > farli solo quando li vivrò come realmente desiderabili, come > appaganti. Non mi sento di forzare la mia vita in senso stoico, > guidato dalla sola ragione e dal senso del dovere lasciando da parte i > miei desideri: accumulerei un senso di insoddisfazione che finirei > probabilmente per riversare verso tutto il resto dei consumatori non > critici-integrali, verso coloro che fanno scelte diverse, verso coloro > che non si pongono neppure davanti alla scelta e seguono il normale > flusso del consumo. hai proprio ragione. rileggevo in questi giorni "il viaggiatore leggero" di alex langer. è una raccolta di suoi articoli e interventi. ce n'è uno del 94 in cui esprime un concetto illuminante: "la conversione ecologica potrà affermersi solo se sarà socialmente desiderabile". diceva questo proprio per indicare come il fatto di pensare di aver ragione potrebbe sfociare in una "ecodittatura" oppure in un "muore sansone e tutti i filistei", pensando che la situazione non sia più rimediabile. invece "Non esiste il colpo grosso, l'atto liberatorio tutto d'un pezzo che possa aprire la via verso la conversione ecologica, i passi dovranno essere molti, il lavoro di persuasione da compiere enorme e paziente". perchè dico questo? perchè credo che non abbiamo bisogno di autoflagellarci. siamo già preoccupati, direi angosciati, per il futuro del nostro pianeta, per lo sfruttamento delle persone, per le guerre... abbiamo bisogno di fare il passo che è possibile adesso. e farlo sarà una grande conquista: che sia chiudere il rubinetto lavandosi i denti o mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa. nella mia esperienza, ho trovato importante la conoscenza delle informazioni (e qui peacelink è stata ed è eccezionale: grazie a tutti voi che la fate andare avanti), poi il confronto con altre persone che condividono i miei ideali. da lì, in dieci anni e poco più, sono riuscito a cambiare diverse cose nella mia vita, scegliendole. questo non vuol dire che a volte non sia faticoso, anzi. quello che voglio sottolineare è quanto sia importante maturare una propria scelta e metterla in pratica. Da qui poi si aprono strade immense da percorrere e altre da inventare. si va oltre il "semplice" consumo critico per passare ad assumere uno stile di vita critico, uno stile di vita che riesce a darti più soddisfazione avendo meno cose. ma ognuno trova i suoi tempi e le sue strade. altrimenti si arriva a prendere il consumo critico in modo "acritico", senza calarlo nella propria realtà. le mie scelte di consumo critico non possono essere uguali per tutti, perchè è diverso: abitare in città o abitare in campagna essere sposati (o conviventi) o essere da soli o essere con i genitori avere figli o non averne avere un lavoro o averne un altro ecc. ecc. ecc. ognuno declinerà il suo sforzo in quello che saprà e potrà fare. fatto uno scalino, si può ripartire per salirne un altro. > Insomma c'è chi vede il rischio che il consumo critico venga preso in > modo troppo superficiale e chi come me teme invece che divenga un club > così ristretto, e con principi così radicali che finirà per rimanere > sempre circoscritto ad una piccolissima parte della popolazione > occidentale. la mia paura è che il consumo critico si riduca ad una lista di prodotti da comprare o da non comprare. ma occorre andare oltre. aumentare la produzione di cioccolato o caffè equo è un bene o un male? un bene, sembrerebbe a prima vista. per adesso andrebbe anche bene, ma non sarebbe il caso di ridurre questi consumi in modo che i paesi produttori diminuiscano gli appezzamenti delle piantagioni destinate all'esportazione per utilizzarli per l'agricoltura di sussistenza? certo, non dall'oggi al domani, ma sarebbe, credo, importante. > > Gesualdi nel suo ultimo libro ha ben indicato la meta di una società > che operi per il bene comune. Di quel libro manca di approfondire la > transizione: sappiamo dove siamo, sappiamo dove vogliamo arrivare, c'è > bisogno di sperimentazione! A mio avviso non si inizia una transizione > dicendo che da domani dobbiamo andare tutti in bici: questo > significherebbe che siamo già arrivati alla meta: c'è un grandissimo > bisogno di tappe intermedie, desiderabili, socialmente condivise, solo > così alla bici ci arriveremo, tutti e per davvero. la sperimentazione la facciamo noi. e più la facciamo girare e meglio è. se siamo intossicati dal consumismo (nostro malgrado), dobbiamo uscirne gradualmente, come per smettere di fumare. e il consumismo ci mette alle corde, costringendoci, magari, ad accettare un lavoro a 50 km da casa, o a farci comprare libri che non abbiamo il tempo di leggere, o... fate voi... così ci sentiamo in colpa, siamo frustrati perchè non riusciamo ad essere come vorremmo e arriviamo alla conclusione di dire "ma chi me lo fa fare, tanto..." diamoci da fare, per quello che possiamo oggi, e facciamolo con il sorriso sulla faccia... ciao e scusate se sono stato lungo patrizio
- Follow-Ups:
- R: R: Fw: [gas] lotta all
- From: "daniele" <danscapo at email.it>
- R: R: Fw: [gas] lotta all
- References:
- R: Fw: [gas] lotta all
- From: "daniele" <danscapo at email.it>
- R: Fw: [gas] lotta all
- Prev by Date: rassegna stampa: IL VINO ITALIANO SARA' PRODOTTO IN TUTTO IL MONDO
- Next by Date: lotta all
- Previous by thread: Re: Fw: [gas] lotta all
- Next by thread: R: R: Fw: [gas] lotta all
- Indice: