Re: R: consumo di carne - argomento aperto





Gianluca Miano wrote:
Resta aperto xche chi ha fatto una scelta come la nostra, sicuramente
radicale ed estrema, e, perché no?, estremista, è comunque vittima di
derisioni ed osteggiamenti da parte di macellai, vivisettori, industrie
farmaceutiche, medici, stato (e questo è messo da subito in preventivo), ma
anche da moltissimi tra quelli che: noi vogliamo salvare il mondo.

La discussione nata su questa lista ne è un'esempio, ma ne posso fare altri
anche più drammatici: 

  

No, non sono d'accordo e non lo accetto !!
NESSUNO IN QUESTA LISTA TI/VI HA DERISO, ma se tu pensi che contestare le certezze che tu hai portato avanti, dimostrandoti che tanto "certezze" non lo sono e che se ne può discutere, ecco, se pensi che discuterne e portare altre idee equivalga al deridere la tua scelta mi spiace ma sei proprio da additare come estremista !! Il dialogo è scorso portando avanti idee, non prendendo per i fondelli le tue scelte. Al massimo è stata usata dell'ironia, ma sia dalla tua parte che dall'altra, ma mi pare ben diversa dalla derisione !!!


I battibecchi più accesi sono vertiti su quanto sia innaturale mangiare carne mentre è naturale mangiare vegan, (così naturale che c'è bisogno di uno specialista dietro mentre la più sempliciotta delle persone riesce a crescere figli sani con l'alimentazione non-vegan"), sulle proteine animali che fanno male mentre le vegetali no (notizia incompleta e che si può rigirare sui vegetali), sull'impatto che ha la zootecnia mentre l'agricoltura no (notizia incompleta e che si può rigirare sui vegetali) ecc. ecc.
Mi sono prodigato per ripetere che è necessario ridurre i consumi di carne, che sono d'accordo con te sul fatto che allevamenti intensivi e fabbriche di animali non siano etici e vadano boicottate. Nonostante questo continui a fare dei vittimismi e sentirti oggetto di scherno. Mi spiace caro Gianluca, ma qui il problema è tuo e non si tratta più di consumo critico ma di mancanza di autocritica !!

Un pollo o un manzo allevato in un allevamento brado o con metodi ruspanti non hanno più impatti ambientali di quanto ne possano avere gli animali in genere nel resto del mondo. L'ecosistema è in equilibrio fra carne e vegetali, i primi consumano ossigeno e producono letame e CO2, i secondi consumano CO2 e si nutrono di concime. Gli allevamenti intensivi rompono questi equilibri, come pure l'agricoltura intensiva e sia io che qwawem (Francesco ??) siamo d'accordo con te CHE NON SIA ETICO CHE ESISTA !!!

Sull'uccisione degli animali ho sempre detto di essere d'accordo con chi decide che non si debba fare. Non sono d'accordo sul fatto che si debba portare i bambini a vedere come muoiono gli animali nelle industrie, lo trovo agghiacciante e terroristico: nessuno si sognerebbe di portare i bambini a vedere come muoiono gli operai sul lavoro o su come vengono giustiziati i detenuti condannati a morte.
Il karma della lattuga e la sofferenza della carota è stata una provocazione che è saltata fuori si e no mezza volta e tu la stai scorrettamente usata, di continuo, per prerpretare il tuo senso di "vittima immolata sull'altare del cosnumo critico". Sarà l'ora di rivedere questa posizione ??? Sarà l'ora di smettere di pensare di essere deriso ??


Giorgio




Le richieste fatte alle grandi catene di distribuzione (comprese quelle che
DOVREBBERO avere valenze etiche) giacciono inascoltate, si continua a non
trovare cibo vegan e se c'è non è etichettato nel modo corretto, questo cibo
continua ad essere venduto nei reparti dei dietetici, i latti vegetali sono
tassati di iva al 20% contro il 4% per i latti vaccini.

Qualcuno qui ha ricordato che nelle "convenction" dedicate al consumo
critico queste problematiche NON VENGONO MAI AFFRONTATE, o perlomeno succede
in casi rarissimi, lasciando ulteriormente aperto il problema.

  
E' il difetto di tutte le 
comunicazioni virtuali, 
    
Questa non è una comunicazione virtuale, ci sono persone vere dietro i
monitor. 
Non è un problema di comunicazione, o meglio non è SOLO un problema di
comunicazione. 

Come si fa a pensare di essere presi sul serio quando, a fronte di cifre
apocalittiche per nulla o poco contestabili, perlomeno nella drammatica
valenza che le stesse hanno per il pianeta, le risposte sono sempre le
stesse: 

- il karma della lattuga 
- la sofferenza della carota 
- il mio pollo non inquina perché me lo allevo io 
- mio nonno ha vissuto in tempo di guerra con l'erba del prato 
- la diossina non si trova nell'erba (qui dimenticando palesemente che il
ciclo delle acque è uno solo per il pianeta e che tutte le sostanze che vi
vengono immesse inquinano *ovunque*)

- anche i fagioli fanno male e possono essere letali 
- eccetera eccetera eccetera... 

Nessuno si è mai sognato di dire corbellerie come "tu che ti mangi il tuo
pollo che ti allevi nella tua casetta di campagna sei responsabile per
questo della deforestazione", ok se volete deridermi fate pure, potete
pensare che io sia folle, non sareste gli unici, ma non pensate che io sia
completamente rincoglionito...

Nel frattempo il problema della deforestazione (insieme a tutti gli altri)
resta, e se a ricordare che il consumo di carne è DRAMMATICAMENTE DANNOSO
per il pianeta siamo solo un paio di vegani sfigati, magari ben confinati
nelle varie liste vegan, beh signori "consumatori critici" mi permetto di
potervi criticare per questo...

  
Esistono, credo, modi diversi di essere consumatore critico, 
possibilita' 
diverse, vincoli oppure opportunita' che derivano da 
situazioni e condizioni 
diverse. 
    
Certo che esistono diversi modi, ma vivaddio! 

Ed è altrettanto certo che su oltre 50 ml.ni di italiani chi si alleva il
suo pollo è una percentuale minima (vedere cifre delle camere di commercio
in merito al numero di polli che "fabbrichiamo" e consumiamo).

E sul "fabbrichiamo" ci pongo l'accento! 

E' stato chiesto ai bambini delle scuole elementari da dove derivino i
bastoncini findus, molti bambini hanno risposto che vengono fabbricati dalla
findus:-(

e nel frattempo il merluzzo è in via di estinzione... (se poi pensiamo che
nelle gradi fabbriche galleggianti il 70% del pescato viene ributtato a mare
(morto ovviamente) perché scarsamente o per nulla commerciabile possiamo
immaginare quali siano i danni legati al consumo di carne di pesce).

Sempre sul "fabbrichiamo" molti bambini hanno risposto che i polli hanno 4
zampe e 6 ali, (perché al super la mamma le compra a confezioni
rispettivamente di 4 e di 6), cose che potrebbero anche fare ridere se non
fossero cosi' drammatiche e cosi' drammaticamente vere, sia per l'evidente
diseducazione dei bambini sia perché gli stessi non sanno più distinguere
tra una cosa fabbricabile ed un qualcosa che prima era un essere vivente...

(Posso già immaginare delle repliche, non sforzatevi sono solo esternazioni
della mia totale follia) 

Quindi cambiare detersivo non basta... 

  
Ritengo la scelta vegetariana un comportamento critico nei 
confronti del 
consumo. Le motivazioni di chi la pratica sono in ogni caso degne ed 
interessanti e vanno sino ad una scelta animalista e non 
specista. Bene. 
    
La scelta vegetariana, e più ancora vegana, è una scelta di rivoluzione e
rivoluzionaria, è una protesta forte, decisa, chiara, che ognuno può fare in
totale autonomia, senza bisogno di leader, movimenti, partiti...

  
Anche ridurre il consumo di carne, piuttosto che eliminarla dai pasti, 
rappresenta un comportamento critico. 
    
Assolutamente si, ed è questo che ho sempre cercato di far capire: 

Dal punto di vista della salute: ridurre il consumo di carne non puo' che
fare bene. 
Dal punto di vista dell'impatto ambientale: idem. 
Dal punto di vista animalista: salvo più animali con 9 persone che riducono
il loro consumo che con una che diventa vegetariana.

Dal punto di vista etico: non c'e' nemmeno da discuterne. 

  
Allevare da se' animali per 
autoconsumo e' un modo per contestare l'industria della 
carne, anche se cio' 
urta il sentimento morale e l'etica di chi non ritiene giusto che gli 
animali vengano uccisi. 
    
Dove questo è possibile, ma ove non è possibile, ovvero nella maggioranza
dei casi, è bene ridurre o ancora meglio eliminarne il consumo.

E poi i passaggi sono diversi e differenziati come modi e come tempi, a
volte prima si riducono o si eliminano i consumi che fanno di questo mondo
quello che è, poi si pensa alla morale e all'etica, anche se spesso, almeno
in questo caso per fortuna, le cose avvengono contemporaneamente.

Non è molto diverso dall'eliminare il consumo di certi prodotti perché la
loro filiera di produzione è dannosa, immorale o poco etica, ma quando il
"prodotto" è addirittura un essere vivente, spesso questa logica sembra
volatilizzarsi... chissà mai perché...

  
Nelle nostre societa' occidentali 
cresce il numero 
di coloro che optano per scelte vegetariane, vegan ed anche 
animaliste. 
    
E cresce a tal punto che gli ultimi dati statistici prevedono che nel 2050
il numero di vegetariani avrà raggiunto se non superato quello dei carnivori
(dati eurispes). 

Stiamo assistendo ad un grande cambiamento, ed è un cambiamento forte,
dobbiamo solo prenderne atto, con i suoi pro ed i suoi contro...

Ed è un segnale molto forte, così forte che induce modificazioni anche
notevoli nelle scelte di molte industrie, ma secondo voi McDonalds in USA e
fra non molto anche in Europa, avrebbe introdotto i menu vegetariani per
spirito etico? Cerca di conquistare anche quel pubblico che diventa sempre
più numeroso. 

E qui entra ancora di più in gioco il consumo critico (e responsabile) da
McDonalds non ci si va punto. E' sotto boicottaggio e tale deve restare.


  
Credo questo sia un fatto di grande rilievo e penso, in ogni 
caso, che un 
atteggiamento discorsivo, aperto alla comunicazione ed alla conoscenza 
reciproca possa non solo far crescere ancora questo numero, ma anche 
contribuisca a moltiplicare i comportamenti di consumo 
critico combinando, 
senza contrapposizioni, i diversi modi di agire. Siano dunque 
benvenute 
altre informazioni, altri dati, altre esperienze, altri vissuti... 
    
Ci si prova Osvaldo, ci si prova a renderlo discorsivo e "leggero", ma come
sempre si finisce con il solito finale. 

Ormai ci sono abituato ad essere accusato di dogmatismo, estremismo,
settarismo, oltranzismo, persino follia, non sarebbe la prima né l'ultima
volta che mi viene dato "ufficialmente" del folle. C'e' stato anche chi mi
ha minacciato, qualora avessi un figlio, di denunciarmi alle autorità e di
farmelo portare via, e non è una barzelletta... ma l'ho fregato xchè ho solo
cani e gatti:-)))

Quindi per me tutto nella norma, un po meno per il mondo.... 

Ah giusto per chiarire: 

Me la prendo allo stesso modo con tutti quei vegetariani/vegani/animalisti
che non si preoccupano di fare altre scelte, dal cambiare il loro consumo di
detersivi e/o di automobile o che hanno comportamenti irrispettosi della
vita dell'ambiente, del pianeta....

Saluti di pace antispecisti e vegani 

Gianluca 

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