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scuse per il disturbo
- Subject: scuse per il disturbo
- From: "qwavem\@libero\.it" <qwavem at libero.it>
- Date: Thu, 3 Feb 2005 10:31:51 +0100
chiedo scusa a tutti i membri della lista che sono stati annoiati dal nostro dibattito... ma mi sa che più che sul tema della libertà alimentare su cui non discuto, anzi sono sempre stato pronto a difendere le scelte delle persone vegetariane ( ci ho pure provato per un periodo, ma purtroppo il mio metabolismo non ha gradito e mi sono ammalato) il dibattito verteva su diversi modi di intendere il consumo critico... io l'ho sempre visto come un mezzo formidabile per scardinare le forme di potere economico e industriale che stanno creando dei veri disastri al nostro pianeta e al nostro popolo (intendo tutta l'umanità) per questo, cerco di scegliere sempre le cose con il livello tecnologico più basso (escludendo quindi tutte le fibre sintetiche) perchè la produzione di oggetti ad alta tecnologia, necessità di un sistema di accumulo di ricchezza e capitali che è possibile solo nel mondo attuale ( con il famoso rappporto 80/20) e anche certe tecnologie che possono apparire verdi non lo sono poi così tanto...per lo zaino ecologico che certi processi produttivi in questione hanno.... quindi una vita semplice che utilizzi le tecnologie appropriate, secondo me, tecnologie che permettano l'autocostruzione e autoproduzione di quasi tutto, per ritornare a forme artigianali in contrapposizione all'industria la vedo molto critica dal punto di vista dei consumi.. su una cosa concordo con gianluca, che la scelta vegetariana può facilitare la pratica del consumo critico...io che ho difeso la libertà di mangiare carne la mangio circa una volta al mese quando va bene (il 50% è autoprodotta, il resto lo compro da un amico), e ora che per poco tempo ho lasciato il lavoro in campagna per un contratto a tempo in un ufficio pranzo in circolo macrobiotico...e ceno con le provviste di legumi e cereali... quello che mi dispiace è che sebbene a livello teorico ci siano molte affinità, mi sembra che a moltissimi di noi manchi noi una visione realistica della natura e delle sue regole e dinamiche... la morte in natura è qualcosa di assolutamente necessario alla vita, l'unica specie che la teme e la esorcizza in ogni modo è la nostra (salvo per fortuna qualche pololo tribale che ancora ha un rapporto diretto con la Terra), questo processo porta a dare significati forse sbagliati a molte nostre azioni, a umanizzare la natura e gli animali invece di rendersi conto che siamo uguali e parte di uno stesso cerchio, la natura è spesso una madre dura che cerca di ottenere dai suoi figli il massimo pretendendo la perfezione, chi non ce la fà è fuori, ogni specie poi attiva dei sistemi di solidarietà (più o meno complessi) che permettono di aumentare la sopravvivenza dei propri membri... i popoli delle grandi praterie americane usano dire questo, se non morisse nessuno dove la metteremmo tutta la gente... un abbraccio a tutti ____________________________________________________________ 6X velocizzare la tua navigazione a 56k? 6X Web Accelerator di Libero! Scaricalo su INTERNET GRATIS 6X http://www.libero.it
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