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rassegna stampa: UN'E-MAIL A SOSTEGNO DI IGNACIO CHAPELA
- Subject: rassegna stampa: UN'E-MAIL A SOSTEGNO DI IGNACIO CHAPELA
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Mon, 3 Jan 2005 10:08:44 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est --------------------------------- tratto da "Green Planet" - 28/12/2004 UN'E-MAIL A SOSTEGNO DI IGNACIO CHAPELA Un suo articolo su Nature riportava che varietà indigene di mais in Messico erano contaminate da OGM, l'università di Berkeley lo vuole licenziare Dai siti dell' Institute of Science in Society e della campagna contro l'ingegneria genetica negli alimenti arriva un appello urgente a inviare e-mail in sostegno di Ignacio Chapela, lo scienziato che nel 2001 ha pubblicato su Nature l'articolo sull'inquinamento da mais GM delle varietà indigene di mais in Messico. Fin dalla pubblicazione del suo lavoro, Chapela ha avuto la vita dura, ma oggi viene definitivamente cacciato da Berkeley per l'opposizione del "Budget Committee," nonostante le numerose prese di posizione in suo favore di scienziati e colleghi. Dal sito della campagna è possibile mandare email alle autorità della California in cui si chiede che Chapela sia reintegrato nel suo ruolo accademico. Qui sotto invio un estratto tradotto della mail a Schwarzenegger, in cui si riprendono i punti principali della questione. MESSAGGIO A SCHWARZENEGGER, GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA Governatore Schwarzenegger, le scrivo per metterla a conoscenza di una grande ingiustizia che sta avvenendo all'Università di California, Berkeley. Forse ha sentito parlare di un professore di Berkeley, il Dott. Ignacio Chapela, al quale di recente è stata negata la docenza in circostanze straordinarie Il Dott. Ignacio Chapela, assistente presso la Division of Ecosystem Sciences all'Università della California, a Berkeley, ha preso apertamente posizione contro i legami tra università e industria biotecnologica. Dopo la pubblicazione del suo articolo su Nature nel novembre 2001, in cui riportava che varietà indigene di mais in Messico erano state contaminate da mais geneticamente modificato, la docenza gli è stata negata. (...) Studi successivi hanno poi convalidato i risultati pubblicati nell'articolo su Nature. (...) Chiedo che vi mettiate in contatto con il cancelliere Birgeneau, esprimendo la vostra preoccupazione su questo argomento. Per inviare le email cliccare sul sito della campagna: http://www.thecampaign.org/alert_chapela.php ----------- Altre informazioni: nonostante il Department of Environmental Science, Policy and Management si sia espresso per la conferna dell'incarico a Chapela con uno schiacciante 32 voti a uno, e nonostante il rinnovo del contratto sia stato votato all'unanimità dallo specifico Campus Ad-hoc Committee, il comitato finanziario dell'università ha deciso di cessare il rapporto. In quest'ultimo comitato siede il professor Rine, che si è distinto (assieme a un paio di personaggi fittizi inventati dalle agenzie di relazioni pubbliche delle major biotech) nelle richieste a Nature di smentire l'articolo di Chapela, sostenendo che la metodologia era imprecisa (studi successivi -vedi anche sotto- hanno, invece, confermato i dati pubblicati nell'articolo incriminato). A orientare la scelta del consiglio per il budget, non sembra estraneo il contratto stipulato con la ex Novartis (ora Syngenta), che prevede 25 milioni di dollari in 5 anni a favore del Department of Plant and Microbial Biology, contratto che Chapela aveva ripetutamente ciriticato con dichiarazioi pubbliche, sostenendo il rischio di conflitti di interessi e il controllo delle imprese sulla ricerca. (Unimondo.org, 27 dicembre 2004 ) Vedi anche: - IL RAPPORTO SEGRETO SUGLI OGM CHE GLI USA VOLEVANO NASCONDERE - MESSICO: MAIS CONTAMINATO DA OGM IN 9 STATI - ALLARME CONTAMINAZIONE OGM IN MESSICO - ESCE ''L'INGANNO A TAVOLA'' IL RAPPORTO SEGRETO SUGLI OGM CHE GLI USA VOLEVANO NASCONDERE Greenpeace: "Il NAFTA raccomanda che tutto il mais statunitense che entra in Messico venga ridotto in farina per evitare la contaminazione e la dispersione nell'ambiente". Roma, 19/10/04 Greenpeace ha reso noto oggi un rapporto del NAFTA che raccomanda che venga ridotto in farina tutto il mais statunitense che entra in Messico per evitare la contaminazione delle sementi e la conseguente dispersione in ambiente. Secondo il rapporto, il Messico dovrebbe anche mantenere la moratoria sul mais transgenico per tutelare la propria biodiversità. Nel 2003 gli Usa hanno esportato in Messico oltre 5,5 milioni di tonnellate di mais, almeno il 30% del quale transgenico. Mancando negli Stati Uniti ogni forma di segregazione, tutto il mais Ogm importato in Messico andrebbe etichettato come Ogm, come sostiene anche il rapporto stilato dalla Commissione per la cooperazione ambientale del NAFTA (North American Free Trade Agreement ). Non è un caso, insomma, che il governo Usa abbia bloccato la pubblicazione di questo rapporto che è stato completato a giugno. “Visto che il rapporto riconosce i rischi ambientali del mais Ogm, diventa difficilmente sostenibile il ricorso statunitense al Wto contro la moratoria europea sugli Ogm, in vigore dal 1998” afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. In agosto, il Wto aveva accettato la richiesta europea che una commissione di scienziati venisse consultata prima di una decisione su questa vertenza. Il rapporto NAFTA dovrebbe essere ora un valido sostegno alla posizione europea orientata al principio di precauzione: la seconda udienza del caso al Wto è prevista per il 23-24 novembre. “E’ soprendente che la Commissione Europea non sostenga gli Stati membri che vengono attaccati al Wto e chieda loro di eliminare i bandi nazionali agli Ogm, quando è l’Organizzazione del libero commercio a sostenere la moratoria sulla coltivazione del mais Ogm e a segnalare i rischi dell’importazione di Ogm” sostiene Ferrario. La Commissione ha usato la vertenza al WTO come scusa per imporre l’ approvazione di nuovi Ogm in Europa nonostante la preoccupazione di diversi stati membri sulla loro sicurezza. Ha anche minacciato azioni legali contro gli Stati che mantengano la moratoria sugli Ogm, sotto accusa da parte degli Stati Uniti. Di “clausole nazionali di salvaguardia” si discuterà il prossimo 29 novembre al comitato di regolamentazione della Direttiva 2001/18/EC. Greenpeace, 19 ottobre 2004 MESSICO: MAIS CONTAMINATO DA OGM IN 9 STATI La notizia diffusa dalla coordinatrice della campagna OGM di Greenpeace in un meeting sui problemi dell'industria maidicola locale Secondo Liza Cervantes Tores, coordinatrice della campagna OGM di Greenpeace Messico, in ben nove stati del paese il mais convenzionale é stato trovato contaminato da mais OGM. La Torres ha comunicato la notizia a un meeting fra le organizzazioni di agricoltori, ambientalisti, gente del luogo e scienziati riguardo ai problemi che dovrà affrontare il settore maidicolo messicano. Il meeting ha ha fatto appello alle autorità nazionali di limitare la diffusione di mais OGM e di incoraggiare la coltivazione di mais biologico, ha riferito il Latin American News Digest. Traduzione di Marina Littek Articolo originale disponibile su: http://just-food.com/news_detail.asp?art=57899&dm=yes just-food.com, 21 giugno 2004 ALLARME CONTAMINAZIONE OGM IN MESSICO Il ‘frankencorn’ sfugge al controllo dei laboratori di ricerca. L'allarme di scienziati e agricoltori Ad una conferenza tenuta ad Oaxaca (Messico) Amanda Galvez, capo del dipartimento messicano sulla biosicurezza e gli OGM, ha detto che uno studio finanziato dal governo federale ha confermato numerosi casi di trasferimento di geni modificati alle piante convenzionali. Lo studio non e’ ancora stato completato e verra’ pubblicato ufficialmente a giugno. Il Messico ha dichiarato una moratoria sul mais geneticamente modificato nel 1998, rendendo illegale la coltivazione al di fuori dei laboratori autorizzati. Nonostante questo, in uno studio su 188 comunita’ nello stato di Oxaca in cui si coltiva mais, Galvez ha detto che il 7.6 % delle piante campionate nel 2001 era geneticamente modificato. Galvez ha detto che le autorita’ hanno messo in guardia gli agricoltori che esisteva la possibilita ’ che stessero piantando semi OGM, e hanno fatto in modo di ridurre la percentuale di semi OGM allo 0,11 con misure successivi. Ma ha anche aggiunto che la percentuale di piante inquinate non sara’ mai zero. “Possiamo cercare di ridurre la diffusione di queste piante, ma non possiamo tornare indietro e fermare il tutto adesso” ha detto Galvez. Aldo Gonzalez, rappresentante di un gruppo di agricoltori, ha protestato che I dati erano incompleti. “ Vorrei chiedere se la percentuale di OGM e’ davvero scesa o se i livelli ridotti registrati indicano semplicemente che gli scienziati non sono in grado di identificare gli organismi OGM di seconda generazione”. (CBS news, 11 marzo 2004) Gli agricoltori messicani sono ansiosi di proteggere dall’inquinamento genetico il mais che i loro antenati hanno sviluppato negli scorsi 7000 anni. Agricoltori e scienziati hanno detto che sono necessari finanziamenti per studiare metodi specifici per proteggere il piu’ grande ‘pool genetico’ di mais al mondo. (Reuters, 3 marzo 2004) ESCE ''L'INGANNO A TAVOLA'' Vandana Shiva: "I giganti del biotech stanno usando l'ingegneria genetica per arrivare a controllare le nostre vite e i nostri sistemi alimentari, attraverso la menzogna e la paura". I giganti del biotech come Monsanto stanno usando l'ingegneria genetica per arrivare a controllare le nostre vite e i nostri sistemi alimentari, attraverso la menzogna e la paura. Non manipolano solo la vita, ma anche i fatti. Ed ecco finalmente in "L'inganno a tavola" abbiamo le prove di come, negli ultimi anni, le colture e i cibi transgenici siano stati imposti al mondo con la forza. Abbiamo le prove di come la propaganda abbia preso il posto della scienza, di come si siano fatti sparire i rischi mettendo a tacere gli scienziati che lavoravano sui rischi. L'emergere di nuovi pericoli da nuove tecnologie richiede un'intensificazione della ricerca pubblica, per valutare i rischi e fornire conoscenze ai sistemi deputati al controllo della biosicurezza e della salute pubblica. Ma proprio quando la ricerca pubblica e' piu' che mai necessaria per proteggere la salute delle popolazioni, gli scienziati indipendenti che svolgono studi indipendenti diventano novelli Galileo. Vengono allontanati dalle loro ricerche e dagli istituti in cui lavorano, sotto la pressione degli interessi di gruppi ristretti disposti a introdurre a qualunque costo sul mercato alimenti pericolosi, e impegnati a creare un'atmosfera generale in cui l'ignoranza dei rischi viene presa per garanzia di sicurezza. Tyrene Hayes, uno scienziato dell'Universita' della California a Berkeley, nel suo laboratorio ha esposto giovani rane a dosi molto basse di atrazina, il diserbante piu' diffuso; i maschi si sono trasformati in ermafroditi, un risultato che fa pensare che l'atrazina possa essere un distruttore endocrino. Syngenta, la multinazionale che e' il principale produttore di atrazina, per prima cosa ha tentato di bloccare questo studio. Quando Hayes ha continuato con fondi propri, ha provato a offrirgli 2 milioni di dollari perché proseguisse le sue ricerche "in ambiente privato". Hayes ha declinato l'offerta e ha pubblicato il proprio lavoro negli Atti della National Academy of Sciences. Syngenta ha continuato ad attaccare quello studio e a fare di tutto perché non divenisse lo strumento di politiche utili alla protezione della salute pubblica e dell'ambiente. Arpard Pusztai era riconosciuto come la piu' grande autorita' mondiale nel campo delle lectine quando lavorava al Rowett Institute di Aberdeen, in Scozia. Pusztai fu incaricato dal governo britannico di condurre una ricerca per valutare gli effetti sulla salute prodotti dalle patate geneticamente modificate. Cio' che fece fu dare da mangiare le patate transgeniche ai ratti. Cio' che trovo' fu che i ratti manifestavano danni a molti tessuti e al sistema immunitario. Dopo che, con il consenso del suo istituto, ebbe reso pubblici i risultati della sua ricerca, Pusztai venne licenziato e una vasta campagna fu orchestrata per screditare il suo lavoro, campagna che vide tra i suoi protagonisti le piu' alte autorita' dello stato. La sua casa fu svaligiata, i suoi dati e gli appunti rubati. In seguito, i risultati delle sue ricerche furono pubblicati sulla rivista Lancet. In un altro istituto di fama mondiale, la Cornell University, John Losey ha studiato gli effetti che il mais Bt, ottenuto con l'ingegneria genetica, puo' avere su specie non-target. Ha alimentato larve della farfalla monarca con foglie di una comune erba di campo cosparse di polline del mais Bt. Moltissime delle larve che avevano mangiato le foglie col polline Bt sono morte, mentre le larve del gruppo di controllo nutrite con foglie spolverate di polline non geneticamente modificato sono sopravvissute tutte. Questo studio innocente ha scatenato la furia della Monsanto e della Novartis, che continuano a ripetere che le loro colture Bt, appositamente ingegnerizzate per uccidere parassiti come il "bollworm" del cotone e la piralide del mais, non hanno alcun effetto sulle specie non-target. Uno scienziato dell'Universita' della California a Berkeley, Ignacio Chapela, ha scoperto che il polline del mais geneticamente modificato ha inquinato le varieta' naturali che crescono in Messico, il centro mondiale della biodiversita' del mais; lo studio di Chapela e' apparso sulla rivista Nature nel novembre del 2001. Quel lavoro avrebbe dovuto suonare come un grosso campanello d'allarme sul fatto che l'inquinamento portato dalle piante transgeniche puo' contaminare la biodiversita' per sempre. E invece il Bivings Group, l'agenzia che cura le pubbliche relazioni per Monsanto, ha lanciato una poderosa campagna [utilizzando soprattutto Internet] attraverso esperti che si sono spacciati per scienziati usando nomi fittizi. Gli editori di Nature, non abituati a forme di pressione cosi' aggressive, hanno fatto qualcosa che non ha precedenti nei 133 anni di esistenza di questa rivista scientifica: hanno pubblicato una prudente lettera di parziale sconfessione del lavoro di Chapela. Le ripetute pressioni dei sostenitori del biotech hanno stroncato la carriera accademica di Chapela a Berkeley. La strategia di manipolazione dei risultati scientifici e dei sistemi di regolamentazione messa in atto dalle multinazionali pone serie minacce all'indipendenza della scienza e alla salute pubblica. Nel 2002 Monsanto e' riuscita a manipolare le autorita' indiane in modo da ottenere l'autorizzazione a seminare il proprio cotone GM. Questo cotone si e' rivelato un fallimento. Piu' di 12 ricerche indipendenti, compresi gli studi governativi, hanno dimostrato che, al posto delle 3 tonnellate per ettaro promesse, il cotone GM ha reso soltanto 400 kg per ettaro. I coltivatori, anziché veder aumentare il proprio reddito di 20000 rupie per ettaro, hanno perso 12800 rupie per ettaro. Questi studi sono stati ignorati. Ed invece Martin Qaim dell'universita' di Bonn e David Ziberman dell'Universita' della California a Berkeley, senza aver mai neppure visto i campi degli agricoltori indiani nella stagione di questi raccolti, hanno pubblicato su Science un articolo in cui dicono che l'esperienza del cotone Bt fatta dall'India e' stata positiva e che il rendimento e' aumentato dell'80%. Qaim e Ziberman hanno utilizzato dati forniti loro da Monsanto-Mahyco, non hanno mai condotto una propria valutazione indipendente. In Kenia la Monsanto si e' servita di Florence Wanbugo per proclamare i supposti miracoli dell'ingegneria genetica della patata dolce. Oggi la falsita' di questi pretesi successi e' un fatto provato. La scienza si sta riducendo a un cumulo di informazioni "delle multinazionali, dalle multinazionali, per le multinazionali". Senza liberta' e indipendenza non c'e' scienza, ci sono soltanto abili strategie di comunicazione e propaganda. Desidero esprimere la piu' profonda stima ai molti amici coraggiosi che hanno pagato di persona l'essersi battuti in difesa della sicurezza e della liberta' di noi tutti. Desidero ringraziare Jeffrey Smith per questo libro coraggioso. Sono molto lieta di presentare al pubblico italiano questo libro che, sono convinta, avra' un ruolo fondamentale nel favorire la transizione dai "semi dell'inganno" ai "semi della liberta'", liberta' per gli agricoltori, liberta' per i consumatori, liberta' per gli scienziati e liberta' per tutte le specie viventi. (Vandana Shiva) ------------------------------------------------------------------------ "Questo libro unisce un'acuta analisi della vera natura dell'ingegneria genetica, una critica devastante sui rischi per la salute e per l'ambiente delle colture GM, ed esempi gravissimi sulla manipolazione della scienza e dei mezzi d'informazione da parte dell'industria biotecnolgica". Michael Meacher, ex ministro inglese dell'ambiente "Un economista americano ha raccolto le ricerche sulla sicurezza degli alimenti biotech e le testimonianze di scienziati messi a tacere per favorire l'industria. L'effetto? Allarmante". D. La Repubblica delle Donne "Ogm: studio choc dagli Usa. Uno studioso americano denuncia i pericoli degli Ogm, un centinaio di persone sono morte e tra 5.000 e 10.000 si sono ammalate". Vita non profit magazine In netto contrasto con le rassicurazioni della propaganda ufficiale, il libro mette a nudo le macchinazioni delle industrie biotech e dei governi per nascondere all'opinione pubblica i pericoli degli alimenti GM gia' sulla nostra tavola. Con uno stile avvincente e un grande talento nel trattare temi scientifici con precisione e chiarezza, l'autore riesce a fondere il miglior giornalismo d'inchiesta con l'arte del racconto. Jeffrey M. Smith e' direttore e fondatore dell'Institute for Responsible Technology. Da oltre dieci anni e' impegnato per diffondere informazioni sulla sicurezza degli alimenti geneticamente modificati. L'edizione italiana e' arricchita dal capitolo "Italia: liberi da OGM", redatto da Roberto Conti (Vicepresidente ANCC-Coop), Stefano Masini (Responsabile Ambiente-Territorio Coldiretti) e Ivan Verga (Vicepresidente Verdi Ambiente e Societa', VAS). Dal 16 aprile in libreria L'INGANNO A TAVOLA - Le bugie delle industrie e dei governi sulla sicurezza dei cibi geneticamente modificati di Jeffrey M. Smith, pagg. 224, euro 18,00, Nuovi Mondi Media ------------------------------ N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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