Rassegna stampa: Francia, prima vittoria per gli estirpatori di OGM



Vi ricordate quest'estate, il 24-25 luglio 2004 a VERDUN s/GARONNE,il
"RASSEMBLEMENT DES FAUCHERURS VOLANTAIRES D’O.G.M."? In quella data, guidati
da José Bové, leader della contestazione contadina, un migliaio di esponenti
dei movimenti anti OGM francesi, tra cui deputati e sindaci, estirpavano con
le mani un campo di mais Ogm. L'azione di protesta nonviolenta contro le
coltivazioni OGM in pieno campo portò con se numerose denunce penali per
tanti partecipanti.
In questo mese è stato messo in calendario il primo processo e con sorpresa
positiva si è avuto un atteggiamento del tribunale non pregiudizialmente
ostile ai "Faucheurs Volontaires", infatti è stata riconosciuta la tesi
avanzata dalla difesa e cioè che l'azione ha avuto un carattere collettivo e
non è riconducibile a singoli portavoce o sindacalisti.
Vi proponiamo la traduzione di un articolo in merito apparso su L'Humanité.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da L'Humanitè - 10/11/04

Prima vittoria per gli estirpatori di OGM
Il tribunale di Tolosa ha riconosciuto il carattere collettivo dell'azione.
Una  misura che incoraggia "tutti quelli che lottano contro il liberismo".
Il processo è rinviato a gennaio.

Tolosa, dal nostro corrispondente regionale, Alain Raynal.
Scrosci di applausi ed abbracci. I numerosi "falciatori volontari", riuniti
lunedì davanti al palazzo di giustizia di Tolosa, hanno festeggiato come si
deve questa "prima volta" negli annali giudiziari, considerata una vittoria
storica.
"Un processo equo giustifica che tutti i coautori siano  giudicati allo
stesso tempo", ha annunciato la presidentessa del tribunale per spiegare la
sua decisione di estendere il processo a coloro che hanno rivendicato
personalmente la loro partecipazione alla distruzione di campi di mais OGM a
Menville (Haute-Garonne).
Come "estirpatori volontari", questi militanti sono dunque diventati
"protagonisti volontari", dal momento che, ciascuno, come specificato per
iscritto fin dall'inizio dell'azione, si assumeva pienamente le proprie
responsabilità, comprese le eventuali conseguenze penali.
Al di là della riconoscenza del carattere collettivo dell'azione, è stato
affermato il rifiuto di "spezzettare, di troncare un processo" prendendosela
solamente con alcuni portavoce o responsabili sindacalisti come sperava il
ministro della Giustizia.
"Giudicare una persona avendo strappato mille piante di mais, non è la
stessa
cosa che mille persone che strappano ciascuna una pianta di mais", aveva
riassunto Francois Roux, secondo cui il giudizio di Tolosa dovrebbe fare
giurisprudenza.
Il segretario nazionale dei Verdi, Gilles Lemaire, ha salutato "il coraggio
del tribunale e l'indipendenza dei giudici che mettono in causa il potere
assoluto del procuratore di scegliere chi perseguire". "è una decisione
storica che riconosce la dimensione collettiva della disobbedienza civile
non violenta, e che può essere innovativa nel diritto, fautrice di
giustizia e di democrazia", insisteva José Bové, apprezzando come al di là
della lotta anti-OGM, questa decisione possa essere utile anche per altri
conflitti sociali.
Dal momento dell'annuncio del tribunale penale, Joëlle Greder, segretario
regionale, nel Midi-Pyrenees, e membro della direzione nazionale del PCF, si
è rallegrata del successo significativo ottenuto dagli "estirpatori
volontari". "Questa prima vittoria è un incoraggiamento per tutti quelli che
lottano contro il liberismo." Un incoraggiamento -ha continuato- "ad un
raggruppamento più largo e più forte, per guadagnare l'assoluzione di tutti
gli estirpatori  che agiscono nel nome dell'interesse generale, per una
moratoria sulle iniziative in pieno campo, per ottenere un dibattito
pubblico nel paese."
Dovrebbero essere 238 o 259, un numero ancora da precisare, da sentire il 24
gennaio prossimo, data fissata per la ripresa del processo. Salvo che, da
qui a poco, la corte d'appello di competenza, giudichi improcedibile la
convocazione o decida di giudicare sul caso lei stessa.
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