[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
rassegna stampa: CRITICHE SLOWFOOD A VERONESI
- Subject: rassegna stampa: CRITICHE SLOWFOOD A VERONESI
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 16 Nov 2004 12:05:32 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ----------------------- tratto da Green Planet - 15/11/04 CRITICHE SLOWFOOD A VERONESI Dicono che gli Ogm non fanno male alla salute umana. Vero o falso, è assolutamente ininfluente. Chi vuole un mondo libero da Ogm non lo fa perché fanno male, ma perché uccidono la biodiversità, affamano popolazioni intere rendendole schiave di 5 aziende, perché con loro vengono introdotti nell’ambiente tonnellate di pesticidi e (ma solo in ultima analisi) perché forse fanno male. Dopo la recente pubblicazione del “manifesto” pro Ogm è utile provare a confutare alcune tesi, palesemente infondate, in fatto di organismi geneticamente modificati. In occasione del "manifesto" firmato da Umberto Veronesi e diverse associazioni di ricercatori vengono esposte tre tesi: primo, con il decreto Alemanno si blocca la ricerca e perciò il progresso, condannando il paese all'emarginazione. Secondo, si limita la libertà delle persone. Terzo, ci si comporta da egoisti perché si impedisce alla scienza di debellare la fame nel mondo. Purtroppo per il professore e i suoi sodali non una delle tre proposizioni ha il benché minimo fondamento. Infatti la ricerca sulla genetica delle piante non è affatto proibita né limitata dal decreto in questione. Il decreto Alemanno non proibisce nulla, regola, disciplina. Tutto ciò che si vuole ottenere è che il transgenico di un campo non faccia danno al vicino coltivatore tradizionale o biologico. È lo stesso discorso del fumo passivo nei locali pubblici: se la persona seduta al tuo fianco fuma inquina anche te, che non sei mai stato fumatore. Quella che gli Ogm possano contribuire a risolvere la fame nel mondo è una favola a cui ormai non credono neanche i bambini più ingenui. Nel mondo si produce molto più cibo di quanto sarebbe necessario, il problema non sta nella produzione ma nella distribuzione e nei sussidi all’ agricoltura dei paesi occidentali. Inoltre gli organismi geneticamente modificati sono fatti per resistere ai pesticidi in modo che le piante possano resistere ad un’irrorazione massiccia. I grandi produttori di sementi Ogm nascono come industrie chimiche, solo negli ultimi anni si sono allargate al mercato dei semi per poter vendere “sementi & veleno”. I risultati sono terribili: si crea dipendenza dal seme transgenico, che deve essere riacquistato, e si crea dipendenza dal pesticida. Ancora una mezza, importantissima, bugia resta da confutare. Chi promuove l’uso di Ogm sostiene che non fanno male alla salute umana. Affermazione che, vera o non vera, è assolutamente ininfluente. Chi si batte per un mondo libero da Ogm non lo fa perché questi fanno male. Si è contro gli Ogm perché uccidono la biodiversità, affamano popolazioni intere rendendole schiave di 5 multinazionali, perché con loro vengono introdotti nell’ambiente tonnellate di pesticidi e, solo in ultima analisi, perché forse fanno male in modo diretto. Dalla difesa dell’agricoltura tradizionale dipende quella del cibo tradizionale. Per sostenere la lotta a favore di un ambiente non contaminato, per la biodiversità e a tutela dei prodotti di qualità è possibile sostenere l’iniziativa di Slow Food “Una ricetta vi seppellirà”, stampando l’appello e portandolo ai ristoranti amici il più presto possibile: Una ricetta vi seppellirà. (Slowfood, 9 novembre 2004) ----------------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
- Prev by Date: ACQUE MINERALI, E' SFIDA COCA COLA-NESTLE'
- Next by Date: Ribelli della t/Terra:fermata torino- sabato 20novembre Terra e Libertà/Critical Wine
- Previous by thread: ACQUE MINERALI, E' SFIDA COCA COLA-NESTLE'
- Next by thread: Ribelli della t/Terra:fermata torino- sabato 20novembre Terra e Libertà/Critical Wine
- Indice: