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Comunicato - Piccole aziende in Europa : quale futuro ?
- Subject: Comunicato - Piccole aziende in Europa : quale futuro ?
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Wed, 10 Nov 2004 11:37:00 +0100
riceviamo da ARI (Associazione Rurale Italiana) e vi giriamo il seguente comunicato emesso a conclusione del seminario "Piccole aziende in Europa : quale futuro ?", tenutosi ad Aix en Provence (Francia) il 28 e 29 ottobre 2004. a cura di AltrAgricoltura Nord Est --------------------------------- Dichiarazione finale del seminario: " Pequenas Farms in tutta Europe : Welche Futuro ? " Riunite ad Aix en Provence il 28 e 29 ottobre 2004, su invito della Confédération Paysanne e della Coordination Paysanne Européenne (CPE), organizzazioni di 14 paesi europei, con l'appoggio di numerosi economisti, sul tema "piccole aziende in Europa, quale futuro ?", hanno approvato la seguente dichiarazione : In ogni paese dell'UE, le piccole aziende spariscono per l'azione congiunta delle politiche agricole europee (primo e secondo pilastro) e nazionali, nel quadro più vasto della "liberalizzazione" totale degli scambi imposta dall' OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio - ndt). Esse sono una realtà importante per la società europea in fatto di impiego, di territorio, di qualità dei prodotti, di conservazione delle risorse naturali. Mantenere ed aumentare il numero delle piccole aziende in Europa è quindi ormai, per le organizzazioni contadine presenti, una priorità, qualunque siano le loro diverse situazioni. Nonostante le attive politiche di eliminazione che esse hanno subito, le piccole aziende rappresentano, in particolare nell'Europa Mediterranea e Centrale, la maggior parte dell'impiego agricolo. In ogni paese esse sono essenziali per l'economia locale e per la dinamica del tessuto rurale. Le piccole aziende non sono un residuo del passato: esse sono portatrici di molteplici esperienze tecniche e sociali divenute oggi pratiche correnti, soprattutto nello sviluppo di un'agricoltura contadina più autonoma (minor dipendenza dall'esterno, più economa in energia e consumi, privilegiando circuiti corti di trasformazione e commercializzazione alla portata dei contadini) e più vicina ai consumatori, al contrario del modello agricolo che vogliono imporci, ad esempio con gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati - ndt). Non si tratta solo di resistere, ma anche di promuovere aziende che saranno necessarie domani, in particolare per garantire la sovranità alimentare regionale in un'economia di prossimità. Per mantenere e moltiplicare le piccole aziende, le politiche nazionali ed europee devono : · Cessare definitivamente di privilegiare ogni cessazione di attività. · Arrestare il processo di concentrazione del fondiario e degli altri mezzi di produzione e mettere in atto una politica di ridistribuzione e di smantellamento. · Mantenere la destinazione agricola delle terre denunciando la confisca di terre agricole a profitto del rimboschimento, di divertimenti, … · Riconoscere lo statuto di contadino/contadina ad ogni persona avente un' attività economica agricola, senza limite minimo. · Non fondare più la politica dell'inserimento sulla capitalizzazione dei mezzi di produzione e l'ingrandimento delle superfici, ma sull'impiego e sul valore aggiunto. · Riconoscere le nostre pratiche di controllo delle qualità nutritive e sanitarie, specifiche alle piccole unità di produzione, trasformazione e distribuzione ed adottare norme conseguenti. · Nell'attesa di mettere in atto prezzi agricoli remunerativi, occorre riequilibrare la distribuzione dei pagamenti diretti attraverso la fissazione di tetti massimi e la modulazione (rispetto di particolari condizioni - ndt) ed anche con l'introduzione di specifici pagamenti per le piccole aziende. I partecipanti si impegnano a scambiare le loro esperienze, coordinare le loro azioni in collaborazione con la società civile, per resistere, applicare e far applicare questa diversa politica. Già ora è indispensabile ottenere un cambiamento radicale dell'orientamento del prossimo Regolamento dello Sviluppo Rurale (2007-2013). E' tutti assieme che difenderemo un'altra agricoltura per un'altra società. Arbeitsgemeinschaft bäuerliche Landwirtschaft (AbL, Deutschland)* Associazione Rurale Italiana (ARI, Italia)* Assocjazzjoni Tal-Bdiewa (ATB, Malta)* Asemblea Pagesa (Catalunya,Estado Espa-ol ) Confédération Paysanne (France)* Confédération Nationale des Syndicats d'Exploitants Familiaux (MODEF, France)* Confederação Nacional da Agricultura (CNA, Portugal)* Coordinadora de Organizaciones de agricultores y Ganaderos (COAG, Espa-a) Crocevia (Italia) Euskal Herriko Nekazarien Elkartasuna (EHNE, Estado Espa-ol)* Front Uni des Jeunes Agriculteurs (FUJA, Belgique) * Kodukant- Movement of Estonian Villages and small towns (Estonia) Magyar Gazdakörök Es Gazdaszövetkezetek Szövetsege (MAGOSZ ,Magyar)* Mouvement d'Action Paysanne (MAP,Belgique)* NAUK (Croatia) Norske Bonde - og Smabrukarlag (NBS, Norge)* OKP NSZZ RI „Solidarnosc" (Polska) Österreichische Bergbauernvereinigung (ÖBV, Österreich)* Plataforma Rural (Espa-a)* Sindicato Labrego Galego (SLG, Estado Espa-ol )* Uniterre (Suisse)* Vereinigung zum Schutz der kleinen und mittleren Bauern (VKMB, Schweiz) * *= membri della CPE (Coordination Paysanne Européenne). (traduzione a cura di A.R.I.) ---------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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