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rassegna stampa: «Sì al calo dei prezzi, ma non del la qualità»
- Subject: rassegna stampa: «Sì al calo dei prezzi, ma non del la qualità»
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Sat, 17 Jul 2004 09:41:36 +0200
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ----------------------- tratto da "Il Gazzettino" - 16/07/04 AltrAgricoltura e Rete del lavoro migrante insieme per combattere la folle corsa al ribasso e la concorrenza sleale tra ipermercati e discount «Sì al calo dei prezzi, ma non della qualità» Produttori agricoli e allevatori di casa nostra non riescono a sostenere la rivalità con il mercato di Sud America e Asia La caccia al cliente che vede in rivalità supermercati e discount avrà una sola vittima, il consumatore. Ne è convinto Guglielmo Donatello di AltrAgricoltura Nord Est: «I cosiddetti prezzi killer applicati dalla grande distribuzione ad alcuni prodotti mettono in cattiva luce i negozianti di fiducia e i loro prezzi più elevati, inaspriscono la concorrenza tra i venditori e penalizzano i clienti offrendo prodotti di bassa qualità». «Il mercato dei prodotti alimentari sta vivendo una ristrutturazione epocale che parte da lontano - spiega ancora Donatello - L'80 per cento del commercio internazionale è nelle mani di sole 18 multinazionali che stanno delocalizzando la produzione agricola per abbattere i costi. Prendiamo come esempio i polli: gli allevatori europei sono destinati a fallire di fronte alla concorrenza dei colleghi brasiliani, che mettono attualmente sul mercato 21 miliardi di polli a prezzi molto bassi. I cereali usati come mangime lì costano tre volte di meno che da noi, anche grazie all'impiego di ogm, i controlli sanitari sull'impiego di antibiotici e altri farmaci sono alquanto carenti. Lo stesso discorso vale per gli altri Paesi pronti a monopolizzare il mercato della carne, Cina e Thailandia in testa». Tornando a casa nostra, che si può fare per mangiare bene senza spendere troppo e senza ricorrere a prodotti scadenti? «La legge non ci aiuta e nemmeno la Regione, che dovrebbe regolare anche il commercio alimentare e intanto dà l'ok per altri 140 mila metri quadrati destinati agli ipermercati» continua il portavoce di AltrAgricoltura , che conta nel Veneto quasi 400 associati. «Noi allevatori abbiamo chiesto più volte a chi di dovere di far sapere ai consumatori l'azienda di provenienza dei prodotti, ma invano - aggiunge Stefano Corso, presidente del consorzio agricolo "Fattorie delle Venezie" - Oggi infatti chi targa un pollo che andrà in tavola è il macellatore. Se l'animale viene ucciso e lavorato in Italia avrà il marchio italiano, quando magari è stato allevato in condizioni disastrose in Cina o chissà dove. Il suo prezzo sarà ovviamente più basso di quello nostro. Per non parlare dei prezzi gonfiati. Un esempio? A febbraio abbiamo dovuto vendere i nostri polli vivi a 0,40 euro al chilo, per trovare i petti di pollo in vendita a 9,20 euro!». Due allora le proposte di AltrAgricoltura : «Mettere insieme produttori agricoli e distributori e siglare un protocollo d'intesa per avere maggiore garanzia dei prodotti, sotto il controllo del Comune - suggerisce Donatello - In più, creare spacci comunali o altri mercati rionali con prezzi fissi e prodotti nostrani di buona qualità». «Noi immigrati siamo i primi a dover acquistare a basso prezzo - conclude Ismail Aityahya della Rete del lavoro migrante - Senza dimenticare che i poveri italiani stanno aumentando e fanno fatica come noi ad arrivare a fine mese. Ci sta inoltre a cuore favorire quei produttori che non sfruttano la manodopera extracomunitaria. Chiediamo cibi sani e siamo pronti ad organizzare con AltrAgricoltura una vendita "dimostrativa" a prezzi abbordabili. L'appuntamento è fissato molto probabilmente per la prossima settimana: debutteremo in via Anelli, ma non dimentichiamoci che i quartieri dove abitano immigrati in difficoltà sono anche altri». --------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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