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acqua bene comune
- Subject: acqua bene comune
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Fri, 9 Jul 2004 16:49:02 +0200
Content-Type: text/plain X-MIME-Autoconverted: from 8bit to quoted-printable by mailer.iperv.it id QAA05358 La facoltà del bene comune ad Abano Terme Per chi, è convinto che l'acqua non sia una merce da dare in pasto agli sponsor delle privatizzazioni, e ha voglia di fare società a partire da questo, ecco che arriva una interessante proposta di studio, ricerca e sperimentazione, avendo come presupposto «Il manifesto per il diritto all' acqua per tutti», aperta soprattutto a chi opera nel territorio e deve gestirne in modo consapevole i beni comuni. Parliamo della prima Facoltà dell'Università del Bene Comune, quella dell' Acqua. Comincierà infatti nella prima settimana di luglio, ospitata dal Comune di Abano Terme [Padova], uno dei quattro percorsi formativi dell' Università del Bene comune. Una università atipica, non solo nel nome ma anche nelle metologie, dove il sapere, al pari delle «materie» proposte, è considerato un patrimonio collettivo da accrescere e partecipare assieme. Il progetto è nato a seguito dei lavori del «Gruppo di Lisbona» a sostegno alle iniziative promosse durante il 2003, anno internazionale dell'acqua, dal Comitato internazionale per il contratto mondiale dell'acqua [nato nel 1999]. Il Gruppo di Lisnona è una sorta di comunità internazionale composta da docenti e attivisti impegnati «nella promozione di alternative alla mercificazione della conoscenza e dell'educazione e costituisce una proposta concreta con cui il movimento intende promuovere una nuova cultura capace di immaginare, condividere ed agire per costruire 'un mondo diverso'», ha detto Riccardo Petrella, fondatore e presidente dell'Università del Bene Comune. L'idea è realizzare quattro facoltà: la facoltà dell'acqua, la facoltà dell' alterità, la facoltà della immaginazione, la facoltà della mondialità e ciascuna di esse offrirà percorsi educativi differenziati per durata e livello di approfondimento. Contemporaneamente all'avvio in Italia del primo biennio sperimentale [2004-2005], la Facoltà dell'Acqua comincerà le sue attività anche in Brasile presso l'Unisinos, un'universitàche sorge a qualche centinaio di chilometri da Porto Alegre. Il corpo accademico della Facoltà dell'Acqua è composto dai docenti che provengono dal Belgio, dal Brasile, dalla Francia, dal Canada, dall'India, dall'Italia e dal Marocco. Il programma didattico della Facoltà italiana prevede la realizzazione di percorsi formativi differenziati per tre categorie: un primo modulo per operatori del settore educativo; un secondo per funzionari e amministratori di enti locali; un terzo per operatori dell'economia e dell'associazionismo. Due le sessioni di lavoro, che sono residenziali di sette giorni ciascuno ed è previsto l'obbligo della frequenza ad entrambe. Ciascun modulo consente di accostare e approfondire il tema dell'acqua in un ordine crescente di approfondimento e di analisi in funzione anche del pubblico di «studenti» che saranno presenti. Il primo modulo,destinato a operatori del settore educativo si svolgerà dal 4 al 10 luglio; quello per amministratori di enti locali dal 18 al 23 ottobre e infine quello per operatori dell'economia sociale si svolgerà dal 5 all'11 dicembre del 2004. Tutti e tre i moduli sono aperti anche alla partecipazione di neolaureati. Spiega Rosario Lembo, direttore e coordinatore del progetto: «La Facoltà dell'Acqua si propone di promuovere una nuova cultura della società fondata sul diritto alla vita e sul bene comune grazie all'acquisizione di 'saperi' sull'acqua multidisciplinari a partire dalle esperienze concrete di gestione e di valorizzazione dell'acqua, solidali e sostenibili, nel quadro di una politica del territorio integrata, nell'interesse pubblico generale e in una prospettiva di cooperazione europea, internazionale e mondiale». Il biennio sperimentale si svolge anche nell'ambito del progetto «Per una nuova cultura dell'acqua: bene comune, diritto di tutti», a cura del Comitato italiano e del Cipsi, Ong da anni impegnata nella cooperazione internazionale. Tra le tante iniziative promosse dal Cipsi c'è, in collaborazione con Legambiente e Wwf Italia, anche una campagna per finanziare progetti che garantiscano l'accesso all'acqua e la sua gestione eco-compatibile in dieci paesi dell'Africa e dell'America Latina. Finora sono stati raccolti 173mila euro di fondi da destinare, tra gli altri, al Burkina Faso, Uganda e Brasile. Per avere il programma dettagliato delle due sessioni della nuova università, i requisiti di ammissibilità e le modalità di partecipazione con le schede di iscrizioni potete visitare il sito : www.contrattoacqua.it. In teoria le iscrizioni sarebbero chiuse, ma siamo sicuri che i promotori chiuderanno un occhio per chi vuole partecipare a un progetto così interessante e benaugurante. Comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua via Rembrandt 9, Milano tel. 02 4079213 segreteria at contrattoacqua.it www.cipsi.it N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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