Pollo in Tailandia Costruzione comitato sem terra Dove c'è Barilla c'è Guerra



[06.07.2004]
 Silenzio, spara Barilla
 All'espansione di una delle multinazionali con sede in Italia, la Barilla
[che controlla un quinto del mercato mondiale di pasta], è dedicato un
interessante approfondimento di Paolo Macina pubblicato su Azione
nonviolenta [giugno 2004].
Nel 2002 l'azienda, scrive Macina, si è allargata al mercato tedesco
comprando, per un miliardo di euro, la Kamps, produttrice di pane e
crackers. L'anno successivo si è ripetuta acquistando per 517 milioni, la
Harry's, leader francese dello stesso comparto. I soldi necessari alla
Barilla sono arrivati dalla Banca popolare di Lodi che ha costituito una
nuova società, la Finba Bakery, e poi in marzo ha girato il 17 per cento
della capitale della Finba a vecchie conoscenze della Barilla: tramite la
solita finanziaria anonima, la Gafina, la quota è passata nelle mani della
famiglia Anda-Bührle, presente nel capitale Barilla con una partecipazione
del 15 per cento dal 1979.
Gratian Anda, un passato nel consiglio di amministrazione dell'azienda
parmense, è un finanziere svizzero, la cui famiglia da sempre ha svolto
attività di produzione di armi. Un'inchiesta di un periodico francese,
qualche anno fa denunciava i fiorenti affari della famiglia con i gerarchi
nazisti.
Nel dopoguerra, la famiglia ha venduto armi al Sudafrica, Nigeria,
Indonesia. Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo, nel 1997 anche i
bombardamenti con munizioni all'uranio impoverito in Kosovo, sono stati
realizzati grazie a quella famiglia.
Oggi Gratian Anda è annoverato trai quaranta più ricchi quarantenni
svizzeri, ben distanziato da Michael Schumacher e dal signor Kamprad
fondatore di Ikea, ma con una fortuna comuque di ben duecento milioni di
dollari.
Contro gli affari della famiglia Anda era già stata lanciata, qualche anno
fa, una campagna di informazione da Peacelink.it, come ricorda anche la
Guida al consumo critico [Emi] del Centro nuovo modello di sviluppo.
Azione nonviolenta tel. 045 8009803, economia at nonviolenti.org



   Thailandia. Febbre da polli
"Faremo di questa crisi un'opportunità". Così si era espresso, nello scorso
gennaio, di fronte all'epidemia di influenza aviaria il vice primo ministro
tailandese Somkid Jatusripitak, cui facevano eco Dhanin Chearavanont e
Adirek Sripratak, dirigenti della multinazionale del settore Charoen
Pokphand Group [Cp], la più importante della Tailandia che, insieme alla sua
branca cinese, nel 2002 occupava 100.000 persone e produceva introiti per 13
miliardi di dollari. L'illusione è durata poco e la cura si è rivelata
peggiore del male. La soluzione era stata individuata negli allevamenti
"chiusi" che, privi di contatto con l'esterno, e sorpattutto con gli uccelli
selvatici, avrebbero dovuto essere immuni dal contagio. I piccoli contadini
sono stati incoraggiati a trasformare i loro allevamenti all'aria aperta in
allevamenti chiusi, spesso sulla base di accordi con la Cp, che forniva
loro, pulcini, attrezzature, mangimi e farmaci, riservandosi il diritto [ma
senza alcun dovere] di comprare poi i polli cresciuti. Molti piccoli
allevatori si sono indebitati pesantemente per riuscire ad effettuare
l'investimento iniziale necessario a soddisfare gli standard richiesti. E'
successo tutto il contrario: ad essere infettati sono stati i grandi
allevamenti industriali chiusi, mentre i piccoli allevamenti all'aria aperta
sono rimasti immuni. Se sia proprio il contatto con l'aria aperta a rendere
i polli più forti e quindi resistenti alle malattie o se sia qualcuno dei
molti farmaci che vengono somministrati negli allevamenti industriali a
favorire l'infezione e il contagio, è difficile dirlo. Sta di fatto che il 7
luglio la Tailandia ha dovuto riconoscere una nuova, rovinosa epidemia. Con
molti meno piccoli allevatori tradizionali a farvi fronte.


	Verso il Comitato italiano di appoggio dei Sem terra
	Il 19 settembre a Quarrata [Pistoia] nella Casa della solidarietà della
Rete Radiè Resch si svolge la prima riunione per la costituzione del
Comitato italiano di appoggio al Mst.ordine del giorno della riunione:-
costituzione di un comitato italiano di appoggio al MST (alla riunione sara'
presente un notaio, bozze dello statuto vi saranno inviate al piu presto,
chi ha suggerimenti a questo proposito e pregato di mettersi in contatto con
noi)- incontro gruppi di appoggio europei al MST - i giorni dovrebbero
essere 28-30 ottobre 2005 - a Roma (programma dei lavori,
organizzazioni/istituzioni/gruppi da coinvolgere, finanziamenti da chiedere,
percorso di preparazione, iniziative collegate in altre città, prima o dopo
l'incontro europeo etc. ) abbiamo già inviato un invito a Stedile chiedendo
la sua partecipazione a questo incontro. - iniziativa da realizzare come
comitato italiano nell'anno 2004/2005 in preparazione dell'incontro- varie
ed eventuali (vi invitiamo a proporre temi che ritenete importanti)Serena
Romagnoli - Claudia Fanti [md1042@mc link.it]Comitato Di Appoggio di Roma  ·













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