[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Pollo in Tailandia Costruzione comitato sem terra Dove c'è Barilla c'è Guerra
- Subject: Pollo in Tailandia Costruzione comitato sem terra Dove c'è Barilla c'è Guerra
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Fri, 9 Jul 2004 15:56:22 +0200
[06.07.2004] Silenzio, spara Barilla All'espansione di una delle multinazionali con sede in Italia, la Barilla [che controlla un quinto del mercato mondiale di pasta], è dedicato un interessante approfondimento di Paolo Macina pubblicato su Azione nonviolenta [giugno 2004]. Nel 2002 l'azienda, scrive Macina, si è allargata al mercato tedesco comprando, per un miliardo di euro, la Kamps, produttrice di pane e crackers. L'anno successivo si è ripetuta acquistando per 517 milioni, la Harry's, leader francese dello stesso comparto. I soldi necessari alla Barilla sono arrivati dalla Banca popolare di Lodi che ha costituito una nuova società, la Finba Bakery, e poi in marzo ha girato il 17 per cento della capitale della Finba a vecchie conoscenze della Barilla: tramite la solita finanziaria anonima, la Gafina, la quota è passata nelle mani della famiglia Anda-Bührle, presente nel capitale Barilla con una partecipazione del 15 per cento dal 1979. Gratian Anda, un passato nel consiglio di amministrazione dell'azienda parmense, è un finanziere svizzero, la cui famiglia da sempre ha svolto attività di produzione di armi. Un'inchiesta di un periodico francese, qualche anno fa denunciava i fiorenti affari della famiglia con i gerarchi nazisti. Nel dopoguerra, la famiglia ha venduto armi al Sudafrica, Nigeria, Indonesia. Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo, nel 1997 anche i bombardamenti con munizioni all'uranio impoverito in Kosovo, sono stati realizzati grazie a quella famiglia. Oggi Gratian Anda è annoverato trai quaranta più ricchi quarantenni svizzeri, ben distanziato da Michael Schumacher e dal signor Kamprad fondatore di Ikea, ma con una fortuna comuque di ben duecento milioni di dollari. Contro gli affari della famiglia Anda era già stata lanciata, qualche anno fa, una campagna di informazione da Peacelink.it, come ricorda anche la Guida al consumo critico [Emi] del Centro nuovo modello di sviluppo. Azione nonviolenta tel. 045 8009803, economia at nonviolenti.org Thailandia. Febbre da polli "Faremo di questa crisi un'opportunità". Così si era espresso, nello scorso gennaio, di fronte all'epidemia di influenza aviaria il vice primo ministro tailandese Somkid Jatusripitak, cui facevano eco Dhanin Chearavanont e Adirek Sripratak, dirigenti della multinazionale del settore Charoen Pokphand Group [Cp], la più importante della Tailandia che, insieme alla sua branca cinese, nel 2002 occupava 100.000 persone e produceva introiti per 13 miliardi di dollari. L'illusione è durata poco e la cura si è rivelata peggiore del male. La soluzione era stata individuata negli allevamenti "chiusi" che, privi di contatto con l'esterno, e sorpattutto con gli uccelli selvatici, avrebbero dovuto essere immuni dal contagio. I piccoli contadini sono stati incoraggiati a trasformare i loro allevamenti all'aria aperta in allevamenti chiusi, spesso sulla base di accordi con la Cp, che forniva loro, pulcini, attrezzature, mangimi e farmaci, riservandosi il diritto [ma senza alcun dovere] di comprare poi i polli cresciuti. Molti piccoli allevatori si sono indebitati pesantemente per riuscire ad effettuare l'investimento iniziale necessario a soddisfare gli standard richiesti. E' successo tutto il contrario: ad essere infettati sono stati i grandi allevamenti industriali chiusi, mentre i piccoli allevamenti all'aria aperta sono rimasti immuni. Se sia proprio il contatto con l'aria aperta a rendere i polli più forti e quindi resistenti alle malattie o se sia qualcuno dei molti farmaci che vengono somministrati negli allevamenti industriali a favorire l'infezione e il contagio, è difficile dirlo. Sta di fatto che il 7 luglio la Tailandia ha dovuto riconoscere una nuova, rovinosa epidemia. Con molti meno piccoli allevatori tradizionali a farvi fronte. Verso il Comitato italiano di appoggio dei Sem terra Il 19 settembre a Quarrata [Pistoia] nella Casa della solidarietà della Rete Radiè Resch si svolge la prima riunione per la costituzione del Comitato italiano di appoggio al Mst.ordine del giorno della riunione:- costituzione di un comitato italiano di appoggio al MST (alla riunione sara' presente un notaio, bozze dello statuto vi saranno inviate al piu presto, chi ha suggerimenti a questo proposito e pregato di mettersi in contatto con noi)- incontro gruppi di appoggio europei al MST - i giorni dovrebbero essere 28-30 ottobre 2005 - a Roma (programma dei lavori, organizzazioni/istituzioni/gruppi da coinvolgere, finanziamenti da chiedere, percorso di preparazione, iniziative collegate in altre città, prima o dopo l'incontro europeo etc. ) abbiamo già inviato un invito a Stedile chiedendo la sua partecipazione a questo incontro. - iniziativa da realizzare come comitato italiano nell'anno 2004/2005 in preparazione dell'incontro- varie ed eventuali (vi invitiamo a proporre temi che ritenete importanti)Serena Romagnoli - Claudia Fanti [md1042@mc link.it]Comitato Di Appoggio di Roma · N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
- Prev by Date: Malediciamo l'agrobusiness
- Next by Date: a rischio della vita per allevare il bestiame..in Africa
- Previous by thread: Malediciamo l'agrobusiness
- Next by thread: a rischio della vita per allevare il bestiame..in Africa
- Indice: