rassegna stampa: cibi Ogm: più rischi per le allergie



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Il Corriere della Sera" - 12/4/04
L'esperto della Commissione ministeriale
«Attenzione ai cibi Ogm: più rischi per le allergie»

MILANO - Gli alimenti Ogm, cioè geneticamente modificati, possono nascondere
per gli allergici una trappola impensata. L'allarme è stato lanciato ieri
dall'allergologo Claudio Ortolani, unico medico nella commissione di cinque
esperti che collabora col ministero delle politiche agricole sul problema
degli Ogm. Ha spiegato Ortolani: «Ai fini della allergenicità, un Ogm può
comportarsi come un qualsiasi alimento che contenga "allergeni nascosti".
Infatti è possibile trasferire, da una pianta all'altra, un gene che regola
la sintesi di un allergene, e quindi la pianta geneticamente modificata
acquisterà le caratteristiche allergeniche della pianta donatrice del gene.
E' storia vera, cioè è quello che è successo realmente quando si è cercato
di trasferire una proteina dalla noce brasiliana alla soia. Per fortuna, i
controlli interni funzionarono e la produzione fu bloccata.» Dopo quella
disavventura, la Fao e l'Organizzazione mondiale della Sanità approvarono un
sistema di controlli per riconoscere, preventivamente, la presenza di
allergeni negli Ogm.
Il sistema però ha mostrato i suoi limiti. Racconta Ortolani: «Nel 1999 fu
approvato un mais Ogm, lo Starlink, in cui era stato inserito il gene di un
batterio capace di produrre una tossina killer, che uccide gli insetti
parassiti. Questo mais doveva essere prodotto solo come mangime per gli
animali, ma a un certo punto un'associazione ecologista ne trovò le tracce
nei tacos, le frittatine messicane. Nell'autunno del 2000 cominciarono ad
arrivare segnalazioni di casi di allergia conseguenti ad alimentazione con
cibi a base di mais contaminati da Starlink. Fu subito eliminato dal
mercato».
Resta un giallo scientifico come il gene allergizzante di quel mais
transgenico fosse capitato nei cibi per umani. Escluso il dolo, bisogna
pensare alla grande capacità diffusiva dei pollini, «che volano per 10mila
metri d'altezza e si spandono su 70 chilometri e più», dice Ortolani.
Gli «allergeni nascosti» - e qui gli Ogm non c'entrano - hanno indotto l'
Unione Europea ad emettere, lo scorso aprile, una normativa che obbliga le
aziende alimentari a indicare in etichetta la possibile presenza di un certo
numero di componenti, anche se in tracce, rientranti in un elenco di
alimenti riconosciuti allergenici. E ne ha diminuito drasticamente la
percentuale ammessa nel prodotto intero: dal 25 per cento al 2 per cento.
Poi, naturalmente, c'è il discorso dei pollini, che causano l'asma allergica
e rendono la bella stagione un inferno per il 15 per cento della
popolazione, un dato che tende al rialzo. I pollini causano il 70 per cento
delle allergie respiratorie, e non danno tregua. Si comincia in primavera
con le graminacee e si finisce in autunno con l'Ambrosia, che ci accompagna
lungo le massicciate ferroviarie e le autostrade.

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