R: Nuova Nestlè e Coop e il Salvatempo



Ecco un'altra "chicca" dell'Unicoop Firenze.
Sono Beatrice Bardelli e da anni sto combattendo contro il proliferare
indiscriminato di fonti di onde elettromagnetiche. La mia "specialità" sono
le antenne di telefonia mobile per cui potete intuire come mi sono sentita
quando ho saputo, nel 2000, che l'Unicoop Firenze aveva deciso di
introdurre nei suoi Supermercati e nei Piccoli negozi il Salvatempo, uno
strumento di lettura dei prezzi che va ad onde elettromagnetiche (infatti
nel soffitto dei negozi è stato installato un sistema di antenne che
trasmettono ad onde radio).
La mia indignazione partiva da due presupposti: 1) sono socia Coop dal
1974; 2) sono stata referente giornalista per l'Unicoop Pontedera prima ed
Unicoop Firenze poi per l'"Informatore".
Per cui mi sentivo "in famiglia".
E come ogni buona "figlia" mi sono ribellata ad una scelta che andava in
controtendenza con lo spirito della Coop in quanto introduceva un
inquinante in un luogo di lavoro invece di fare il contrario, ovvero
eliminare o quantomeno ridurre la/le fonti di inquinamento
Risultato? Ho perso la collaborazione. Era il 2000, ma nel 2003 sono
tornata a contattare il direttore dell'Informatore per una collaborazione
giornalistica. All'inizio (maggio 2003) ci siamo anche visti nel suo
ufficio a  Firenze ed abbiamo concordato un progetto per i 10 numeri del
2004 (dovevo scrivere sui Parchi ed aree protette). Poi, nei mesi
successivi, i contatti si sono tramutati in silenzi incomprensibili, sia la
telefono che via e-mail. Chiamavo, scrivevo ma nessuna risposta. Ho fatto
una piccola indagine tramite amici "interni" all'Unicoop Firenze e la
risposta lapidaria è stata : "Fumata nera. Hai contestato il Salvatemmpo
per cui non puoi collaborare".
Sono stata esclusa dalla famiglia Unicoop Firenze perché "ribelle".
Ed ora mi voglio divertire. Cercherò. ed aiutatemi in questo, di
sensibilizzare i responsabili della sicurezza dei lavoratori dei negozi
Coop perché facciano misurare i valori dei campi elettromagnetici di:
1) barriere antitaccheggio all'ingresso ed alle casse, quelle dove si
appoggiano anche i bambini perché sono fatrte a scaletta (anche 30
microtesla, e chi lo sa capisce!);
2) casse destinate al Salvatempo;
3) antenne al soffitto.
I lavoratori più che i soci possono richiedere queste misurazioni. Fatelo
presente. Comunque sarebbe un bel dibattito da aprire nelle sezioni dei
Soci Coop.
Vi ringrazio per l'eventuale collaborazione,

Beatrice Bardelli





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Da: darkvcla <darkvcla at inwind.it>
A: ccritico <consumocritico at peacelink.it>
Oggetto: Nuova Nestlè e Coop
Data: giovedì 29 aprile 2004 13.28

Guardate cosa hanno risposto quelli della Coop alla lettera di un socio
mandata anni fa...

da http://www.coopfirenze.it/info/art_1510.htm

Premiati o boicottati
Sento il dovere di manifestare, anche come socio della Coop, tutto il mio
disappunto derivante dalla presenza, fra i cosiddetti 'super sponsor' della
raccolta punti giugno 1999/marzo 2000, di alcune marche che sono oggetto di
boicottaggio a vario titolo, e più precisamente: Nestlè, Vera e Levissima
(gruppo Nestlè), Coca Cola, Parmalat, Findus e Bertolli (gruppo Unilever).
Ebbene, mi sembra a dir poco incredibile che la Coop sia incorsa in questa
macroscopica contraddizione: da una parte sostiene la Global March contro
lo sfruttamento minorile e pone sui propri scaffali il caffè del commercio
equo e solidale, dall'altra incentiva l'acquisto di prodotti di società con
comportamenti antitetici, premiando gli acquisti dei loro prodotti con un
maggior numero di bollini. Mi rendo conto che la Coop non può togliere dai
propri scaffali questi prodotti, ma certamente dovrebbe evitare di
favorirne un "super" consumo.
Silvia Ragionieri - Firenze

Risposta:
Mentre per i punti sullo scontrino è la Coop a sostenerne la spesa, per i
prodotti "sponsor" è il fornitore che contribuisce a pagare il costo del
punto (o dei punti) in più che vengono riconosciuti al socio. In pratica si
tratta, per le ditte, di una promozione efficace per lanciare i propri
prodotti. D'altra parte il socio ha il vantaggio di vedere accelerata la
propria raccolta, per questo la cooperativa ha cercato di coinvolgere il
maggior numero di fornitori per dare più punti ai soci. Su 36 "super
sponsor" ci sono i prodotti Coop (che hanno ottenuto la certificazione
etica), piccole e medie imprese toscane, grandi imprese nazionali, poi ci
sono le grandi marche e le sette citate dalla socia. Insomma ci pare che il
numero alto delle occasioni offerte, permetta ai soci di scegliere anche
cosa non comprare in base alle proprie convinzioni, senza perdere un gran
numero di vantaggi. La Coop dev'essere un luogo per tutti i consumatori,
anche per quelli che ignorano o non condividono le posizioni che la stessa
Coop porta avanti. Solo così, ci sembra, si evita di diventare un organismo
chiuso nel suo ambito ideologico e quindi con la possibilità di allargare
la platea dei consumatori che credono nella solidarietà e nel consumo equo.


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