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Il biotech avanza in Italia
- Subject: Il biotech avanza in Italia
- From: "fra.castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Sun, 11 Apr 2004 00:58:28 +0200
(ANSA) - ROMA, 7 APR - Crescono le aziende italiane specializzate in biotecnologie: negli ultimi quattro anni il loro fatturato e' aumentato del 105% e nell'ultimo anno si e' registrato un incremento del 10%, per un valore di circa 300 milioni di euro. E' quanto emerge dai dati del primo Osservatorio sulle Biotecnologie in Italia, presentato oggi a Roma dall'associazione italiana delle aziende biotecnologiche, Assobiotec. ''Il biotech italiano appare ancora giovane e in fase di sviluppo'', si rileva nell'indagine, condotta dalla Deloitte in collaborazione con l'Assobiotec. Pur essendo il sesto mercato farmaceutico mondiale, l'Italia si colloca solo al tredicesimo posto nel mondo per numero di aziende biotecnologiche, con un tasso di crescita pari al 10%: paragonabile a quello di altri Paesi industrializzati, ma lontano dalle punte di Canada e Australia, all'avanguardia nel mondo nel settore. Tuttavia tutti i dati italiani indicano una tendenza positiva che, oltre al fatturato, riguarda anche le spese per la ricerca. I dati dell'Osservatorio segnalano infatti una crescita anche negli investimenti in ricerca fatti dalle aziende del settore: la loro incidenza sul fatturato e' cresciuta in quattro anni di oltre il 10%, passando dal 34% del 1999 al 46% del 2002. A testimoniare il rilievo che questo settore attribuisce alla ricerca c'e' poi il fatto che sono ricercatori piu' della meta' dei 1.400 addetti del settore in Italia. Sono 86 le aziende attive nel settore delle biotecnologie individuate nell'indagine e l'attenzione si e' concentrata sulle 38 dedicate in modo specifico allo sviluppo del settore e sugli otto parchi scientifici presenti in Italia nel 2002. Ad eccezione di un distretto di rilievo internazionale localizzato nella provincia di Milano (qui si concentra il 37% delle aziende biotech italiane), le aziende biotecnologiche sono distribuite in 21 province. Di queste ultime, solo un terzo ha realizzato incubatori in grado di sostenere lo sviluppo di queste giovani aziende. La medicina e' ancora il settore in cui si concentra la maggioranza (58%) delle aziende biotech attive in Italia, seguita a distanza nel settore agroalimentare (22%). Dall'indagine e' emerso inoltre che il 57% delle aziende possiede un portafoglio progetti prevalentemente in fase di ricerca, il 26% si trova in fase di sviluppo precoce e il 18% ha progetti in fase di sviluppo avanzato. Ed ecco, sulla base dei dati, le indicazioni emerse dallo studio per dare al biotech italiano una maggiore competitivita' a livello internazionale: identificare potenzialita' di sviluppo commerciale dei progetti di ricerca per garantire sostegno economico alle iniziative che dimostrano una reale sostenibilita' economica; varare un piano strategico indirizzato alla comunita' internazionale al fine di valorizzare il modello italiano e favorire un maggiore afflusso di capitali; supporto alle impresa dal punto di vista normativo, legislativo e fiscale promuovendo, ad esempio, regole piu' semplici per l'accesso alle sperimentazioni cliniche, supporti fiscali a favore dei ricercatori, delle aziende e delle aree che dimostrano particolari eccellenze. (ANSA). BG
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